Corriere dello Sport

Con Fausto Gresini da sempre nel cuore

-

Caro Cucci, la festa iniziava con la corsa delle 125, e la voce dello speaker che immortal avail primo duello “Sonosoli, Gresini, Gianola, Gresini, Gianola…” ancora mi rimbomba nelle orecchie allora giovani come il mio taccuino. Per il Corsport seguivo la moto temporada romagnola che segnava l’arrivo della primavera e mi portava ogni week-end da Rimini a Riccione, a Cesenatico, a Cervia e Milano Marittima, dove le prime gocce di pioggia unite alla resina dei pini facevano cadere tutti tranne il mio indimentic­abile amico Renzo. Una capatina nobile a Imola, per me il più bel circuito motociclis­tico che esista, e a Modena dove seguii l’ultima corsa nel vecchio aeroporto. Mi ero portato appresso una ragazza, e quando nella gara conclusiva delle 500 cadde Phil Read, le dissi che non potevo portarla subito a casa perché dovevo sapere e rendere conto delle sue condizioni. “Vai a…a quel paese tu e Phil Read”, mi rispose provata dai rombi di cinque classi. E mi abbandonò all’aeroporto deserto, davanti a un telefono a muro con in mano fogli spazzati dal vento. Ma sto divagando, Maestro. Mi immergevo come Alice nel paese delle meraviglie in quell’ambiente hippy e pittoresco in cui convivevan­o campioni e innamorati del motociclis­mo. Tra i campioni c’era Fausto Gresini, che è sempre stato una gran bella persona. Non lo dimentiche­rò, come non dimentico quei giovani che una domenica frequentav­o e quella successiva finivano la vita contro un muro ad Abbazia, a Brno, al Tourist Trophy. Bill Ivy, Santiago Herrero…“A uno a uno tutti vi ravviso” diceva Pascoli. “Nel cuore nessuna croce manca”, diceva Ungaretti. “L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo di immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia”, diceva Cesare Pavese. Antonio Maria Ioli, Rimini notariato.it

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy