Corriere dello Sport

«Ducati, non vedo l’ora E voglio stupire ancora»

Bastianini ha lasciato la Moto2 da campione del mondo Tra una settimana comincerà i primi test con la MotoGP

- di Serena Zunino

«Guidare la moto che fu del mio idolo Stoner è un sogno che si realizza Abito anche vicino alla fabbrica ci andrò spesso!»

«Io e Luca Marini siamo una bella squadra. Quest’anno mi aspetto di crescere tanto, vorrei essere il miglior debuttante»

«Gresini? Un vincente che non mollava mai. Mi ha aiutato molto nei primi anni di corse, era il mio papà al paddock»

«Vincere in Moto2 è stato bellissimo, ora sfiderò Rossi e Marquez...»

L'attesa sta per finire: venerdì prossimo Enea Bastianini sarà uno dei pochi eletti che potranno scendere in pista (gli altri lo faranno il giorno dopo) nei primi test del Qatar, il via della stagione MotoGP. Campione in carica di Moto2, romagnolo doc, il “Bestia” guiderà una Ducati che costruisco­no a un’ora da casa sua, con cui spera di trovare l’intesa in fretta. Sta iniziando un nuovo importante capitolo della sua carriera, che iniziò nel Mondiale del 2014 grazie a Fausto Gresini in Moto3. L’imolese ci ha lasciati martedì scorso e a Enea restano grandi ricordi con lui: «Era un vincente, non mollava mai. Mi ha aiutato molto nei primi 3 anni di Mondiale, è stato il mio papà del paddock».

Nel 2020 ha vinto il titolo della classe di mezzo, come lo racconta oggi? «È stato bellissimo, ce lo siamo giocati fino all’ultima gara in quattro. È stata veramente tosta».

Se ripensa allo scorso anno, qual è l’immagine che più lo rappresent­a? «Il Gran Premio di Jerez quando ho vinto la mia prima gara della classe. È stato emozionant­issimo».

Poiha firmato un contratto per passare in MotoGP. Cos’ha pensato in quei momenti?

«All’inizio volevo badare di più al campionato e restare concentrat­o. Poi a fine stagione me ne sono reso davvero conto, anche dopo quando ho parlato con gli altri piloti Ducati. Stravolger­à la mia vita in meglio».

Il suo nuovo compagno di squadra Luca Marini è stato il suo rivale principale l’anno scorso, come lo descrive?

«Essendo nello stesso team stiamo passando molto tempo insieme. Andiamo d’accordo. Siamo due piloti molto veloci, credo che potremo fare bene, non dico magari quest’anno che sarà più di apprendist­ato, ma a partire già dal 2022 potremo lottare per posizioni più importanti».

Come Marini e Pecco Bagnaia (suo predecesso­re nel ruolo di campione Moto2) sarà pilota italiano su moto italiana, è una doppia soddisfazi­one?

«Assolutame­nte. Tra l’altro abito non lontano da Borgo Panigale, avrò modo di andare spesso in fabbrica. È la moto che sognavo fin da quando la guidava Casey Stoner e ora che ci sono sopra è straordina­rio».

Cosa si aspetta da questa stagione da debuttante?

«Di crescere tanto. All’inizio sarà fondamenta­le capire tutto, il metodo di lavoro, le gomme, l’elettronic­a che sarà maggiore rispetto a quella usata in Moto2. Sarebbe bello conquistar­e il titolo di Rookie of the year, ma sarà molto combattuto tra me, Luca e Jorge Martin. Vedremo di riuscire nell’impresa».

Chi è il pilota che più ammira in MotoGP?

«Nell’ultimo periodo ammiravo molto Andrea Dovizioso, per il suo metodo e per la velocità. Ovviamente anche Marc Marquez, Valentino Rossi, Jorge Lorenzo. Fenomeni che hanno fatto la storia del motociclis­mo. Anche loro erano un mio “punto di riferiment­o”. Ora sono rimasti Rossi e Marquez, cercherò di imparare da loro».

E Casey Stoner era il suo idolo da ragazzino.

«Mi piaceva tantissimo. Come guidava lui la Ducati, mai nessuno. Ora avrò la sua stessa moto, anche se negli anni è cambiata moltissimo, però la scritta è quella. Proverò a eguagliarl­o».

Il primo appuntamen­to ufficiale sarà il test del Qatar, cosa si aspetta? «Per fortuna avremo modo di girare tanto a Losail perché ci saranno due test e due gare. Mi aspetto anche delle sorprese. Non mi piace molto fare due gare di fila, ma in Qatar per la prima volta con la MotoGP sarà importante per vedere la crescita».

Ha cambiato numero, ora correrà con il 23, le dispiace? «Ovviamente sì, ho sempre avuto il 33 e non l’avevo mai dovuto cambiare prima. Ho avuto molti dubbi su come sostituirl­o e alla fine ho scelto il 23 perché è l’età con cui debutto in MotoGP. Sperando prima o poi di poter tornare a usare il mio numero».

Ha “rubato” il capotecnic­o, Alberto Giribuola, a Dovizioso. Visto che sono amici ha avuto l’occasione di parlarne con Andrea?

«Sì, abbiamo fatto anche una videochiam­ata perché la sua esperienza mi può essere d’aiuto. È tutt’altro che un pilota finito, spero di ritrovarme­lo come avversario».

 ??  ?? Enea Bastianini, 23 anni, 121 gare e 6 vittorie. Campione del mondo 2020 in Moto2
Enea Bastianini, 23 anni, 121 gare e 6 vittorie. Campione del mondo 2020 in Moto2
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23 anni Enea Bastianini

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