Ternana, centenario al «Nuovo Liberati»
Presentato il progetto del modernissimo impianto umbro L’obiettivo di Bandecchi è di realizzarlo entro il 2024 Investimento da 50 milioni e 18.500 posti
Il piano di Stefano Bandecchi è decisamente ambizioso: realizzare il nuovo stadio Libero Liberati, capienza da 18.500 posti, su un’area di 24mila metri quadri entro il mese di ottobre del 2024, data ultima per festeggiare nel nuovo, modernissimo impiant, il centenario della Ternana. Lo studio di fattibilità è stato presentato ieri pomeriggio al multisala The Space in via Bramante con un video introduttivo e un messaggio speciale di Paolo Di Canio che ha voluto ricordare le emozioni vissute da calciatore e allenatore quando è stato in Inghilterra. «Vedere i tifosi attaccati al campo - ha detto - mi ha fatto capire che il calcio si può vivere in maniera diversa, come una famiglia. Immagino i tifosi parte di una famiglia, custodi di uno stadio da proteggere, custodire e vivere a 360 gradi, non da frequentare soltanto per una partita di calcio. Il Liberati resterà nella storia e spero che questo progetto diventi davvero realtà. Spero un giorno di poter entrare nella nuova tana delle Fere».
INVESTIMENTO E LAVORO. Ieri mattina lo studio di fattibilità è stato consegnato al sindaco della città di Terni Leonardo Latini. «In occasione dell’elezione del presidente federale - ha detto il vicepresidente Paolo Tagliavento - si è parlato tanto di avere stadi di proprietà, noi abbiamo un patron imprenditore che sogna questo con un investimento di circa 50 milioni di euro, 634 posti di lavoro tra progettazione, realizzazione e gestione: credo che non si possa perdere questa occasione. E’ una partita da vincere ora o mai più». La società sta valutando se prevedere la sede e l’antistadio con il centro sportivo da tre campi di cui uno coperto, mentre il terreno di gioco rimarrà praticamente lo stesso di oggi. La struttura avrà un impianto fotovoltaico in copertura e lo stadio sarà formato da un guscio metallico con l’idea di usare l’inox.
FILOSOFIA OPERATIVA. Il project manager Sergio Annibaldi ha parlato di un percorso di nove mesi del team di progettazione per realizzare uno stadio all’inglese, senza barriere né recinzioni, vivibile a tempo pieno tra eventi e risvolti sociali: «Puntiamo a una straordinaria rivoluzione urbana per creare un luogo del cuore sulla linea delle migliori esperienze internazionali in un modello italiano. E’ il primo caso dove la richiesta di superfici compensatrici avviene con la richiesta di destinazione d’uso di tipo pubblico: la proposta è rientrare tramite la realizzazione di una clinica con un piano economico spalmato nei prossimi 33 anni della concessione. Avremo 1.300 posti auto e si prevede una nuova viabilità nella zona interessata dalla nuova struttura sportiva. C’è il sogno stazione città dello sport, ovvero una fermata della metropolitana collegata con la stazione nello stadio». Attorno verrà creata una piastra per ristoranti, negozi e il museo della Ternana.
La tana delle Fere sarà una struttura tra le più moderne del nostro Paese