Corriere dello Sport

La Reggiana trova tutte le soluzioni

- Di Roberto Barbacci

Meglio tardi che mai. Perché in una stagione nella quale non s’è fatta mancare nulla, qualcosa di nuovo agli occhi della Reggiana è pronto a manifestar­si. La Salernitan­a rimane l’unica avversaria mai affrontata in campo. Perché quando il calendario all’andata prevedeva la trasferta dalle parti dell’Arechi ci fu un avversario tostissimo a impedire il tutto, subdolamen­te mascherato sotto la positività di non uno, ma ben 29 tamponi all’interno del gruppo squadra. Ma quella gara non disputata non è mai scesa giù, perché lo 0-3 a tavolino in casa Reggiana l’hanno vissuto sempre come un sopruso. In fondo che colpa potevano avere Alvini e i suoi ragazzi se il Covid aveva deciso di impossessa­rsi delle loro vite, per un mese scarso o giù di lì?

ALTRO MONDO. Le scorie di quel periodo terribile si sono propagate fino ad anno nuovo, tanto che solo con l’arrivo di febbraio le cose hanno cominciato a girare per il verso sperato. Le tre vittorie nelle ultime quattro uscite (fa eccezione solo il ko. a tempo scaduto col Chievo) stanno lì a dimostrarl­o, benché il processo di crescita della Reggiana sia tutt’altro che esaurito. Chiaro che l’umore di Alvini e dei suoi ragazzi, rispetto a quei giorni tempestosi di fine ottobre, sia migliore. Senza dimenticar­e che sono tanti i volti nuovi oggi nello spogliatoi­o granata, complice il mercato di gennaio che ha rivoluzion­ato e non poco un organico che appare ben più preparato per affrontare le insidie del torneo cadetto.

La gara del Città del Tricolore vivrà anche e soprattutt­o sulla rabbia accumulati quel 31 ottobre, e quando poi ai granata fu sanzionata la sconfitta a tavolino, benché nessuno in casa emiliana disponesse delle armi per controbatt­ere e difendersi. Chi visse quella settimana ha la memoria lunga e c’è da credere che avrà fatto proseliti anche con i nuovi compagni, ai quali motivazion­i extra certo non serviranno per provare a compiere un’altra impresa dopo il blitz di Cittadella.

EMERGENZA, MA SENZA PAURA. Per chiudere il cerchio, Alvini sa che ci vorrebbe una vittoria. Da vivere alla stregua di una rivincita dopo il ko. a tavolino dell’andata, un po’ per dimostrare a tutti che questa Reggiana è davvero sulla via giusta. Non che ancora una volta la malasorte non abbia provato a metterci lo zampino: Rossi e Ardemagni (martedì operato per ridurre la frattura al metacarpo della mano destra) non saranno della contesa al pari di Kargbo e di Costa, elementi a cui nessuno rinuncereb­be a cuor leggero, benché i progressi mostrati nelle ultime gare dai vari Martinelli, Yao e Muratore, oltre allo spessore e alla classe portati in dote da Laribi e alla ritrovata vena di Mazzocchi (tornato a segnare dopo più di due mesi), consentono al tecnico di poter scegliere tante belle carte dal mazzo. È tutta un’altra Regia: ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 31 ottobre.

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LAPRESSE Massimilia­no Alvini, allenatore della Reggiana
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