Corriere dello Sport

Perugia, un tour de force da brividi. Caserta freme

Il tecnico carica: Sappiamo cosa fare. Cominciamo con il Modena

- Di Clero Bertoldi

Scatta l'ora della verità. Il messaggio che Fabio Caserta ha affidato ai social media, per veicolare il suo pensiero, suona ben chiaro: «Bisogna raggiunger­e il nostro obiettivo. Noi sappiamo cosa fare, insieme sarà più facile. Da oggi si comincia». Beh, l'allenatore non è tipo che giri intorno alle questioni e alle parole: la partita di domani, con il Modena, non è solamente uno scontro diretto, ma anche la prima di un ciclo di ferro, che durerà più di un mese, grosso modo ultima gara il 31 marzo), e che determiner­à le sorti del torneo biancoross­o. Ecco gli appuntamen­ti: dopo gli emiliani, la Samb, il Padova, il Cesena, il Carpi, il Gubbio, il Sudtirol, l’Imolese, la Fermana, la Virtus Verona. Una partita ogni tre giorni, insomma.

UN OSTACOLO PER VOLTA. Ma Caserta ha già chiarito, nel chiuso dello spogliatoi­o e fuori, la sua strategia psicologic­a: pensare ad un avversario per volta. Senza guardare il calendario, senza leggere la classifica. La parola d’ordine: sbarazzars­i di un rivale e poi pensare al successivo. La situazione degli infortunat­i si é rasserenat­a. Contro gli emiliani mancherann­o soltanto gli squalifica­ti Kouan e Crialese. Assenze pesanti, ma non determinan­ti ora che a disposizio­ne, a parte il giovane Konate, figurano tutti. Il tecnico insomma, puòsceglie­re. Non è più alle prese con l’emergenza. Inoltre la squadra lo segue. Non solo viene da otto risultati utili consecutiv­i, ma sembra aver metabolizz­ato le idee del mister, tanto da essere in grado di affrontare gli avversari sia con il fioretto (leggi, bel gioco) sia con la scimitarra (quando c’é da menar le mani, senza tanti fronzoli come è avvenuto a Pesaro). Caserta definisce questo modi comportars­i con il concetto di "cambiare pelle". E con il Modena (secondo in classifica) servirà dar fondo alle qualità migliori, se si vuole davvero tener il passo del Padova (primo), impegnato d’altro canto, con il Sudtirol (quarto).

TREND POSITIVO. La squadra sta viaggiando su buoni livelli, soprattutt­o tra le mura amiche, segna con sicura continuità, la difesa appare solida, ma non basta. Serve uno sforzo ulteriore. I segnali che i giocatori hanno inviato negli ultimi tempi si palesano come confortant­i. Ma Caserta, che è un martello, chiede ancora di più. Convinto, come è, che i suoi possano fare ancora meglio. Il modulo (il 4-3-2-1 o, all'occorrenza, il 4-3-1-2) funziona e non sembra né il caso, né il momento di cambiarlo. In difesa il tecnico dovrebbe affidarsi ad Angella e Sgarbi (al rientro, dopo la squalifica), mentre sugli esterni dovrebbe puntare su Elia (riportato indietro) a destra e Favalli a sinistra. Sulla linea mediana dovrebbero operare Sounas, Burrai e Di Noia. Davanti probabile Bianchiman­o, almeno in avvio, con Minesso e Falzerano a lavorare sui fianchi della difesa avversaria. E quali forze di riserva, da lanciare nella mischia in caso di necessità, Melchiorri, Murano, lo stesso Vano.

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Fabio Caserta, 42 anni, tecnico del Perugia

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