Niente delega allo sport: Draghi potrebbe tenersela La soddisfazione del Coni
Niente delega allo sport. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri: il toto-nomi si è arenato sulle diverse posizioni dei partiti. Lega, Forza Italia, Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle volevano l'incarico, creando un'impasse difficile da sciogliere. Mario Draghi ha rinviato la decisione, proponendo la figura di un tecnico. In alternativa, terrà per sé la delega come fece il governo Renzi o il Conte I, che affidò la pratica a Giorgetti in qualità di sottosegretario alla presidenza.
VACANTE. La poltrona che fu di Spadafora non solo non è stata assegnata tra i 23 dicasteri (in questo Esecutivo non c'è il Ministero dello Sport), ma potrebbe restare "vacante". Una decisione molto discussa e criticata, ma piuttosto rassicurante per il Coni. Senza ministro e senza sottosegretario con delega specifica, rapportandosi direttamente con Palazzo Chigi, Malagò tornerebbe infatti centrale nello scacchiere politico-sportivo. Sono tre gli argomenti a sostegno della non-assegnazione: sminare l'attenzione dei partiti sullo sport, toglierlo dalle mani della politica per evitare ingerenze (come quelle che hanno portato l'Italia a un passo dalla sanzione del Cio) e risparmiare un posto in virtù della "legge Bassanini" che dispone il numero massimo di 65 tra ministri con portafoglio, senza portafoglio, viceministri e sottosegretari.
SOTTOSEGRETARI. Queste le designazioni: 11 sottosegretari per il M5S, 9 per la Lega, 6 per Pd e Forza Italia, 2 per Italia Viva. Franco Gabrielli lascerà la Polizia per guidare i Servizi segreti. Tra i grillini confermati Cancelleri ai Trasporti, Todde allo Sviluppo economico, Di Stefano agli Esteri, Sileri alla Salute, Castelli all'Economia e Carlo Sibilia agli Interni. New entry Accoto, Nesci, Macina, Floridia e Fontana. La Lega ha scelto Durigon, Centinaio, Sasso, Borgonzoni, Nisini, Gava, Morelli e Saltamartini, con Molteni di nuovo agli Interni. In Forza Italia Mulè, Sisto, Binetti, Pichetto Fratin, Battistoni e Bergamini, mentre i nomi del Pd sono Messina, Sartore, Sereni (Esteri), Malpezzi (rapporti col Parlamento) e Ascani (Istruzione). I renziani Bellanova e Scalfarotto rientrano nella squadra di governo.