Pep all’antica Il City centra la 19ª vittoria
Guardiola rispolvera il tiki-taka e spegne il Moenchengladbach Cancelo, finto play, crea assist Silva e Jesus firmano il successo
Sinfonia-City, di marca "old school". Cioè un City diverso, tutto possesso, pazienza e precisione, che si rifà, per certi versi, al primo Barcellona di Guardiola. Così la vittoria contro il Borussia Moenchengladbach ha un sapore diverso anche se l'esito è lo stesso, confermando che il Manchester City attuale è una schiacciasassi che può sognare il "quadruple": campionato, Coppa di Lega, Coppa d'Inghilterra e Champions League. Parlano i numeri. Diciannove vittorie consecutive tra campionato e coppe. Imbattuta in tutte le competizioni da 26 gare. E, in Champions, non prende gol da 600 e passa minuti.
Guardiola non si smentisce e rimescola le carte rispetto alla vittoria contro l'Arsenal. Rientrano Walker e Laporte in difesa, con Rodri a centrocampo, mentre De Bruyne e Mahrez lasciano il posto a Foden e Jesus. Del resto, certi lussi il Pep se li può permettere.
C'è maretta in casa-Gladbach dopo la notizia che Rose a fine anno salperà per l'altro Borussia, quello di Dortmund. In panchina Thuram, davanti ci sono Plea e Hofmann a sostegno del veterano Stindl.
Primo tempo a senso unico. Il Gladbach non riesce a tenere palla - con Jesus, inutile nasconderlo, il pressing del City è molto più efficace - e non riesce neppure a riconsquistarla: rispetto al gioco "verticale" degli ultimi anni Guardiola sembra avere optato per il modello "retro", cioè il tiki-taka che non proponeva dei tempi del Camp Nou.
Il City reclama un rigore Bensebaini su Sterling - che magari ci potrebbe anche stare. Le proteste durano poco perché al 29' pt arriva il vantaggio. Cross-lancio pennellato di Joao Cancelo che supera i centrali e finisce sulla testolina di Bernardo Silva e poi alle spalle di Sommer. Grande avvio di Cancelo, che fa il terzino solo quando il City non ha il pallone (cioè quasi mai) e il resto del tempo va a fare il play basso a fianco di Rodri e Gundogan.
Il portoghese è tra i protagonisti della prima frazione - di poco alta la sua conclusione al 39' pt - anche perché quando si accentra il Gladbach non sa cosa fare e il City crea spesso superiorità numerica.
I tedeschi evitano i lanci lunghi e insistono nel costruire dal basso, così facendo prestando il fianco al pressing di Guardiola. Una delle poche volte che riescono a fare breccia è in avvio di ripresa quando arrivano alla metà campo e verticalizzano improvvisamente per Plea, ma Ederson è vigile e lo anticipa di poco. Poco dopo, ancora Plea, di tacco, impegna il portiere brasiliano. Rose cerca di velocizzare mandando in campo Thuram e Lazaro per Plea e Lainer.
Ma poi arriva il raddoppio del City e ancora una volta Cancelo è decisivo. Il portoghese inventa un altro lancio millimetrico per la testa di Silva che appoggia in mezzo per l'incornata di Jesus.
Game over, anche se il Gladbach reclama un rigore nel finale (Cancelo su Hofmmann), ma l'arbitro, giustamente, lascia correre.