«Io leader? Lo dite voi...»
C’è un metronomo, e parla toscano, nell’Atlante Eurobasket Roma che, quarta in classifica, è una delle belle sorprese della A2. Si chiama Lorenzo Bucarelli, di professione fa il playmaker. «Lo confesso – dice lui con quell’inflessione che non tradisce certo le sue origini – mi piace dettare i tempi del gioco e parlare. Io un leader? Questo lo dite voi. Certo sono uno che ama avere la squadra in mano, ma le responsabilità le divido con i miei compagni». Tra cui c’è anche un aspirante attore. «Roberto Gallinat lo prendiamo spesso in giro per questa cosa. Il papà è una stella di Hollywood, lui meglio che giochi a basket. È certamente più bravo». Si sente che le vittorie che hanno portato la squadra romana in alto caricano Bucarelli. «Vogliamo continuare così e non porci alcun limite. Perché parlare di retrocessione o di Serie A? Vogliamo giocare divertendoci, come stiamo facendo, ed essere realisti. Siamo una buona squadra, lo dimostrano i fatti». Lui, cresciuto a Siena, ora è protagonista nella città che è stata grande rivale. «Quando ero lì si sentiva che c’era questa grande competizione. Oggi le cose sono cambiate e la prima società della Capitale, con la scomparsa della Virtus, siamo noi dell’Eurobasket. Una gran bella responsabilità». A Via dell’Arcadia Lorenzo respira aria di college: «Abbiamo tutto a disposizione come una squadra universitaria americana. La società sta crescendo insieme a noi». Manca aprire le porte del PalaEur. «A queste cose ci pensa quel vulcano del presidente Buonamici. Certo, un club con grandi ambizioni deve avere un campo di gioco che assecondi la propria voglia di crescere. In fondo il Palazzo dell’Eur è a soli due passi da Via dell’Arcadia».