Ascoli, Brosco parla da vero leader «Obiettivo salvezza, squadra viva»
«Con Reggiana e Salernitana match stregati Ma prestazioni orgogliose. Ora non bisogna sbagliare più» L’esperto difensore bianconero crede nell’obiettivo nonostante il momento no
Riccardo Brosco, difensore (e che difensore!) con il vizio del gol, leader di un Ascoli che vuole fortemente la salvezza. La sua rete nei minuto di recupero contro il Brescia, qualche settimana fa, oltre a fruttare i tre punti è stata iconica, la plastica testimonianza di un gruppo che non ha nessuna intenzione di arrendersi. La scorsa estate, ma anche nel mercato di gennaio (quella, però, era una evidente forzatura), Brosco sembrava destinato ad altri lidi, però evidentemente… il destino aveva preso un abbaglio. Ora è qui e lotta insieme a noi, anzi, è proprio lui che guida l’assalto… .
Brosco, lei sempre in prima linea, da buon capitano, eppure si vociferava che stesse per cambiare squadra: cosa c’era di vero? «In estate ci sono state tante voci ed interessamenti nei miei confronti. Per un giocatore è sempre un attestato di stima, perché vuol dire che stai facendo bene, però sapevo che ero e sono un punto fermo dell'Ascoli e quindi ho vissuto il tutto con la massima tranquillità».
Quando ha firmato il rinnovo di contratto ha sposato definitivamente il progetto-Ascoli, ora però… bisogna salvarsi…
«La priorità in questo momento, sia per la società sia per il sottoscritto, è il raggiungimento della salvezza. Per questo tutti i nostri sforzi e la nostra attenzione sono improntati a cogliere questo obiettivo. A fine anno ci siamo ripromessi con il direttore (sportivo, Ciro Polito, ndc) di metterci a tavolino e discutere del futuro».
Negli ultimi due anni l’Ascoli ha cambiato tre allenatori a stagione: ogni ribaltone tecnico destabilizza o dà la scossa?
«Un avvicendamento in panchina normalmente crea una scossa in tutto l'ambiente, però non è sempre così. Nel caso del mister Sottil c’è stata fin da subito una vibrazione positiva e la scossa ha portato entusiasmo».
Cosa vi ha dato in più Sottil? «E’ un motivatore, ci dà la carica, prepara bene le partite, è sempre molto attento ai dettagli. Sin dal suo arrivo ci ha toccati nell'orgoglio, in più durante le partite è come se fosse in campo con noi, ci dà continuamente indicazioni. Colgo l'occasione per rivolgergli pubblicamente e a nome di tutta la squadra le condoglianze per la perdita della madre».
Nelle ultime tre partite un solo punto e tanta sfortuna, mini crisi di risultati ma non di prestazioni: come si supera? «Contro la Reggiana la partita è stata stregata, abbiamo avuto tante occasioni da gol che non siamo riusciti a concretizzare. A livello mentale la sconfitta di Reggio, immeritata, ci ha fatto probabilmente perdere energie nervose per quella successiva con la Salernitana. Contro i campani è stata una battuta d'arresto che non possiamo più permetterci, perché la classifica ce lo impone. Già dalla prossima sfida con il Pordenone siamo pronti a riscattarci».
Avete stilato una tabella salvezza? Quale media punti prevedete di dover tenere?
«Non pensiamo alla media, ma ad una partita alla volta, cercando di fare il massimo e di ottenere più punti possibili. Purtroppo avendo fatto un girone di andata “sotto tono” questo non ci consente di commettere errori».
Sabato contro Attilio Tesser si riparte con quale spirito? «Intanto, a proposito di partenze, partiremo un giorno prima (domani, in ritiro) per stare più tempo insieme e concentrarci solo sulla partita. Dovremo essere liberi mentalmente e avere come unico obiettivo di massimizzare la prestazione, che dovrà essere all'altezza del momento delicato».
«Contro il Pordenone gara delicata, ma non la sbaglieremo. Tutti compatti con Sottil»
«Ho scelto di restare qui perché credo nel progetto. Prima conserviamo la B»