Un commento di Ordine
Col primato in classifica conservato e rimpolpato, zittiti i contestatori di Appiano Gentile che lo consideravano “il cavallo di Troia juventino dentro l’accampamento interista”, Antonio Conte ha ufficialmente aperto il suo ufficio sondaggi. Ieri mattina ha infatti pubblicato, sul proprio account di Instagram, un doppio filmato legato a due azioni della sua Inter, la prima datata 2 ottobre 2019, riferita al match di Champions a Barcellona (2-1 il risultato) e il secondo più recente che scandisce l’azione del secondo gol neroazzurro di Lautaro nel derby di domenica. Cosa hanno in comune le due perle del calcio di Antonio Conte? Il bel numero di passaggi consecutivi sviluppati dal portiere Handanovic fino all’area avversaria. Nel primo caso sono 8 prima del tiro dal limite di Sensi che sorvola appena la traversa, nel secondo diventano nove fino al tocco sotto porta del Toro su assist di Perisic. Il sondaggio proposto da Conte è il seguente: Tiki Taka o calcio verticale? Evidente lo scopo didascalico. Da un lato valorizzare il proprio lavoro che ha il coraggio di partire dal basso, dalla ripresa del portiere Handanovic, e dall’altro far cogliere al dibattito calcistico nazionale il senso estetico oltre che produttivo di quello che una volta i maestri della critica chiamavano “il vecchio, caro contropiede”.
Espressione che ora, riproposta in qualche commento al derby di domenica scorsa, ha provocato risentimenti e risposte acide da parte degli stessi tifosi interisti. Come se la definizione costituisse un insulto, una sorta di “diminutio” della bellezza estetica del gioco dell’Inter. Che invece esalta le qualità migliori del suo gruppo: precisione, velocità, smarcamento. Arrigo Sacchi, che è un sincero estimatore di Conte e dei suoi metodi di lavoro, sul punto è intervenuto ripetendo che adesso l’Inter «con le certezze acquisite in difesa, può e deve rischiare di più diventando più padrone del gioco». Anche nel dibattito sul calcio, il nostro è diventato un paese bigotto e poco incline alla riflessione. Sostenere, visionando il primo spunto dell’Inter (partenza di Lukaku in velocità su Romagnoli) che dà origine all’1 a 0 di Lautaro e l’ennesimo (idem come sopra) che procura il 3 a 0 del belga, che non si tratta di contropiede - espressione datata - o gioco verticale - espressione moderna - è come negare la luce del sole. Il punto, alla fine, rimane sempre lo stesso: chiamatelo anche Ermenegildo ma l’importante è che ci siamo capiti tutti. Noi, gli interisti col naso arricciato e Antonio Conte.