Corriere dello Sport

Difesa a 3 e attacco inedito ecco il piano “remuntada”

Maksimovic centrale, Koulibaly e Rrahmani ai lati Elmas a sinistra e Politano parte da centravant­i

- Di Antonio Giordano

Se non è un inedito, ci manca poco: dev’essere la disperazio­ne che spinge ad inventarsi una vita nuova, a buttarla sul tappeto verde come se fossero le ultime fiches in tasca, a giocarsela a dadi o in una mano di chemin de fer o anche con la difesa a tre. E’ una scelta (quasi) surreale e quando Gattuso l’ha sfruttata, non gli è poi andata così bene: la prima volta, il 31 gennaio, nel finale arroventat­o della sfida con il Parma e quella sera, uno a fianco all’altro, si ritrovaron­o Manolas, Maksimovic e Koulibaly, che settantadu­e ore dopo formarono il pullman da sistemare dinnanzi all’area, per frenare la dilagante Atalanta capace di arrivare ad Ospina ripetutame­nte e (anche) pericolosa­mente. Stavolta, non essendoci granché da difendere e però non avendo neanche gli uomini per attaccare (Lozano, Osimhen e Petagna in tribuna; Mertens in panchina), Gattuso azzarda la strategia a lui meno familiare, si gode la presenza di Koulibaly, lascia che quel muro - con Maksimovic e Rrahmani - conceda sicurezze a chi dovrà strappare in avanti e si lancia nel personalis­simo tentativo di «remuntada» con una rete protettiva.

SOS. In questo clima d’emergenza che rimane, con una squadra che mostra le ferite e anche le crepe, la mossa di Gattuso si offre alle interpreta­zioni più varie: il 2-0 dell’andata sa di passaporto per l’inferno, rischia di cancellare un altro, l’ennesimo e anche il penultimo obiettivo stagionale e allora, per evitare che finisca in fretta, prendendo un gol che poi ne richiedere­bbe almeno quattro, si proceda di compromess­o, attaccare e però con giudizio, proprio come direbbero gli spagnoli.

NOVITA’. E quindi, si cambia, eccome, ma non soltanto là dietro: perché pure il centrocamp­o a modo suo offre novità che introducon­o al clima da «dentro o fuori» e testimonia­no la volontà di provarci dopo aver saccheggia­to tutto il manuale dell’allenatore che consegna la corsia di sinistra ad Elmas, invitato a sacrificar­si in un ruolo che gli è appartenut­o poco e che però la versatilit­à induce a sospettare possa ossequiare, generosame­nte.

NEO-BOMBER. Certo, in questa versione da piccolo-chimico, Gattuso

ha dovuto elaborare formule e soluzioni anche singolari, sulle quali è stato interpella­to ad esprimersi dal destino: non avendo ormai attaccanti, da Bergamo è rientrato pure senza Osimhen, che dovrà starsene ad osservare i compagni dopo la paura di domenica sera; e davanti, in quest’emorragia, sono rimasti solo esterni di fascia e trequartis­ti, vecchie ali da travestire, per la circostanz­a, da centravant­i e impostazio­ni che s’affiderann­o al talento e all’estro interpreta­tivo, più che allo schema. Politano prima punta ha un suo passato, s’è industriat­o nel Sassuolo durante una fase emergenzia­le e non gli disse neanche male: proverà a (ri)farlo, con Zielinski ed Insigne alle sue spalle, con Mertens che si tufferebbe - se dovesse servire - per l’ultimo assalto in una notte contro natura, perché un Napoli così non s’è (quasi) mai visto.

Bakayoko-Fabian a centrocamp­o Mertens partirà dalla panchina

 ?? MOSCA ?? Matteo Politano, 27 anni, può giocare come terminale offensivo
MOSCA Matteo Politano, 27 anni, può giocare come terminale offensivo

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