Inzaghi: Non ci sono alibi E ora vedremo chi siamo
Il tecnico della Lazio deluso: dopo il ko col Bayern si aspettava ben altro «Dovevamo vincere, si poteva fare, volevo una reazione diversa Subiamo tanto, c’è un problema Ma la zona-Champions è vicina»
- Si avvicina sempre più il momento del possibile rinvio di Lazio-Torino. Nemmeno ieri la formazione granata si è potuta allenare, come era d’altronde previsto essendo in programma nel primo pomeriggio il nuovo giro di tamponi molecolari. «Il Torino Fc comunica che, su disposizione dell’Autorità sanitaria locale competente, anche oggi la squadra non sosterrà alcuna sessione di allenamento», la nota ufficiale pubblicata dal club granata alle 12.
LA SITUAZIONE. Solo dopo i nuovi esiti, attesi questa mattina, si potrà forse capire qualcosa di più sui tempi di ripresa dell’attività, con il Toro che attualmente conta otto calciatori positivi più un elemento dello staff. Ma considerando tutte le incognite legate ai tempi di incubazione della variante inglese del Covid-19, sembra che dalla Asl si vada verso la linea della prudenza totale: l’ok per la ripresa degli allenamenti, inizialmente individuali, potrebbe arrivare solo dopo due giri di tamponi completamente negativi e non uno. Costantemente in contatto Lega, Asl e Torino, ma date le circostanze per il rinvio del match con la Lazio sembra ormai solo questione di tempo. Sarebbe il secondo imposto dall’Asl dopo Toro-Sassuolo, posticipata a mercoledì 17 marzo.
Alza la voce: «Non voglio alibi o scuse legate alla Champions. Mi preoccupa la non reazione della squadra dopo la sconfitta col Bayern, un evento negativo. C’è sempre stata, stavolta no». Inzaghi è deluso, aveva tentato la terapia d’urto in settimana, è fallita.
Non si spiega perché la Lazio è rimasta inerme dopo il rigore sbagliato da Ciro ed è andata sotto: «Dovevamo venire qui per vincere, si poteva fare tranquillamente. Abbiamo gestito male alcune ripartenze, sbagliando rifiniture e conclusioni. Pur giocando altri 90 minuti non avremmo segnato, era destino. Bisogna essere più forti degli episodi», Simone è arrabbiato e sconsolato quando lo dice. Poi, ha avuto un sussulto: «Ora si vedrà il nostro vero valore. Abbiamo bisogno di tornare a vincere. Il nostro obiettivo è arrivare fra le prime quattro, la classifica è corta». Inzaghi ha detto niente alibi, solo esami di coscienza: «Una squadra ambiziosa come la nostra doveva far meglio». I problemi difensivi sono evidenti, sei gol incassati da martedì a ieri: «Stiamo subendo tantissimo. Reina però non fa una parata e stiamo parlando di un 2-0.
Siamo stati attenti, ma c’è qualche problema. Sappiamo cosa rappresentano per noi Luiz Felipe e Radu, ma lo ripeto, non voglio alibi».
L’IMPATTO. Eppure, Inzaghi era soddisfatto inizialmente: «Abbiamo approcciato bene la partita, eravamo padroni del campo. Il rigore sbagliato, e il gol subito, hanno indirizzato la gara. Dobbiamo lasciarci alle spalle queste due sconfitte brucianti. Dobbiamo reagire, ci può stare di sbagliare un rigore e di subire un gol, ma doveva esserci una reazione diversa. Nelle ultime nove partite abbiamo vinte sette volte, con due sconfitte». Simone cita le gare con Toro e Juve, di martedì e sabato. Ma quella coi granata è a rischio, la Lazio aspetta di giocarla, è la sua posizione, anche provocatoria: «Adesso abbiamo subito la gara col Torino e poi la Juventus, due sfide belle da giocare. Un rinvio della gara con i granata? Ci sono gli organi competenti per decidere. Noi speriamo di giocare, e se si gioca loro saranno più riposati di noi». La batosta col Bayern ha inciso, per Inzaghi no: «Un contraccolpo? Penso di no, 25 minuti sono stati fatti molto bene. Dobbiamo rimboccarci le maniche, bisogna ricominciare a vincere».
LO SPIRITO. Ecco cosa chiede Simone: «Dobbiamo avere più cattiveria e più fame. La classifica è corta e ci servono punti. Voltiamo pagina». Non rinnega la strategia iniziale né il fatto di non aver rinfrescato la squadra dopo il Bayern: «La squadra ha fatto la partita che doveva fare per concedere poco agli avversari. Il secondo gol è stato bello, sul primo avremmo dovuto comportarci meglio. E’ una sconfitta che fa male e che non doveva accadere. Il valore delle squadre si vede in questi momenti. Quando si vince è tutto più facile». Ecco la risposta sul mancato turnover: «Siamo qui a parlare dopo una sconfitta ed è facile. Paradossalmente è stata la volta in cui abbiamo sofferto meno il Bologna, per quello che si è visto in campo la sconfitta non ci stava». Su quest’ultima frase si può obiettare.
LA CHAMPIONS. Inzaghi non si arrende: «Per la Champions sappiamo che dovremo competere con tante squadre e conosciamo il loro valore. Non dobbiamo guardare a ciò che è stato, ma a quello che sarà, quindi testa al Torino». Si è rivisto Caicedo, entra ed esce dall’infermeria per via della fascite plantare: «Negli ultimi tre giorni si era
IL MIGLIORE
Pereira
dai traslochi.
Correa
allenato bene, ma ha un problema sulla pianta del piede. E’ un grande risorsa come Muriqi e Pereira. In attacco siamo tanti, ma Correa e Immobile sono i nostri titolari». Non ha visto una Lazio stanca: «Scarica e stanca no perché abbiamo approcciato bene la partita. Abbiamo subito troppo gli episodi negativi e lì dovevamo fare meglio», è il ritornello.
«Noi ci aspettiamo di giocare martedì E il Torino sarebbe anche più riposato»
IL PEGGIORE
Leiva ne ha sbagliati due degli ultimi tre.
Muriqi (20’st) 5,5