Il grande sogno di Gaich esordire al “Maradona”
Le 3 gare in 7 giorni potrebbero suggerire a Inzaghi il turnover e regalare minuti all’argentino
In molti domenica sera si sono chiesti fin oltre quale limite si sarebbero spinti i muscoli di Gianluca Lapadula. Il “bambino delle Ande”, come lo chiamano i suoi tifosi peruviani, ha corso senza soluzione di continuità per 78 minuti, fin quando, stremato, non ha lasciato il posto a Moncini. Non ha segnato gol contro la Roma, ma ha lavorato per due nel reparto avanzato, rincorrendo ogni avversario e tenendo sempre in apprensione Fazio e Mancini. Inzaghi sa fin dove può spingersi il suo “Braveheart”, ma ora sente anche di avere le spalle coperte perchè in panchina ci sono due valide alternative (senza nulla togliere al giovane Di Serio). Uno, Gabriele Moncini, lo ha utilizzato nell'ultimo quarto d'ora al calor bianco contro la Roma. L'altro lo sta preservando da ogni possibile “bruciatura”, aspettando il momento buono per concedergli la ribalta. “L'altro” in questione è Adolfo Gaich, il ragazzo di Cordoba che il Benevento ha soffiato a gennaio ad una folta schiera di concorrenti.
L'ATTESA. Si allena insieme ai suoi nuovi compagni già da tre settimane. Il campionato in Russia, dove ha giocato nelle file del Cska, era fermo da un mese e dunque c'era da recuperare un po' di condizione. E poi bisognava introdurlo in un ambiente nuovo, dove anche la lingua sarebbe stato un ostacolo. Come accade sempre più spesso nel Benevento, i nuovi arrivati non avvertono alcun disagio: il gruppo è granitico, il tecnico sembra uno di loro, la città è accogliente. Gaich ha raccolto nella sua considerazione tutte le emozioni provate al suo arrivo in giallorosso. «Qui è tutto da dieci – ha detto a al canale televisivo argentino TyC Sports – la città, i compagni, la società, il mister». E da Inzaghi è rimasto assolutamente ammaliato: «Mi ha detto che potrebbe sbagliarsi su qualsiasi altro ruolo, ma mai su un centravanti». Il tecnico giallorosso punta senza mezze misure sull'attaccante argentino, ma sa che la giovane età può essere un handicap in un campionato così difficile come la serie A italiana.
ESIGENZA. Il campionato di quest'anno è anche una settimana come la prossima, in cui ci saranno da giocare tre partite in appena sei giorni. E allora più che la voglia di scoprire un nuovo talento conta l'esigenza di far rifiatare Lapadula e soci. L'impressione è che il momento del debutto si stia avvicinando a grandi passi per Gaich. «Non vedo l'ora – ammicca il ventunenne gigante ex San Lorenzo – sono venuto via da Mosca per questo. Lì non ho avuto molto spazio, in Italia vorrei avere la possibilità di giocare di più e farmi notare». Domenica si gioca a Napoli, nello stadio dedicato a Diego Armando Maradona. Avvertirà un po' di aria di casa nello stadio partenopeo, anche se attende con ansia di affrontare Cristiano Ronaldo e Ibra. «Mi piacerebbe tanto scambiare la maglia con loro», ha confessato senza falsi pudori. Per ora gli basterebbe fare l'esordio con quella fiammante maglia giallorossa col numero 7, quella che è stata di un idolo della tifoseria sannita, Carmelo Imbriani. E per uno strano intreccio del destino, quella maglia potrebbe vedere la luce proprio nello stadio in cui Carmelo mosse i primi passi da calciatore di serie A. Sarebbe una suggestione incredibile.
L’ex Cska Mosca deve ritrovare la giusta condizione ma intanto scalpita