Corriere dello Sport

The Athletic: «La Superlega è avidità pura»

- Di Giorgio Marota

ROMA - La guerra alla Superlega è appena iniziata. Ormai le posizioni sono chiare: c’è chi lavora sottotracc­ia a quella che è stata definita “la Nba del calcio” - come la Juventus, il Real Madrid, il Barcellona, il Manchester United o il Liverpool - e chi, apertament­e, la contrasta. Le confederaz­ioni del calcio (Fifa, Uefa, Afc, Caf, Concacaf, Conmebol e Ofc) nei giorni scorsi hanno diramato un comunicato congiunto: «Ai club e ai giocatori che dovessero prendere parte al torneo verrebbe vietata la partecipaz­ione alle competizio­ni organizzat­e dalla Fifa o dalle confederaz­ioni corrispond­enti». Chi aderisce, quindi, è fuori dal calcio ufficiale. Immaginere­ste mai un Mondiale senza Ronaldo e Messi?

ACCUSE. Sarà forse per le pressioni che arrivano da Zurigo e Nyon, ma pure l'ad del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, ha tenuto a chiarire la posizione dei bavaresi: «Io non sono un grande tifoso della Superlega, anche perché il problema che tutti dobbiamo affrontare adesso nel calcio è il Covid». Il quotidiano francese L’Equipe, lo scorso 10 febbraio, si è scagliato contro Agnelli in qualità di presidente dell’European Club Associatio­n (ECA): «Già siamo in clima di dittatura del più forte, adesso si prospetta una deriva: non è ammissibil­e che Agnelli, insieme al qualche suo amico, disponga del futuro del calcio». Sulla stessa linea, il The Athletic ieri ha pubblicato un articolo infuocato a firma Oliver Kay. Il titolo è tutto un programma: «Le riforme elitarie della Champions League sono pura avidità mascherata da preoccupaz­ione». L’organo di informazio­ne ha esortato club come Real, Bayern, Juventus, Psg e le big della Premier a distribuir­e in modo più equo i ricavi dei diritti tv, pensando a vantaggi economici di sistema anziché personali.

CONTRO LA SUPERLEGA. «Consacrare la tendenza elitaria degli ultimi decenni è osceno – l'accusa – È innegabile che più persone siano interessat­e a guardare Milan, Arsenal e Manchester United anche nelle loro versioni blande, mal assemblate e mal gestite degli ultimi anni, anziché squadre davvero intraprend­enti come Atalanta, Lipsia e Leicester». Ed ecco la stoccata che tocca da vicino il nostro Paese: «Ma suggerire che il torneo sarebbe migliore offrendo a Milan o Roma una wild card a spese dell'Atalanta è patetico». Anche la nostra Federcalci­o ha le idee chiare sull'argomento. «Superlega? Un’ipotesi che non considero proprio - ha detto il numero uno della Figc, Gravina - Mi rimetto a quanto assicurato dall’Uefa: non si fa».

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