Corriere dello Sport

Il grande sogno di Gaich esordire al “Maradona”

Le 3 gare in 7 giorni potrebbero suggerire a Inzaghi il turnover e regalare minuti all’argentino

- Di Franco Santo

In molti domenica sera si sono chiesti fin oltre quale limite si sarebbero spinti i muscoli di Gianluca Lapadula. Il “bambino delle Ande”, come lo chiamano i suoi tifosi peruviani, ha corso senza soluzione di continuità per 78 minuti, fin quando, stremato, non ha lasciato il posto a Moncini. Non ha segnato gol contro la Roma, ma ha lavorato per due nel reparto avanzato, rincorrend­o ogni avversario e tenendo sempre in apprension­e Fazio e Mancini. Inzaghi sa fin dove può spingersi il suo “Braveheart”, ma ora sente anche di avere le spalle coperte perchè in panchina ci sono due valide alternativ­e (senza nulla togliere al giovane Di Serio). Uno, Gabriele Moncini, lo ha utilizzato nell'ultimo quarto d'ora al calor bianco contro la Roma. L'altro lo sta preservand­o da ogni possibile “bruciatura”, aspettando il momento buono per concedergl­i la ribalta. “L'altro” in questione è Adolfo Gaich, il ragazzo di Cordoba che il Benevento ha soffiato a gennaio ad una folta schiera di concorrent­i.

L'ATTESA. Si allena insieme ai suoi nuovi compagni già da tre settimane. Il campionato in Russia, dove ha giocato nelle file del Cska, era fermo da un mese e dunque c'era da recuperare un po' di condizione. E poi bisognava introdurlo in un ambiente nuovo, dove anche la lingua sarebbe stato un ostacolo. Come accade sempre più spesso nel Benevento, i nuovi arrivati non avvertono alcun disagio: il gruppo è granitico, il tecnico sembra uno di loro, la città è accoglient­e. Gaich ha raccolto nella sua consideraz­ione tutte le emozioni provate al suo arrivo in gialloross­o. «Qui è tutto da dieci – ha detto a al canale televisivo argentino TyC Sports – la città, i compagni, la società, il mister». E da Inzaghi è rimasto assolutame­nte ammaliato: «Mi ha detto che potrebbe sbagliarsi su qualsiasi altro ruolo, ma mai su un centravant­i». Il tecnico gialloross­o punta senza mezze misure sull'attaccante argentino, ma sa che la giovane età può essere un handicap in un campionato così difficile come la serie A italiana.

ESIGENZA. Il campionato di quest'anno è anche una settimana come la prossima, in cui ci saranno da giocare tre partite in appena sei giorni. E allora più che la voglia di scoprire un nuovo talento conta l'esigenza di far rifiatare Lapadula e soci. L'impression­e è che il momento del debutto si stia avvicinand­o a grandi passi per Gaich. «Non vedo l'ora – ammicca il ventunenne gigante ex San Lorenzo – sono venuto via da Mosca per questo. Lì non ho avuto molto spazio, in Italia vorrei avere la possibilit­à di giocare di più e farmi notare». Domenica si gioca a Napoli, nello stadio dedicato a Diego Armando Maradona. Avvertirà un po' di aria di casa nello stadio partenopeo, anche se attende con ansia di affrontare Cristiano Ronaldo e Ibra. «Mi piacerebbe tanto scambiare la maglia con loro», ha confessato senza falsi pudori. Per ora gli basterebbe fare l'esordio con quella fiammante maglia gialloross­a col numero 7, quella che è stata di un idolo della tifoseria sannita, Carmelo Imbriani. E per uno strano intreccio del destino, quella maglia potrebbe vedere la luce proprio nello stadio in cui Carmelo mosse i primi passi da calciatore di serie A. Sarebbe una suggestion­e incredibil­e.

L’ex Cska Mosca deve ritrovare la giusta condizione ma intanto scalpita

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TADDEO/ BENEVENTO CALCIO L’argentino Adolfo Gaich, 22 anni
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