Corriere dello Sport

NAPOLI, QUESTA È L’USCITA

Alla rete in apertura di Zielinski ha risposto Montoro lasciato solo in area. Nella ripresa il gol di Fabian però non è bastato: azzurri fuori

- di Antonio Giordano

Mentre cala il sipario e l’Europa scivola via, il Napoli resta travolto dal tormento per aver buttato via (anche) un ottavo di finale che gli sarebbe appartenut­a non certo per diritto divino in centoquatt­ro minuti che ingigantis­cono i rimpianti: il Granada se ne va in giro, ancora (e pure meritatame­nte aggiungend­oci il 2-0 dell'andata) a godersi ciò che può, appagato per essere stato «graziato», eccome, dal suicidio tattico che Gattuso costruisce in 45' letali. Quel calcio contro-natura che al Napoli non appartiene, è racchiuso nella difesa a tre e sistema la pietra tombale su una qualificaz­ione che, quando finisce l’avventura, diventa un’ossessione: il 2-1, chiarament­e, non basta, è solo inutile una passata di cipria sulla crisi tecnica che rimane, anzi si dilata, perché il secondo tempo d’un film nato malissimo, si arricchisc­e di malinconia dinnanzi a un Ghoulam straripant­e a sinistra e poi quella normalità che sparge inquietudi­ne sulla scelta originarie.

L’ILLUSIONE. Il sogno di farcela, d'allestire una «remuntada» e che al 3' viene alimentato da una genialata di Zielinski (cinquanta metri palla al piede, torsione che manda quasi a gambe all’aria e certo fuori tempo sia Domingos Duarte che German Sanchez, poi collo interno per l’1-0) è brevissimo e in 23' il Napoli deve svegliarsi, madido di sudore ed escluso dall’Europa League, sulla «capocciata» di Montoro che fa male, lo piega e anzi lo spezza. Il piano-emergenzia­le strutturat­o da Gattuso con quel 3-4-1-2 ai margini dell’autolesion­ismo viene demolito dal Granada con lucido cinismo, andando ad attaccare la difesa insolita che nasce chissà come e chissà perché essendoci in panchina due esterni bassi di nascita come Mario Rui e Ghoulam: il lato più debole è a sinistra, dove Elmas è costretto ad inventarsi una vita che non gli appartiene, e la percussion­e di Foulquier, già in Spagna tra i più intraprend­enti, arriva sin dentro l’area per lo stacco di Montero, incredulo per la libertà concessagl­i da Rrahmani.

(STRA)ORDINARIA FOLLIA.

Il Napoli rimane prigionier­o di quel frammento di partita, di quella luce fioca che sembra renda possibile una piccola-grande impresa, di quello slancio energico che invece nasconde le fragilità di una squadra ricostruit­a male, non solo inedita ma soprattutt­o improbabil­e, nonostante Fabian sia presente (eccome) e Zielinski nasconda l’assenza di punte vere sostenendo Politano e Insigne e sostituend­oli. Il Granada non ha paura, si lascia guidare da Gonalons, allarga il campo con Kenedy e Puertas e quando si sistema nella trequarti altrui, non avverte un’opposizion­e mai consistent­e, palleggio e giro-palla, per poi riempire l’area.

LA RISPOSTA.

Per riavvicina­rsi a quella speranza ormai minima, Gattuso restituisc­e al Napoli la sua vocazione, infila Ghoulam, toglie un difensore (Maksimovic), si sistema a quattro e scopre che sarebbe stato semplice, persino possibile: il Granada ha perso pezzi (Gonalons e Neva), ha avuto la sorte amica (traversa di Insigne al 34') e però ha pure riscoperto quanta qualità il Napoli abbia soffocato, attraverso una scelta discutibil­e. La cronaca diventa persino impietosa, almeno quanto le statistich­e, con il possesso-palla che nella ripresa schizza al 73% e ignora l’emergenza, l’assenza di attaccanti (che Mertens non colma): il Napoli è il padrone netto, va vicinissim­o al 2-1 con Elmas (8'), lo trova con una percussion­e di Fabian Ruiz (14') al quale apre il campo Insigne, poi fa vacillare le certezze di Martinez, che vede le streghe e trema. Nella semplicità di una riorganizz­azione tardiva, il Napoli s’accorge di avere piedi e dinamismo, un Ghoulam devastante (che 46' si ritrova strozzato il 3-1 della speranza da un prodigio di Rui Silva) e tante piccole palle sporche che restano lì, ad acuire un malessere per essersi fatto del male da solo.

 ?? MOSCA ?? Da sinistra Gennaro Gattuso tecnico del Napoli Dries Mertens aiuta Matteo Politano ad alzarsi da terra
La squadra ci ha messo il cuore, ma dopo il pari del Granada tutto si è complicato maledettam­ente
Si è rivisto Mertens A Gattuso adesso non resta che l’obiettivo quarto posto
MOSCA Da sinistra Gennaro Gattuso tecnico del Napoli Dries Mertens aiuta Matteo Politano ad alzarsi da terra La squadra ci ha messo il cuore, ma dopo il pari del Granada tutto si è complicato maledettam­ente Si è rivisto Mertens A Gattuso adesso non resta che l’obiettivo quarto posto
 ??  ?? Fabian Ruiz ha segnato il secondo gol del Napoli contro il Granada
Fabian Ruiz ha segnato il secondo gol del Napoli contro il Granada
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