Corriere dello Sport

Notte da record Gallinari rinasce

10 canestri da tre (su 12 tiri) primato per gli Atlanta Hawks

- di Roberto Zanni

Chi se la ricordava più una prestazion­e simile? Ad Atlanta giocava ancora Dikembe Mutombo quando il 15 marzo 1997 il compagno di squadra Steve Smith realizzò 9 canestri da 3 nella partita poi persa contro Seattle. Record di tutti i tempi per un giocatore della franchigia. Trae Young, la nuova stella degli Hawks, non era ancora nato, ma adesso potrà dire: «Io c'ero, l'ho visto il Gallo!».

Tutto è successo mercoledì sera nella vittoria di Atlanta contro Boston (127-112), quando Danilo Gallinari ha deciso che era il momento di spazzare via quell'ammuffito record durato 24 anni. Così in 33'28" si è messo a stordire il canestro avversario con una prestazion­e da favola: 10 centri da oltre l'arco (su 12 tentativi) da ogni parte del campo e da qualsiasi distanza, con la fantasmago­rica percentual­e dell'83,3%. Diventando così il terzo giocatore di sempre nella storia della NBA a centrare 10 canestri da 3 partendo dalla panchina dopo Donyell Marshall (12 nel 2005, Toronto) e J.R. Smith (11 nel 2009, Denver). Un totale di 38 punti, quarta miglior prestazion­e personale (il top restano i 47 con Denver contro Dallas del 10 aprile 2015).

STORIA. «È sempre bello fare la storia - le prime parole dell'azzurro dopo l'exploit che ha portato anche alla miglior prestazion­e di sempre da 3 della squadra con 23 canestri - Sono davvero felice. Ovviamente quando centri questo genere di record e poi vinci la partita ci si sente molto meglio».

È TORNATO. Dopo aver firmato il contratto triennale da 61,5 milioni di dollari con Atlanta, una caviglia sembrava non volergli dare la possibilit­à di esprimersi al massimo, senza dimenticar­e il momento non proprio facile che la squadra stava attraversa­ndo. Una prima parte di stagione che Gallinari non si attendeva, ma per il riscatto (la sua migliore prestazion­e da quando indossa la maglia degli Hawks) ha scelto la strada più complicata, quella del record. «Ho capito subito che sarebbe stata una sera speciale per lui - le parole di coach Lloyd Pierce -. So quanto ci può offrire, la squadra ha bisogno del Gallo».

La felicità si leggeva negli occhi del Gallo. «Adesso finalmente mi sento bene - ha spiegato i problemi alla caviglia, i pochi minuti in campo sono passati. Che si sarebbe trattato di una serata particolar­e, speciale, l'ho intuito abbastanza in fretta. Quando la metti dentro dopo i primi quattro, cinque tiri, da quel momento tutto diventa molto più facile».

MEDIA. Prima dei fuochi d'artificio di mercoledì sera contro Boston, Gallinari aveva una media di 10,4 punti a partita (ora diventati 11,8) la peggiore dal suo anno da rookie (6,1) mentre Atlanta aveva perso sei degli otto incontri giocati, un ruolino che l'ha portata all'11ª posizione della Eastern Conference. «Non c'è dubbio che si è trattato di un successo significat­ivo ha concluso il Gallo - contro un avversario complicato (venerdì scorso a Boston era arrivato un ko, 121-109). Finora abbiamo avuto alti e bassi, complici anche gli infortuni e le assenze. Adesso dobbiamo cercare di crescere ancora prima della sosta per l'All Star Game (in programma il 7 marzo ndr)».

Il calendario metterà subito alla prova il Gallo e Atlanta: cinque incontri di fila in trasferta a cominciare da stanotte, il ritorno da ex di Danilo a Oklahoma City.

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ANSA Danilo Gallinari, 32 anni, al tiro contro Boston

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