Corriere dello Sport

L’INFORTUNIO Dzeko, il re delle Coppe e una stagione senza pace

Si teme una lesione muscolare all’adduttore sinistro: verrà valutato, rischia di saltare il Milan

- Di Roberto Maida

Due smorfie simili, a denti aperti. Ma di segno opposto. Prima la gioia inebriante del gol, poi la dolorosa constatazi­one del dolore. Per Edin Dzeko non c’è pace anche nella pace. Avrebbe forse giocato contro il Milan, chiudendo dibattiti e polemiche sulla titolarità del ruolo, invece rischia di dover guardare la partita dalla tribuna. E’ presto per una diagnosi, i medici della Roma non possono sbilanciar­si, ma dal click che Dzeko ha sentito in quello scatto generoso sulla linea di fondo si intuisce il rischio di una lesione muscolare all’adduttore sinistro. Si tratta di una zona molto pericolosa per i calciatori perché se trascurata può degenerare in pubalgia. Fonseca non drammatizz­a, anzi dalle prime impression­i ritiene che l’infortunio non sia grave: «Vediamo. Dobbiamo valutare nelle prossime ore ma da quanto ho capito non è niente di serio». Già ma il Milan è alle porte. E con ogni probabilit­à sarà Borja Mayoral a guidare la prima linea, sulla scia psicologic­a dell’undicesimo gol stagionale. MEGLIO DI TOTTI. Dzeko da parte sua era arrivato a 10, per un totale di 116 nella Roma, ma soprattutt­o ha superato Francesco Totti nella classifica dei marcatori europei di ogni epoca, escluse le qualificaz­ioni: 29 gol. Un record pazzesco che in altri tempi sarebbe stato celebrato con le fanfare e che invece purtroppo non si può festeggiar­e a causa dell’infortunio. Fonseca è soddisfatt­o dei progressi dell’ex capitano: «Ha giocato bene, così come Borja Mayoral. Tutti e due sono in buona condizione, sono contento di poterli allenare. Ma non li ho alternati pensando al Milan. Ho scelto sempre volta per volta, consideran­do le situazioni fisiche e le caratteris­tiche degli avversari. Per me la partita più importante è sempre la prossima». CRESCITA. Nella serata agrodolce, Dzeko era piaciuto anche per lo spirito con il quale aveva affrontato la partita. Motivazion­i forti, al di là del valore del Braga, con una qualificaz­ione già archiviata all’andata. Ha provato sin dall’inizio a mettersi in moto per creare pericoli, svariando su tutto il fronte d’attacco. E nel momento buono, con il doppio aiuto dei pali, ha scoccato il tiro che serviva per spianare la strada alla Roma: era contento, Dzeko, di aver sbloccato il risultato. Vedeva vicina la fine del periodo infelice ma non aveva fatto i conti con i suoi stessi muscoli. ANNO ORRIBILE. E’ proprio una stagione anomala, al di là della famosa lite con Fonseca. Dopo il mancato trasferime­nto alla Juventus che gli ha impedito di giocare la prima partita di campionato, il Covid che lo ha frenato quando era in buona forma, le esclusioni con sottrazion­e della fascia da capitano, è arrivato anche l’infortunio. Un evento infausto e insolito, per un giocatore che è sempre stato molto attento a gestirsi. La speranza a questo punto è che lo stop non sia lungo: agli esami strumental­i delle prossime 48 ore l’ardua sentenza.

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LAPRESSE Edin Dzeko si blocca per un guaio muscolare
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