Suning, sospeso il titolo Inter in ansia per Zhang
Il gruppo Zhang scenderebbe al 15-20% in Suning.com Entra lo stato cinese, esce il calcio. E ora l’Inter?
Il 25% dell’azienda passerà di mano: in ballo il Governo e il gruppo Alibaba. Cinque Covid nel club: anche Marotta
L'Inter e soprattutto i suoi tifosi son o in ansia per le notizie che arrivano dalla Cina e riguardano le aziende della famiglia Zhang. Occhi puntati in particolare su Suning.com, la società operativa del gruppo che è quotata a Shanghai e che fa parte di Suning Holdings Group, la controllante dell'Impero che si occupa principalmente di retail (vendita di prodotti), real estate (immobiliare) e servizi finanziari. Cosa è successo? Jindong Zhang e la sua società, Suning Appliance Group (titolari rispettivamente del 20,96% e del 19,88% delle azioni di Suning.com), hanno annunciato la cessione del 20-25% a imprecisati acquirenti. I titoli in Borsa sono intanto sospesi. A riferirlo è stata Reuters, che osserva come l’operazione implicherebbe una cessione del controllo. Suning.com è infatti partecipata da Alibaba (19,99%) mentre il resto del capitale è frazionato sul mercato quindi il gruppo Zhang scenderebbe intorno al 15-20% e diverrebbe il secondo o addirittura il terzo azionista. Naturalmente Alibaba è un candidato per il controllo di Suning.com, ma la stampa finanziaria cinese cita come probabili acquiren ti alcune società statali, controllate dunque dal governo di Pechino: Jiangsu Communications Holdings, Guoxin Group, Nongken Group e Nanjing Xingong Investment.
SCENARI. Per chi conosce il capitalismo cinese, tutto ciò significa che Suning, intesa come holding, è in enormi difficoltà. In Cina, se fallisci, le conseguenze possono essere molto gravi (ritiro del passaporto, prigione ecc.), ma se hai buone relazioni nel partito (e Jindong Zhang ne è uno degli esponenti più in vista) spesso arriva il salvagente di Stato, soprattutto quando le dimensioni del gruppo potrebbero destabilizzare il sistema economico interno. Considerando che Suning ha 280.000 impiegati nel mondo. Cosa comporterà questa evoluzione nelle vicende dell’Inter? Va detto, intanto, che il club milanese non è nella catena di controllo di Suning.com, ma in quella della cassaforte di famiglia, Suning Holdings Group. FC Internazionale è infatti controllata (68,05%) dalla scatola lussemburghese Great Horizon che a sua volta è controllata al 100% dalla Suning Culture International (sede a Hong Kong) posseduta a sua volta da Suning Culture Investment Management (sede in Cina). Sembra un gioco di scatole (appunto, cinesi) ma è abbastanza frequente. L’ultima di queste società appartiene a Suning Holdings Group (di cui la famiglia Zhang dovrebbe possedere il 100%), non a Suning.com, e la differenza non è tecnicamente di poco conto, perché se appartenesse a quest’ultima, anche l’Inter avrebbe già un altro proprietario.
COSA SUCCEDE. In termini pratici però la differenza non è così marcata. Se Zhang perde il controllo della sua azienda o di un ramo di essa perché salvato dal partito, la cessione di quello che è un asset “non rilevante”, a senso, non potrà che subire un’accelerazione. Tanto più che il diktat del governo è chiaro: uscire dagli investimenti nel calcio. Se fossimo nella logica di un’economia di mercato, ciò spianerebbe la strada a BC Partners, l’unico
potenziale compratore ad avere già completato una due diligence e presentato un’offerta ritenuta forse non soddisfacente da un azionista il cui impero si sta apparentemente sgretolando. Tutto fa pensare che Zhang vorrà chiudere la partita, assecondare l’indirizzo politico interno e abbandonare il campo senza pensare troppo ai costi ormai inevitabili. In un sistema particolare come quello cinese non si possono però escludere scenari oggi impensabili. Se un compratore con buone entrature politiche in Cina fosse a esempio rimasto finora a bordo campo, ritenendo troppo alte le richieste, potrebbe magari entrare in corsa attivando qualche canale tra i decision makers governativi. Difficile? Chi può dirlo. Dipende se prevarrà la necessità di fare presto o quella di fare business. In quest'ultimo caso, tornerà d'attualità la linea di credito (da 100-150 milioni) che Steven Zhang sta trattando con vari soggetti tra i quali Bain Capital Credit. L’esperienza del Milan insegna che un investitore finanziario può non essere interessato a comprare un club a un certo prezzo, ma sfruttare l’opportunità di farlo a un prezzo inferiore. Se si innescasse un’asta al ribasso, la partita potrebbe magari riaprirsi.