Corriere dello Sport

Niente delega allo sport: Draghi potrebbe tenersela La soddisfazi­one del Coni

- Di Giorgio Marota

Niente delega allo sport. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri: il toto-nomi si è arenato sulle diverse posizioni dei partiti. Lega, Forza Italia, Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle volevano l'incarico, creando un'impasse difficile da sciogliere. Mario Draghi ha rinviato la decisione, proponendo la figura di un tecnico. In alternativ­a, terrà per sé la delega come fece il governo Renzi o il Conte I, che affidò la pratica a Giorgetti in qualità di sottosegre­tario alla presidenza.

VACANTE. La poltrona che fu di Spadafora non solo non è stata assegnata tra i 23 dicasteri (in questo Esecutivo non c'è il Ministero dello Sport), ma potrebbe restare "vacante". Una decisione molto discussa e criticata, ma piuttosto rassicuran­te per il Coni. Senza ministro e senza sottosegre­tario con delega specifica, rapportand­osi direttamen­te con Palazzo Chigi, Malagò tornerebbe infatti centrale nello scacchiere politico-sportivo. Sono tre gli argomenti a sostegno della non-assegnazio­ne: sminare l'attenzione dei partiti sullo sport, toglierlo dalle mani della politica per evitare ingerenze (come quelle che hanno portato l'Italia a un passo dalla sanzione del Cio) e risparmiar­e un posto in virtù della "legge Bassanini" che dispone il numero massimo di 65 tra ministri con portafogli­o, senza portafogli­o, viceminist­ri e sottosegre­tari.

SOTTOSEGRE­TARI. Queste le designazio­ni: 11 sottosegre­tari per il M5S, 9 per la Lega, 6 per Pd e Forza Italia, 2 per Italia Viva. Franco Gabrielli lascerà la Polizia per guidare i Servizi segreti. Tra i grillini confermati Cancelleri ai Trasporti, Todde allo Sviluppo economico, Di Stefano agli Esteri, Sileri alla Salute, Castelli all'Economia e Carlo Sibilia agli Interni. New entry Accoto, Nesci, Macina, Floridia e Fontana. La Lega ha scelto Durigon, Centinaio, Sasso, Borgonzoni, Nisini, Gava, Morelli e Saltamarti­ni, con Molteni di nuovo agli Interni. In Forza Italia Mulè, Sisto, Binetti, Pichetto Fratin, Battistoni e Bergamini, mentre i nomi del Pd sono Messina, Sartore, Sereni (Esteri), Malpezzi (rapporti col Parlamento) e Ascani (Istruzione). I renziani Bellanova e Scalfarott­o rientrano nella squadra di governo.

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ANSA Franco Gabrielli lascia la Polizia per i Servizi segreti

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