L’INFORTUNIO Dzeko, il re delle Coppe e una stagione senza pace
Si teme una lesione muscolare all’adduttore sinistro: verrà valutato, rischia di saltare il Milan
Due smorfie simili, a denti aperti. Ma di segno opposto. Prima la gioia inebriante del gol, poi la dolorosa constatazione del dolore. Per Edin Dzeko non c’è pace anche nella pace. Avrebbe forse giocato contro il Milan, chiudendo dibattiti e polemiche sulla titolarità del ruolo, invece rischia di dover guardare la partita dalla tribuna. E’ presto per una diagnosi, i medici della Roma non possono sbilanciarsi, ma dal click che Dzeko ha sentito in quello scatto generoso sulla linea di fondo si intuisce il rischio di una lesione muscolare all’adduttore sinistro. Si tratta di una zona molto pericolosa per i calciatori perché se trascurata può degenerare in pubalgia. Fonseca non drammatizza, anzi dalle prime impressioni ritiene che l’infortunio non sia grave: «Vediamo. Dobbiamo valutare nelle prossime ore ma da quanto ho capito non è niente di serio». Già ma il Milan è alle porte. E con ogni probabilità sarà Borja Mayoral a guidare la prima linea, sulla scia psicologica dell’undicesimo gol stagionale. MEGLIO DI TOTTI. Dzeko da parte sua era arrivato a 10, per un totale di 116 nella Roma, ma soprattutto ha superato Francesco Totti nella classifica dei marcatori europei di ogni epoca, escluse le qualificazioni: 29 gol. Un record pazzesco che in altri tempi sarebbe stato celebrato con le fanfare e che invece purtroppo non si può festeggiare a causa dell’infortunio. Fonseca è soddisfatto dei progressi dell’ex capitano: «Ha giocato bene, così come Borja Mayoral. Tutti e due sono in buona condizione, sono contento di poterli allenare. Ma non li ho alternati pensando al Milan. Ho scelto sempre volta per volta, considerando le situazioni fisiche e le caratteristiche degli avversari. Per me la partita più importante è sempre la prossima». CRESCITA. Nella serata agrodolce, Dzeko era piaciuto anche per lo spirito con il quale aveva affrontato la partita. Motivazioni forti, al di là del valore del Braga, con una qualificazione già archiviata all’andata. Ha provato sin dall’inizio a mettersi in moto per creare pericoli, svariando su tutto il fronte d’attacco. E nel momento buono, con il doppio aiuto dei pali, ha scoccato il tiro che serviva per spianare la strada alla Roma: era contento, Dzeko, di aver sbloccato il risultato. Vedeva vicina la fine del periodo infelice ma non aveva fatto i conti con i suoi stessi muscoli. ANNO ORRIBILE. E’ proprio una stagione anomala, al di là della famosa lite con Fonseca. Dopo il mancato trasferimento alla Juventus che gli ha impedito di giocare la prima partita di campionato, il Covid che lo ha frenato quando era in buona forma, le esclusioni con sottrazione della fascia da capitano, è arrivato anche l’infortunio. Un evento infausto e insolito, per un giocatore che è sempre stato molto attento a gestirsi. La speranza a questo punto è che lo stop non sia lungo: agli esami strumentali delle prossime 48 ore l’ardua sentenza.