Amarezza Pirlo «Punti buttati»
Il tecnico bianconero deluso dal nuovo passo falso «Pochi giocatori esperti in campo: la Juve paga alcune piccolezze che i giovani non capiscono ma che costano tantissimo»
Non basta Ronaldo. Ancora un’occasione sprecata, ancora una rimonta subìta. Vale solo un punto il gol numero 19 in 20 partite di campionato di CR7 e ora l’Inter rischia di scappare (irrimediabilmente?) a +10, ma anche il Milan può allontanarsi ulteriormente e pure il terzo posto è a rischio. Certo, era una Juve con i cerotti, senza sette giocatori e con tanti ragazzini in panchina, e questa può essere la ragione per cui nel finale di gara i bianconeri hanno finito la benzina, subendo il ritorno del Verona. Con Szczesny protagonista su Lazovic (e in avvio su Faraoni) a conservare comunque il punto. E’ altrettanto certo, però, che questa nuova frenata rischia di avere un peso specifico enorme, e naturalmente in negativo, sulle prospettive e le ambizioni di rimonta scudetto. Dopo nove anni, la Juve potrebbe davvero abdicare.
PIU' POSSIBILE. Sbuffa e gesticola Cristiano, l’unico che fa sempre il suo dovere e che non ci sta a lasciare il trono. Aggrotta il sopracciglio anche Andrea Pirlo, per l’ennesimo jolly gettato al vento ma non si arrende: «Noi guardiamo sempre partita per partita, l’obiettivo è di vincere il più possibile per avvicinarci alla vetta e giocarci lo scudetto nel finale di stagione». Il rammarico, comunque, c’è: «Dispiace - riflette il tecnico bianconero - perchè sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, sporca. L’abbiamo interpretata bene, siamo riusciti nella cosa più difficile, che era andare in vantaggio; peccato non essere riusciti a conservare il risultato. Ci è mancata aggressività soprattuto sul gol subìto: sono piccolezze che purtroppo i giovani non capiscono ma che fanno la differenza e fanno portare a casa i punti». Nella porzione finale, i bianconeri sono andati in riserva: «Sì, ci siamo slegati soprattutto per la stanchezza - ammette il tecnico bianconero -. Non avevamo tante soluzioni come cambi ma i ragazzi hanno dato tutto ciò che potevano dare. Stiamo giocando tanto, i giocatori sono pochi ed è possibile che quando subentra la stanchezza, non ci sia lucidità per fare la scelta giusta. E’ normale che, dopo un’ora, venisse a mancare un po’ di intensità, il gol è arrivato per questo motivo. Siamo stati troppo leggeri nell’accorciare su un cross ma non dobbiamo mai abbassare l’intensità, neanche per un secondo. E invece quando abbiamo iniziato a perdere aggressività con Chiesa e Demiral sono arrivati i pericoli ma purtroppo non avevamo possibilità di cambiare dalla panchina».
DISATTENZIONI. Non è la prima volta che succede in stagione, già nel girone d’andata i cali di tensione e attenzione sono costati alla Juve punti in quantità che ora pesano come macigni. «Mancanza di personalità? Quando sei in vantaggio deve cercare di portare a casa le partite - riconosce Pirlo -. Mancavano giocatori di esperienza, avevamo tanti giovani in campo e pochi si facevano sentire e capivano il momento della partita. Così ho chiesto a Ronaldo e Alex Sandro di farsi sentire di più, di parlare di più. Peccato aver lasciato due punti per strada…». La Juve al momento dipende da CR7: «Avere Morata e Dybala farebbe comodo a tutti ma ora siamo in emergenza e cerchiamo di fare bene con chi abbiamo».
«Il vantaggio era la cosa più difficile, poi avremmo dovuto portarla a casa»
«Mi sono girato verso la panchina: non ho avuto modo di cambiare»