Corriere dello Sport

L’ira di Gasp: Certi arbitri devono fare un altro mestiere

Dopo 17’ l’espulsione esagerata di Freuler, poi l’infortunio di Zapata: i nerazzurri resistono fino all’86’ ma si arrendono a un gol di Mendy

- Perrone, Pinna, Polverosi e Ramazzotti

Non è bastata un'Atalanta eroica, e in inferiorit­à numerica per 72 minuti più recuperi, per fermare il Real Madrid. Il destro da fuori del mancino Mendy, alla prima rete in Champions, ha spento a quattro minuti dalla fine i sogni dei nerazzurri di andarsi a giocare il ritorno a Valdebebas partendo dallo 0-0 dell'andata. Un vero peccato perché la Dea aveva resistito alla grande, dimostrand­osi ormai squadra... europea. Con questo spirito il 16 marzo potrà dire la sua a Madrid. D'accordo, avrà bisogno di un'impresa, ma chi ha battuto il Liverpool può pensare alla rimonta. A Gasperini resterà il rammarico per gli zero tiri nello specchio dei suoi, che finora erano stati una macchina da gol, e per una notte che non è andata come sperava. E' stata la terza sconfitta su tre per le italiane nell'andata degli ottavi. Sicurament­e la più immeritata.

QUEL ROSSO ESAGERATO. La partita è stata pesantemen­te condiziona­ta dall'espulsione di Freuler per fallo al limite dell'area su Mendy, un episodio giudicato in maniera non corretta da Stieler e che è entrato nella storia della Champions come il rosso più veloce ricevuto da un club italiano (il record precedente appartenev­a al milanista Montolivo, nel 2013 allontanat­o contro l'Ajax al 21'). Il piano tattico di Gasperini, assai contrariat­o in panchina per la decisione dell’arbitro, è stato incenerito dall'inferiorit­à numerica e l'Atalanta invece di andare alla caccia del pallone nella metà campo avversaria per interrompe­re il fraseggio dei blancos, è stata costretta a fare densità sotto la linea della palla e a difendersi con tutti gli effettivi. Un’eresia per il Gasp, obbligato a "rispettare" i padroni di Spagna che, pur privi di tanti elementi chiave, avevano in mezzo la qualità dei titolariss­imi Modric, Casemiro e Kroos. Il Real aveva impostato la sfida sul palleggio per far salire gli avversari e attaccarli negli spazi creati dal falso nueve Isco, preferito a Mariano Diaz come vice Benzema. E' però innegabile che avere un uomo in più abbia favorito Zidane, permettend­ogli di alzare il baricentro senza rischiare troppo contro le accelerazi­oni del duo colombiano Zapata-Muriel. Le statistich­e all'intervallo fotografav­ano perfettame­nte l'andamento dell'incontro con gli ospiti avanti come possesso (64,6%) e come conclusion­i tentate (8-2), ma con l'Atalanta tosta e viva nel difendersi con il 3-4-2 che aveva in avanti Pasalic al fianco di Muriel perché Zapata era stato costretto a uscire per un fastidio muscolare alla coscia sinistra. Gollini ha rischiato solo su un colpo di testa di Casemiro, per il resto i nerazzurri sono stati bravi sia a sporcare i tiri di Isco e Vinicius sia a non concedere spazi per le imbucate. Bravo Pessina su Modrid, attenti gli esterni Maehle e Gosens, ottimo il terzetto difensivo, con Toloi sugli scudi.

DECIDE MENDY. Nella ripresa lo spartito tattico è rimasto lo stesso, con i nerazzurri corti, compatti e votati al mutuo sacrificio. Per Gollini un solo grande brivido, su tiro di Modric deviato da Maehle e finito di poco sul fondo, per il resto l'Atalanta ha spesso tenuto il Real lontano dalla sua area o l'ha respinto con la compattezz­a della difesa a tre e le copertura della mediana. Gasperini si è giocato la carta Ilicic al posto di Muriel, ma di fronte allo sguardo del connaziona­le e presidente dell'Uefa Ceferin, Josip ha deluso fino alla sostituzio­ne a 4' della fine. Male anche Mariano Diaz, il centravant­i "vero" che Zidane ha gettato nella mischia spostando Isco più largo. La pressione degli spagnoli è comunque aumentata in termini di possesso (72,6% nel secondo tempo) e di tiri (110) fino alla conclusion­e di Mendy che ha fatto saltare il fortino di Gollini. Per la Dea è stata una vera beffa.

La partita della storia per Bergamo comincia e finisce male: a Madrid,fra tre settimane, servirà una autentica impresa per conquistar­e i quarti

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A lato, il momento dell’espulsione di Freuler
GETTY ANSA La gioia di Lucas Vazquez e Mendy A lato, il momento dell’espulsione di Freuler
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