Palumbo: «Scafati grande opportunità»
«Ho trovato una società che vuole vincere sempre» Il play-guardia arrivato in prestito dalla Fortitudo: «Il passaggio in A2 non è un declassamento e la pressione che sento qui è uno stimolo in più»
Da quando è arrivato a Scafati, in prestito dalla Fortitudo fino a fine stagione, si è rivelato un innesto importante per coach Finelli e non solo per i 6,7 punti, 6,6 rimbalzi e 4,9 assist di media a partita. D’altra parte Mattia Palumbo, play guardia classe 2000 di 198 cm per 95 kg, è un giovane che ha già dimostrato di poter spostare gli equilibri in A2 nel triennio (2017-20) in cui è progressivamente maturato a Treviglio. Poi il passaggio alla Effe durante la scorsa estate e, il 21 gennaio, il trasferimento a Scafati. «La Fortitudo era arrivata ad avere nel proprio roster molti giocatori rispetto alle idee di inizio anno, così, contrariamente a quanto era stato preventivato, mi sono ritrovato a dover trovare una sistemazione fino a giugno. Per me tornare in un campionato competitivo come quello di A2 non è però un declassamento. Piuttosto affronto questa nuova sfida come un’opportunità per comprendere meglio i passi avanti che ho fatto rispetto al recente passato e dimostrare le mie qualità».
Rispetto alla sua precedente esperienza in A2 a Treviglio ora è in un club molto più ambizioso. Come sta gestendo la maggiore pressione che questo comporta?
«Ho scelto Scafati proprio per l’atmosfera particolare che c’è. Treviglio era una squadra con tanti giovani, un gruppo destinato a crescere durante la stagione, ma senza obiettivi troppo importanti. Scafati è invece una società che vuole vincere sempre e che da tempo costruisce roster ambiziosi. In questo contesto la pressione non può essere uno stress, bensì uno stimolo per fare sempre meglio».
In Serie A, con la maglia della Fortitudo, è stato impiegato come ala piccola, mentre alla Givova coach Finelli la sta utilizzando nuovamente da playmaker. In quale posizione si sente più a suo agio?
«Sono un giocatore che sa adattarsi a più ruoli perimetrali. In questo momento mi sto trovando molto bene a gestire una squadra ricca di tanti giocatori importanti e con molti punti nelle mani. La mia duttilità è senza dubbio un vantaggio».
Ritiene che potrebbe giocare da play anche in Serie A?
«È difficile dirlo. In Serie A ho giocato molto poco in quella posizione».
A Scafati ha ritrovato Tommaso Marino, con il quale condivide il ruolo di playmaker oltre che trascorsi a Treviglio. Dopo il suo infortunio lei è diventato titolare. Che rapporto ha con Marino e quanto questo nuovo ruolo la sta responsabilizzando?
«Con Tommaso ho un ottimo rapporto, dentro e fuori dal campo. Come play titolare sono a mio agio, sento di poter dare un buon contributo alla squadra».
Nell’ultima gara con Pistoia, battuta 86-67, lo ha dimostrato con un’ottima prestazione da 4 punti, 6 falli subiti, 11 rimbalzi, 7 palle recuperate, ben 11 assist e 26 di valutazione in 34’ di utilizzo. È stata la sua migliore performance?
«Credo sia stata una delle migliori prestazioni del collettivo da quando sono arrivato a Scafati. A parte il primo quarto, in cui siamo stati carenti sotto il profilo dell’energia, siamo stati bravi a reagire e a respingere i tentativi di rimonta dei nostri avversari. Per quanto riguarda la mia prestazione sono contento di essere riuscito a mettere in ritmo diversi compagni, di avere gestito bene la squadra e soprattutto di avere dato un grande contributo in difesa: per il nostro modo di giocare è fondamentale».
Che approccio ha avuto con coach Finelli, nato e cresciuto cestisticamente in Fortitudo?
«Alex mi ha voluto fortemente. Prima di arrivare a Scafati mi ha spiegato chiaramente il tipo di squadra in cui avrei giocato, le sue idee e cosa avrebbe voluto da me. Si è subito dimostrato molto disponibile ad aiutarmi e spesso analizziamo insieme le partite. Mi sta seguendo con grande attenzione e di questo gli sono molto grato».
Finelli ha fama di essere molto bravo a lavorare con i giovani, ma anche molto severo. Conferma queste sue caratteristiche?
«Lo conosco da troppo poco tempo per poter esprimere un parere. Mi sembra un allenatore molto preciso, metodico e bravo ad analizzare ogni situazione».
Lei a fine stagione tornerà alla Fortitudo in Serie A. Sarebbe bello che conquistasse comunque la categoria sul campo con la maglia di Scafati. È un suo obiettivo?
«Stiamo parlando di sogni. A me non piace tanto parlare. Preferisco affrontare una partita alla volta, senza pensare troppo al futuro».
Come impiega il suo tempo quando non si allena?
«Sono iscritto al secondo anno di Economia Aziendale. Nel tempo libero o sto con i miei compagni o faccio due passi qui a Pompei, un centro piccolo ma molto carino, con tante persone gentili e disponibili. Poi mi diletto a cucinare, sono a un buon livello. Cucino un po’ di tutto, soprattutto la pasta e i risotti».
«Tornare in Serie A con la Givova? Sono concentrato sulla prossima gara»
«Coach Finelli mi sta aiutando molto, di questo gli sono grato»