Riapertura stadi: i sistemi anti-Covid alla prova Udinese
Gli addetti ai lavori dotati di un badge che vibra se le distanze non saranno rispettate: applausi da Figc, Lega calcio e Uefa
L'Udinese non è soltanto uno dei 4 club della Serie A ad avere uno stadio di proprietà (una chimera in quasi tutto il Paese, dove l'età media degli impianti è di 63 anni), ma è anche patria di sperimentazioni da quando la tecnologia ha abbracciato il calcio. La prima "Goal Line Technology" si è vista proprio alla Dacia Arena, così come il riconoscimento facciale ai tornelli in occasione della finale degli Europei Under 21 del 2019. Domenica, nella partita contro la Fiorentina (fischio d'inizio alle ore 15), la società bianconera introdurrà una novità che potrebbe consentire al pubblico di ritornare in tempi brevi, e soprattutto in sicurezza, sugli spalti: i 350 addetti ai lavori ammessi sulle tribune (giornalisti, produzione televisiva, delegazioni delle squadre e servizi) saranno dotati di un dispositivo che segnalerà, con una vibrazione e illuminandosi, il mancato rispetto del distanziamento interpersonale. Il progetto è stato chiamato "Re-Start".
IL BAGDE. Si tratta di un semplice badge, poco più grande di una tessera sanitaria, ideato dal gruppo "Be Shaping The Future" e presentato da Udinese e Infront in un comunicato stampa congiunto. Oltre a informare la persona che lo indossa di essersi avvicinato troppo a un altro essere umano, il dispositivo avvisa con una notifica via tablet gli steward responsabili del rispetto delle misure sanitarie. Il tesserino consentirà inoltre il tracciamento dei contatti (nel rispetto della privacy) qualora ci fossero casi di positività nei giorni successivi. Uno strumento con un messaggio rivoluzionario in tempi di pandemia e di calcio a porte chiuse: le società potrebbero finalmente garantire la riapertura parziale degli impianti al 20, al 30 o addirittura al 50%. La Lega Serie A segue con grande interesse la proposta, nella speranza di poterla poi diffondere da nord a sud in tempi brevi. I botteghini chiusi, insieme ai mancati ricavi da sponsorizzazioni connessi proprio all'assenza di pubblico durante i match day, hanno fatto perdere infatti quasi 800 milioni ai club del massimo campionato. Anche la Figc e la Uefa, che sperano di ripopolare l'Olimpico in occasione dell'Europeo di giugno, hanno applaudito l'Udinese per l'iniziativa. I COMMENTI. «Grazie alla grande visione di Pozzo, Udine è sempre stata trampolino di lancio di innovazioni - ha sottolineato il vicepresidente del club, Stefano Campoccia Nell’ottica di una riapertura in totale sicurezza degli stadi che il mondo del calcio professionistico auspica il prima possibile, la Dacia Arena intende confermare la propria ambizione a divenire punto di riferimento per la sperimentazione e lo sviluppo di strumenti innovativi». «Abbiamo voluto fortemente, in sinergia con Infront, lavorare a un protocollo per la riapertura degli stadi - le parole del direttore generale dell'Udinese, Franco Collavino - Ci auguriamo che questo primo passo apra una strada per riaccogliere i nostri tifosi e i nostri partner alla Dacia Arena».