«La mozione Lupi deve diventare legge»
Parla Castrucci, presidente di Italia Marathon Club
Correre nel cuore di Roma per tornare alla vita. È un messaggio di speranza - oltre che di grande contenuto sportivo - quello dell’Acea Run Rome The Marathon, la maratona della Città Eterna che partirà all’alba di domenica 19 settembre. Sarà il primo grande evento di running internazionale dopo i vari lockdown (e i rinvii) causati dal Covid. Enrico Castrucci, presidente di Italia Marathon Club e tra gli organizzatori della manifestazione, ha fatto il punto a sette mesi dal via.
Castrucci, come vive questa attesa?
«Con la speranza che il mondo possa recuperare una vita normale.
L'attività motoria fa parte della nostra cultura e abbiamo tanta voglia di stare insieme. Sentiamo una grande responsabilità perché inaugureremo noi, per primi, il nuovo corso».
Teme nuovi rinvii?
«No. Siamo fiduciosi e coraggiosi, anche nell’ottica delle vaccinazioni che aumenteranno e di un mese, settembre, che garantirà maggiore sicurezza».
Si parte all’alba. Perché questa scelta?
«Infront, Corriere dello Sport, Atielle e Italia Marathon Club hanno vinto un bando per avviare una fase nuova nel running. La partenza alle 6-6.30 vuole dare un segnale di rinascita. Come il sole che sorge. Ma c’è anche una funzione pratica: vogliamo che i partecipanti offrano la loro migliore performance, senza andarsi a scontrare con il caldo eccessivo».
Vi siete posti un obiettivo numerico di partecipanti? «Percepiamo un grande entusiasmo. I testimonial saranno i maratoneti che parteciperanno numerosissimi. Batteremo tanti record e di sicuro arriveranno grandi nomi».
Quali misure straordinarie prevedete per la sicurezza dei runner? «Ci faremo trovare pronti anche in base a come evolveranno i protocolli di sicurezza da qui a settembre. Per il distanziamento, la linea di partenza potrebbe iniziare al Torrino per arrivare ai Fori Imperiali (ride, ndr), ma la nostra priorità è la sicurezza del maratoneta. Sempre».
Le caratteristiche del percorso? «Si correrà tra bellezze senza tempo, in un percorso unico nel suo genere. Il percorso toccherà monumenti e luoghi di culto, perché una maratona a Roma non può che essere una maratona di pace»
La “mozione Lupi”, che permette la partecipazione alle maratone italiane ad atleti stranieri con autocertificazione, rispettando le leggi sanitarie del proprio Paese, è un “facilitatore” in questo senso? «È un elemento strategico per la crescita dei numeri. In tempi non sospetti, tutte le forze politiche si sono unite sotto la bandiera dello sport approvando all’unanimità la mozione. Adesso aspettiamo che sia trasformata in legge per essere applicata»
«È fondamentale, permette agli stranieri di correre le nostre maratone»