Corriere dello Sport

Blackout Lazio

Errori e paura: il Bayern dilaga (4-1) e ipoteca la qualificaz­ione La reazione soltanto nella ripresa, ma il gol di Correa non basta

- di Alberto Dalla Palma

Soltanto in un sogno si poteva pensare a una partita diversa, a un risultato meno pesante, a un doppio confronto tra la Lazio e il Bayern Campione del Mondo più equilibrat­o.

Èfinita ancora prima di cominciare a divertirsi. La Lazio, invitata al gran ballo della Champions, neppure è scesa in pista. Bloccata dalla paura, annichilit­a dai marziani del Bayern Monaco e meno male che i tedeschi si sono fermati o quasi dopo l’autorete di Acerbi, altrimenti la goleada avrebbe potuto assumere dimensioni da record. L’1-4 certifica la missione impossibil­e da ribaltare il 17 marzo in Baviera. Divario abissale. Troppo forti i campioni d’Europa e del mondo per immaginare di poterli infastidir­e. Le assenze di Müller, Gnabry, Pavard, Tolisso e Douglas Costa, unite alle amnesie delle ultime partite, si sono trasformat­e in un’illusione, spenta dopo pochi minuti. E’ stato già tanto superare il girone. Non si poteva pretendere di mettere sotto i mostri bavaresi.

Il rimpianto è legato agli errori, alla serata di luna storta. Il Bayern ha fatto il Bayern, feroce nella riconquist­a della palla nonostante la difesa altissima, letale nel palleggio eseguito con una tecnica sublime e ad altissima velocità. Giocano quasi a calcetto. La Lazio no: ha balbettato, si è espressa al di sotto delle proprie possibilit­à, non ha funzionato niente, neppure il palleggio arretrato con Reina. Può succedere. Sono lezioni, esperienze salutari per la crescita di giocatori e società.

IN SALITA. Lo scotto della Champions, che sino a ieri neppure era stato calcolato, pagato in partenza. Troppa la differenza di fisico, di palleggio, di velocità, di tecnica, a cui aggiungere l’avvio timido e il campo bagnato in eccesso prima del riscaldame­nto. Errore strategico o casualità? Il dubbio resta. Una nuvola d’acqua si è alzata sul retropassa­ggio di Musacchio verso Reina che ha dato l’avvio alla mattanza tedesca. Lewandowsk­i si è avventato come un falco sulla palla, ha aggirato il portiere spagnolo e ha depositato a porta vuota. Erano passati solo 9 minuti. Una doccia gelata per il piano di Inzaghi, che aveva chiesto a Marusic di restare più arretrato per sostenere l’ex milanista nella marcatura di Sané. Anche Lazzari doveva lavorare a sostegno di Patric. Linea difensiva a cinque, ma la Lazio si è trovata subito schiacciat­a e faticava a ribaltare il gioco. Flick, questa volta, voleva che il Bayern entrasse subito in partita e i suoi giocatori lo hanno accontenta­to, cancelland­o le mollezze viste con Eintracht e Arminia.

NIENTE RIGORE. Il colpo di grazia lo ha dato l’arbitro israeliano Grinfeeld, incapace di concedere al 18’ un penalty chiarissim­o per il tackle di Boateng su Milinkovic. Era il secondo episodio su cui è girata in negativo la serata della Lazio, condita da errori evitabili e un eccesso di frenesia. Il Bayern, invece, si è disteso, cominciand­o a palleggiar­e

Un disgraziat­o retropassa­ggio di Musacchio spiana la strada ai campioni d’Europa all’Olimpico, poi segnano il giovanissi­mo Musiala e Sané Acerbi completa la serata no infilando la propria porta

come sa. Davies ha saltato Milinkovic, Leiva è uscito su Goretzka, il baby Musiala dal limite ha preso la mira e infilato Reina. L’inizio della fine, mentre Inzaghi cominciava la girandola della difesa: fuori Musacchio, dentro Lulic, Marusic terzo centrale. A un sospiro dall’intervallo, è arrivato il terzo gol, agevolato da Leiva e Patric. Si sono ostacolati e lo spagnolo ha perso palla, lanciando Coman: dribbling su Acerbi e tocco di Sané a porta vuota dopo la respinta di Reina.

POKER. Distrazion­i imperdonab­ili. Come il contropied­e concesso, subito dopo l’intervallo, con angolo a favore e senza nessuno in copertura. Sané è scappato, sprint micidiale e cross su cui Acerbi è inciampato: 0-4. La Lazio ha avuto almeno la forza di reagire e non cedere alla rassegnazi­one. Il gol di Correa, dribbling e tocco a beffare Neuer dopo l’assist di Luis Alberto, ha salvato l’onore. Inzaghi ha inserito Escalante per Leiva e Hoedt per Patric, Marusic si è spostato a destra e Acerbi è tornato a sinistra. Altri errori dietro, qualche tentativo davanti, ma era diventata un’amichevole. Il Bayern aveva rallentato, azionando la modalità gestione.

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 ?? ANSA, FOTONOTIZI­A, LAPRESSE ?? A sinistra il gol di Correa; a destra Lewandowsk­i firma l’1-0 del Bayern; in basso Simone Inzaghi
ANSA, FOTONOTIZI­A, LAPRESSE A sinistra il gol di Correa; a destra Lewandowsk­i firma l’1-0 del Bayern; in basso Simone Inzaghi
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SCONFITTE
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