Corriere dello Sport

Roma-Milan è già calda

Fonseca senza patemi: 3-1 al Braga. Rossoneri, pari col brivido (1-1) Napoli, è troppo tardi: il 2-1 con il Granada non basta per passare

- D’Ubaldo, Guadagno, Maida e un commento di Ordine

I gialloross­i centrano il bis: gol di Dzeko, Perez e Mayoral La Stella Rossa fa tremare Pioli: rigore di Kessie, Donnarumma decisivo

C'era chi sosteneva che il Milan giocasse meglio senza Ibrahimovi­c. O che almeno avesse raggiunto la consapevol­ezza di saper stare in campo anche senza il suo totem, alla luce delle sue tante assenze e delle molte vittorie conquistat­e. La verità è tutt’altra: il Diavolo è ancora lontano dall’emancipazi­one. Nei momenti di difficoltà, infatti, i rossoneri continuano ad aver bisogno di una guida a cui aggrappars­i. Ancora di più adesso con tante certezze perse per strada e tanti tarli che consumano i pensieri. Emblematic­o quanto successo ieri sera. Dopo aver incassato il pareggio della Stella Rossa, infatti, il Milan ha cominciato a vagare in un tunnel, senza avere alcuna idea di dove fosse l’uscita. Ibra è entrato in campo dopo l’intervallo e, almeno a inizio ripresa, la luce si è riaccesa.

FINALE DI TERRORE. Da solo, però, lo svedese ha potuto fare poco. E nell’ultimo quarto di gara è tornato a calare il buio. Urla e occhiattac­ce dello svedese a buona parte dei suoi compagni non hanno più avuto effetto, nonostante Pioli, nel frattempo, avesse aggiunto altri titolari, come Theo Hernandez e Saelemaeke­rs. Il risultato è stato un finale di puro terrore, anche con una Stella Rossa che, come all’andata, ha chiuso in 10 per la doppia ammonizion­e di Gobelijc. Ancora una volta è stato decisivo Donnarumma, che, nel giorno del suo 22° compleanno, quando le forze in campo erano ancora alla pari, ha tolto dalla sua porta una conclusion­e a botta sicura di Sanogo, uno dei 3 giocatori ospiti che a metà ripresa gli si sono presentati davanti. E fortuna che l’arbitro ha fischiato la fine prima di far battere l’ultimo calcio d’angolo - per la furia dei serbi che l’hanno subito circondato - visto che proprio su corner, a Belgrado, era arrivato il pareggio di Pavkov. Sarebbe stata una dura da digerire un’eliminazio­ne del genere. Avrebbe potuto provocare disastri alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni. Invece, da questo sofferto risultato, il Diavolo proverà a ripartire. Anche se domenica lo attende una Roma decisament­e più in salute. E con il forte sospetto di non poter più fare a meno di Ibrahimovi­c e dei titolari.

SPETTATORI. La certezza è che il vantaggio guadagnato dopo pochi minuti non ha fatto bene al Milan. Il rigore di Kessie - tocco di mano Gobelijc su conclusion­e di Krunic infatti, ha fatto credere di aver già sbrigato la pratica qualificaz­ione. Al contrario, la Stella Rossa ha reagito prontament­e, prendendo possesso della trequarti offensiva grazie al solito Ivanic (il migliore dei serbi anche all’andata) e a Ben Nabouane. Di fatto, gli uomini di Pioli hanno fatto da spettatori mentre l’esterno comoriano si vedeva annullare una prima rete - mano predente di Pankov - andava a cogliere la traversa su punizione e infine faceva saltare i meccanismi rossoneri, con un taglio dalla destra e un diagonale che infilzava Donnarumma sul secondo palo, mentre Romagnoli colpevolme­nte non accorciava. Il pari non scuoteva il Diavolo, che non recuperava né misure né spazi. Erano soprattutt­o le secondo linee ad apparire spaurite e tremebonde, tanto che Dalot non trovava di meglio che centrare Borjan con mezza porta spalancata.

MESSAGGIO AL GRUPPO. La scena muta dell’attacco spingeva Pioli a buttare nella mischia Ibrahimovi­c e Rebic dopo l’intervallo. Ne facevano le spese Krunic e, soprattutt­o, Leao. E la mossa aveva tutta l’aria di un messaggio al gruppo e in particolar­e al portoghese, che non avrà avuto compagni con cui dialogare nella prima frazione, ma che non ha nemmeno fatto nulla per farsi vedere e agevolare la manovra. I benefici per l’attacco, però, hanno avuto vita breve. Se non altro la Stella Rossa, almeno per metà frazione, perdeva la sua baldanza. E i patemi sarebbero stati prontament­e cancellati se Rebic non avesse mancato il comodo 2-1. Con il passare dei minuti, invece, la paura del Diavolo è riapparsa...

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LAPRESSE Franck Kessie glaciale dagli undici metri trova il gol dell’1-0 rossonero

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