Corriere dello Sport

Fonseca: «Attenti, il Braga non si è ancora arreso»

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ROMA - L’alternanza è una cosa seria. E così, anche se non lo dice, Paulo Fonseca ha deciso: «Dzeko o Mayoral? Lo vedrete all’annuncio delle formazioni». Ieri però le prove tattiche non lasciavano grandi dubbi: nel tridente titolare c’erano Dzeko, Pedro ed El Shaaarawy. E così il pendolo della Roma oscilla ancora tra i due centravant­i, in attesa della serata-verità di domenica contro il Milan: la gestione atletica e psicologic­a dei due competitor è un motivo sufficient­e, almeno fino a Roma-Braga, per non cambiare le abitudini. Una partita a testa. Anche perché il Braga, che Fonseca conosce bene, non è ancora un capitolo chiuso: «Chi pensa che il 2-0 dell’andata ci assicuri la qualificaz­ione si sbaglia. C’è una partita da giocare e dovremo affrontarl­a con lo spirito giusto. Loro verranno all’Olimpico per cercare di ribaltare il risultato, bisogna essere pronti. Senza gestire ma con l’idea di vincere di nuovo».

L’EMERGENZA. Nella penuria di difensori ritrova almeno Cristante, che ha smaltito il colpo della strega: «Bryan giocherà. Per gli altri dobbiamo aspettare. In vista del Milan non avremo Smalling e Ibañez, speriamo che Kumbulla possa essere a disposizio­ne». Con il senno di poi pesa molto la scelta di aver escluso Fazio e Juan Jesus dalla lista Uefa: «E’ stata una mia scelta, inutile tornarci su. Dobbiamo anche capire che la situazione non è normale. Abbiamo perso tanti difensori nello stesso momento. Comunque sono contento di come Fazio e Jesus hanno aiutato la squadra a Benevento». Il primo, con ogni probabilit­à, partirà titolare contro il Milan domenica sera. Quanto a Spinazzola, che non sta benissimo, Fonseca spiega: «Può giocare dall’inizio». Del resto non ci sono altre soluzioni: Spinazzola giocherà ancora come braccio sinistro della difesa a tre.

IL FLACO. Fonseca conferma l’importanza di Javier Pastore come assistente, ancora prima che come calciatore: «Non gioca da molto tempo, sta recuperand­o piano piano. Ma io sono già contento di averlo al mio fianco perché ci aiuta tanto con la sua esperienza a contatto con la squadra». Pastore ha ancora due anni e mezzo di contratto molto ricchi e a fine stagione probabilme­nte lascerà la Roma. Ma nel frattempo si è fatto apprezzare da dirigente-ombra. Se davvero cercava un club manager, il grande uomo di calcio di cui parlava Totti tre giorni fa, Fonseca l’ha scoperto in casa.

PROSPETTIV­E. La Roma tiene moltissimo all’Europa League, che nella migliore delle ipotesi regala un titolo internazio­nale e la qualificaz­ione diretta alla prossima Champions. E’ quesyione di prestigio e anche di denaro: l’eventuale qualificaz­ione agli ottavi, che Fonseca può raggiunger­e anche perdendo con un gol di scarto, vale 1,1 milioni di premio Uefa. Ma poi c’è la quota del market pool da considerar­e che aumenterà se il contingent­e italiano iscritto al torneo diminuirà: la fetta di torta destinata alle nostre squadre sarebbe più succulenta se Milan e/o Napoli non superasser­o il turno. Dagli ottavi però la strada si annuncia più complicata, perché verrà meno la protezione per le teste di serie.

«Spero in Kumbulla per il Milan. Fazio e Jesus out? Ormai è andata così»

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ANSA Paulo Fonseca, 47 anni

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