RILANCIO BOLOGNA I COLPI PER SINISA
A Tiki Taka il tecnico ha lanciato un segnale che va ben oltre i due anni di contratto «Sono ambizioso, ora vedremo se c’è voglia di investire...» Servono 2-3 innesti di qualità ma senza cedere più di un big
Le intenzioni del Bologna almeno a oggi sono quelle di accontentare Sinisa Mihajlovic che chiede di poter allenare un Bologna più forte e competitivo, tanto per essere chiari che abbia le potenzialità tecniche per albergare nella facciata sinistra della classifica e non di dover fare il solito campionato anonimo. Ma un conto sono le belle parole e un conto sono i fatti, perché alla fine della giostra lo deciderà Joey Saputo quello che sarà il percorso futuro della squadra rossoblù. E di conseguenza anche dello stesso Sinisa, che ha un contratto in essere fino al giugno del 2023, è vero e questo non è un particolare di poco conto alla luce di quelli che sono i numeri, ma che potrebbe anche entrare in un altro ordine di idee, e cioè trovare un accordo per la risoluzione, soprattutto nel caso in cui si manifestasse nel frattempo un interesse di altre società nei suoi confronti. Perché è umano e legittimo che uno non debba e non possa lasciare per strada un bendiddio se poi a quel punto non hai una squadra da allenare, nel senso che su un anno puoi anche chiudere mezzo occhio se con i dirigenti vai alla ricerca di una soluzione che possa andare bene a entrambe le parti, ma su due no.
SAPUTO DICA COSA VUOLE FARE. Lunedì sera nel corso del programma Tiki-Taka condotto da Piero Chiambretti, a domanda precisa sul tema Mihajlovic ha ribadito ciò che già aveva messo in piazza una quindicina di giorni fa. «E’ la società che deve dire ciò che vuole fare fissando quelli che saranno gli obiettivi, da parte mia non ho mai nascosto che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di maggiormente importante». Poi ecco un’altra frase molto significativa. «Io a Bologna sto bene, ma al tempo stesso sono anche ambizioso, a questo punto tutto sta a vedere se ci sarà la voglia di investire». Come dire: Sinisa si è lasciato aperte tutte le strade, è evidente che la sua speranza è quella che Saputo decida di rafforzare il Bologna di oggi, ma se ciò non accadesse solo con il tempo potremo conoscere la decisione che prenderà Mihajlovic. Che da una parte resterebbe molto volentieri a Bologna indipendentemente dagli investimenti fatti da Saputo, ma che da un’altra non può e non vuole correre il rischio di non avere addosso i giusti stimoli e le necessarie motivazioni, perché in quel caso sarebbero alte le probabilità di costruire un campionato sbagliato.
E SABATINI CI METTE LA FACCIA. Cosa servirebbe al Bologna per diventare da facciata sinistra della classifica? Aggiungere alla squadra di oggi due o tre buoni giocatori, che magari non siano proprio di primo pelo, con la speranza che gli attuali giovani con un anno in più addosso facciano il definitivo salto di qualità. Ora, è difficile quantificare i numeri da investire per rafforzare il Bologna, ciò dipenderà dalle occasioni, dalla competenza dell’area tecnica e anche da quella che sarà la realtà nella prossima sessione estiva del mercato, certo è che se le operazioni in entrata dovranno essere per forza del tutto figlie di quelle in uscita la squadra non potrà mai crescere, anzi, finirà addirittura per fare passi indietro, perché puoi comportarti solo come i gamberi quando cedi giovani che sono già finiti o quasi e te ne porti in casa due o tre che devono essere ancora costruiti. In pratica, un conto sarebbe privarsi solo di uno dei tuoi giocatori mercato, questo può starci, e un altro sarebbe mollarne due o tre, perché non è che il Bologna sia una gioielleria come l’Atalanta e abbia in casa tutti questi tesori. Nei giorni scorsi Walter Sabatini ha spiegato ai tifosi che la sua presa di posizione forte era legata soprattutto alla voglia di proteggere una squadra che ha valori e che se rafforzata a dovere nei settori in cui ha evidenziato qualche limite potrà far divertire Bologna. Su questo tema Sabatini è sicuro di avere dalla sua parte l'intera società e che Saputo tornerà a investire. Va detto che fin qua tutte le volte che ci ha messo la faccia, o lo hanno ascoltato o se n’è andato via, e non possiamo credere che a Bologna accetti di essere solo una bella figurina da esporre o di fare il parafulmine per quello che è stato il suo passato.