Musacchio tradito da una pozza d’acqua
Gli idranti dell’Olimpico sempre in azione prima della gara Alla Lazio piace il campo bagnato, così vogliono i giocatori e Inzaghi, ma stavolta si è esagerato
La nuvola d’acqua si è alzata e si è vista a occhio nudo dalla tribuna Monte Mario. Altro che umidità, era acqua, e chissà dove sarebbe andata a rotolare la palla se il campo fosse stato asciutto. Forse Lewandowski ci sarebbe arrivato lo stesso oppure no, nessuno può saperlo. E’ un dettaglio dentro una nottata in cui tutto è andato storto, persino una pozzanghera di traverso. Musacchio, sotto la pressione di Kimmich, ha sbagliato il retropassaggio. Non gli ha impresso la forza sufficiente per raggiungere Reina, proprio come gli aveva indicato Acerbi con un gesto eloquente e ripreso dalle telecamere. Come si vede dalla foto riproposta in pagina, il centravanti polacco aveva già intuito le intenzioni del difensore della Lazio. Cattiva postura, peso all’indietro, l’ex milanista non era “sopra” la palla per calciare a dovere, perché giocando a tre (e in quella posizione) serve un mancino naturale per la costruzione dal basso. Una sorta di roulette russa se ti vengono a prendere ai limiti dell’area. Può succedere. Succede, come è capitato a Szczesny e Bentancur a Oporto con la Juve. Figuriamoci di fronte ai colossi del Bayern Monaco, specialisti nel pressing alto e con una tecnica in velocità che andrebbe insegnata ai bambini delle scuole calcio, altro che moduli e diagonali.
BAGNATO. Il terreno di gioco, è chiaro, ha contribuito a rallentare il pallone e ha finito per “tradire” Musacchio. Come e perché i giardinieri dell’Olimpico lo avessero annaffiato in quel modo è meno semplice da intuire, di solito è perfetto e semmai si adeguano a certe richieste. Il campo pesante avrebbe danneggiato il Bayern? Una cosa è certa e si è saputa. Ai giocatori della Lazio e a Inzaghi piace il campo bagnato, fa rotolare e scivolare meglio la palla, è gradito per giocare in velocità. E le società, volendo, possono
L’episodio
Sopra, Lewandowski supera Reina per la rete dell’1-0 a favore del Bayern. A fianco, il retropassaggio di Musacchio che genera il gol: si nota lo schizzo d’acqua sul terreno
chiedere di annaffiare il campo con minore o superiore intensità. Dipende dal meteo, ovvio. Il campo deve essere drenato al punto giusto, l’acqua serve per ammorbidirlo e non renderlo troppo duro, secco. A Roma non pioveva da alcuni giorni. Gli idranti dell’Olimpico, a meno che non ci sia il diluvio, funzionano prima di ogni partita. Erano accesi, come sempre, anche martedì sera intorno alle 19,30 prima del riscaldamento di Lazio e Bayern. Normale. Può darsi che in questa occasione il campo sia stato bagnato troppo, almeno in quella zona, perché il pallone è stato rallentato. Così è apparso chiaro in occasione del gol di Lewandowski.
ERRORI. Altro discorso, prima accennato, è legato al rapporto rischi-benefici della costruzione dal basso. Ha funzionato con Roma e Atalanta, molto meno in Champions. Alcuni errori vanno messi nel conto: Radu sbagliò nello stesso modo con il Verona (gol di Tameze), Reina consegnò ai tedeschi del Borussia Dortmund la palla trasformata nell’1-0. Il malinteso tra Strakosha e Radu, con la Fiorentina, originò il rigore poi realizzato da Vlahovic.
L’errore individuale il pallone rallentato e il modo di giocare: Radu così col Verona