Corriere dello Sport

Inzaghi: Non ci sono alibi E ora vedremo chi siamo

Il tecnico della Lazio deluso: dopo il ko col Bayern si aspettava ben altro «Dovevamo vincere, si poteva fare, volevo una reazione diversa Subiamo tanto, c’è un problema Ma la zona-Champions è vicina»

- Di Nicola Balice di Daniele Rindone

- Si avvicina sempre più il momento del possibile rinvio di Lazio-Torino. Nemmeno ieri la formazione granata si è potuta allenare, come era d’altronde previsto essendo in programma nel primo pomeriggio il nuovo giro di tamponi molecolari. «Il Torino Fc comunica che, su disposizio­ne dell’Autorità sanitaria locale competente, anche oggi la squadra non sosterrà alcuna sessione di allenament­o», la nota ufficiale pubblicata dal club granata alle 12.

LA SITUAZIONE. Solo dopo i nuovi esiti, attesi questa mattina, si potrà forse capire qualcosa di più sui tempi di ripresa dell’attività, con il Toro che attualment­e conta otto calciatori positivi più un elemento dello staff. Ma consideran­do tutte le incognite legate ai tempi di incubazion­e della variante inglese del Covid-19, sembra che dalla Asl si vada verso la linea della prudenza totale: l’ok per la ripresa degli allenament­i, inizialmen­te individual­i, potrebbe arrivare solo dopo due giri di tamponi completame­nte negativi e non uno. Costanteme­nte in contatto Lega, Asl e Torino, ma date le circostanz­e per il rinvio del match con la Lazio sembra ormai solo questione di tempo. Sarebbe il secondo imposto dall’Asl dopo Toro-Sassuolo, posticipat­a a mercoledì 17 marzo.

Alza la voce: «Non voglio alibi o scuse legate alla Champions. Mi preoccupa la non reazione della squadra dopo la sconfitta col Bayern, un evento negativo. C’è sempre stata, stavolta no». Inzaghi è deluso, aveva tentato la terapia d’urto in settimana, è fallita.

Non si spiega perché la Lazio è rimasta inerme dopo il rigore sbagliato da Ciro ed è andata sotto: «Dovevamo venire qui per vincere, si poteva fare tranquilla­mente. Abbiamo gestito male alcune ripartenze, sbagliando rifiniture e conclusion­i. Pur giocando altri 90 minuti non avremmo segnato, era destino. Bisogna essere più forti degli episodi», Simone è arrabbiato e sconsolato quando lo dice. Poi, ha avuto un sussulto: «Ora si vedrà il nostro vero valore. Abbiamo bisogno di tornare a vincere. Il nostro obiettivo è arrivare fra le prime quattro, la classifica è corta». Inzaghi ha detto niente alibi, solo esami di coscienza: «Una squadra ambiziosa come la nostra doveva far meglio». I problemi difensivi sono evidenti, sei gol incassati da martedì a ieri: «Stiamo subendo tantissimo. Reina però non fa una parata e stiamo parlando di un 2-0.

Siamo stati attenti, ma c’è qualche problema. Sappiamo cosa rappresent­ano per noi Luiz Felipe e Radu, ma lo ripeto, non voglio alibi».

L’IMPATTO. Eppure, Inzaghi era soddisfatt­o inizialmen­te: «Abbiamo approcciat­o bene la partita, eravamo padroni del campo. Il rigore sbagliato, e il gol subito, hanno indirizzat­o la gara. Dobbiamo lasciarci alle spalle queste due sconfitte brucianti. Dobbiamo reagire, ci può stare di sbagliare un rigore e di subire un gol, ma doveva esserci una reazione diversa. Nelle ultime nove partite abbiamo vinte sette volte, con due sconfitte». Simone cita le gare con Toro e Juve, di martedì e sabato. Ma quella coi granata è a rischio, la Lazio aspetta di giocarla, è la sua posizione, anche provocator­ia: «Adesso abbiamo subito la gara col Torino e poi la Juventus, due sfide belle da giocare. Un rinvio della gara con i granata? Ci sono gli organi competenti per decidere. Noi speriamo di giocare, e se si gioca loro saranno più riposati di noi». La batosta col Bayern ha inciso, per Inzaghi no: «Un contraccol­po? Penso di no, 25 minuti sono stati fatti molto bene. Dobbiamo rimboccarc­i le maniche, bisogna ricomincia­re a vincere».

LO SPIRITO. Ecco cosa chiede Simone: «Dobbiamo avere più cattiveria e più fame. La classifica è corta e ci servono punti. Voltiamo pagina». Non rinnega la strategia iniziale né il fatto di non aver rinfrescat­o la squadra dopo il Bayern: «La squadra ha fatto la partita che doveva fare per concedere poco agli avversari. Il secondo gol è stato bello, sul primo avremmo dovuto comportarc­i meglio. E’ una sconfitta che fa male e che non doveva accadere. Il valore delle squadre si vede in questi momenti. Quando si vince è tutto più facile». Ecco la risposta sul mancato turnover: «Siamo qui a parlare dopo una sconfitta ed è facile. Paradossal­mente è stata la volta in cui abbiamo sofferto meno il Bologna, per quello che si è visto in campo la sconfitta non ci stava». Su quest’ultima frase si può obiettare.

LA CHAMPIONS. Inzaghi non si arrende: «Per la Champions sappiamo che dovremo competere con tante squadre e conosciamo il loro valore. Non dobbiamo guardare a ciò che è stato, ma a quello che sarà, quindi testa al Torino». Si è rivisto Caicedo, entra ed esce dall’infermeria per via della fascite plantare: «Negli ultimi tre giorni si era

IL MIGLIORE

Pereira

dai traslochi.

Correa

allenato bene, ma ha un problema sulla pianta del piede. E’ un grande risorsa come Muriqi e Pereira. In attacco siamo tanti, ma Correa e Immobile sono i nostri titolari». Non ha visto una Lazio stanca: «Scarica e stanca no perché abbiamo approcciat­o bene la partita. Abbiamo subito troppo gli episodi negativi e lì dovevamo fare meglio», è il ritornello.

«Noi ci aspettiamo di giocare martedì E il Torino sarebbe anche più riposato»

IL PEGGIORE

Leiva ne ha sbagliati due degli ultimi tre.

Muriqi (20’st) 5,5

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GETTY Simone Inzaghi e Sinisa Mihajlovic si salutano prima del match
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