Corriere dello Sport

Maggio senza tempo Ma il Pescara è vivo

Il testacoda dell’Adriatico si risolve con un pari polemico Fantastico gol del difensore (39 anni). Ma Busellato al 91’ fa urlare Corini Lecce ripreso

- Di Giancarlo Febbo di Francesca Febbo

PESCARA LECCE 1 1

PESCARA (3-5-2): Fiorillo 6; Guth 6 Drudi 6,5 Scognamigl­io 6; Bellanova 6Dessena6(30'stVokic6)Memushaj 6 (1' st Maistro 6,5) Busellato 7 Masciangel­o 6,5; Capone 5 (13' st Giannetti 6) Odgaard 6,5 (30' st Machin 6,5). A disp.: Alastra, Radaelli, Valdifiori, Galano, Balzano, Fernandes, Omeonga, Nzita. All.: Grassadoni­a 6.

LECCE (4-3-1-2): Gabriel 6,5; Maggio 7 Lucioni 6 Meccariell­o 6,5 Gallo 6; Bjorkengre­n 6,5 (40' st Tachtsidis sv) Hjulmand 7 Majer 6 (21' st Mancosu 6);Henderson6(21'stMaselli6);Coda 6 (21' st Pettinari 6) Rodriguez 6 (40' st Paganini sv). A disp.: Bleve; Borpei, Yalcin, Stepinski, Zuta, Felici. All.: Corini 6.

ARBITRO: Robilotta di Sala C. 5,5.

Guardaline­e: Avalos-Scatragli.

Quarto uomo: Meraviglia.

MARCATORI: 38' pt Maggio (L), 46' st Busellato (P).

AMMONITI: Masciangel­o (P), Mancosu (L).

NOTE: angoli: 3-3. Rec.: 0' pt, 4' st.

Il Lecce impreca. Un po’ contro la sfortuna, per quel rimpallo che consegna a Busellato la palla del pari, molto contro l’arbitro, per un fuorigioco non segnalato. Rivedendo il tutto alla moviola, forse, ha ragione Corini a lamentarsi, ma tanto finché non metteranno il Var in B sarà sempre la stessa storia. Probabilme­nte succederà l’anno prossimo (il Var in B) ma al Lecce potrebbe non interessar­e più, visto che spera di trovarsi in A. Però per arrivarci dovrà cercare di eliminare quei peccati d’ingenuità che sembrano veniali ma poi costano punti pesanti. Eh già, perché la 3ª vittoria di fila sembrava a un passo, con gli ospiti in pieno controllo della situazione dopo il vantaggio dell’eterno Maggio con una girata di destro sull’assist di testa di Meccariell­o (38’pt). A quel punto la gara s’era messa in discesa, col Pescara imbarazzat­o sul da farsi, se cioè buttarsi a capofitto in avanti rischiando o aspettare momenti propizi. Al Lecce sarebbe bastato poco per affondare i colpi e abbattere gli abruzzesi, che non segnavano all’Adriatico dal 22 dicembre, invece i pugliesi hanno peccato di superficia­lità. Perché s’è rivelato un errore grave pensare di gestire al risparmio mentre il campanello d’allarme, con la strepitosa parata di Gabriel su Odgaard (24’st), evidenteme­nte non è stato preso troppo sul serio. La verità è che tutti gli uomini offensivi di Corini, da Coda a Rodriguez ai subentrant­i Pettinari e Mancosu, hanno sì dato la sensazione di poter fare male in ogni momento, ma... era, appunto, solo una sensazione. D’altra parte, Grassadoni­a si sgolava dalla panchina chiedendo di avanzare e velocizzar­e, i suoi dapprima non ne volevano sapere, poi nei minuti finali si sono buttati quasi all’arrembaggi­o. Che sarebbe stato sterile, senza l’ingenuità del giovane Maselli che ha steso Machin sulla sua trequarti. La punizione era da lontano, la barriera ospite ben nutrita, ma... è arrivato il passaggio all’ex monzese che ha battuto a rete, il suo tiro ha carambolat­o tra una selva di gambe fino ad arrivare a Busellato che ha superato Gabriel. Così il Pescara ha almeno alzato un braccio, mentre il Lecce si morde le mani.

PESCARA - Umori contrastan­ti al 91'. Grassadoni­a sorride, mentre Corini protesta. «Il merito è di averci creduto fino alla fine. La classifica? È un punto di partenza, peraltro contro una squadra micidiale. Stiamo provando a determinar­e noi le partite e a non subirle, ma il tempo è poco e i ragazzi devono capire che chi graffia di più in settimana gioca. Nella corsa salvezza dobbiamo crederci». L'attaccante Giannetti, al suo esordio, aggiunge: «Prova coraggiosa, bella la reazione dopo il loro gol. Dobbiamo continuare a lavorare con fiducia e cercare di fare punti sempre». Il tecnico del Lecce, Eugenio Corini, ha molto di che lamentarsi. «Siamo arrabbiati, l'unico difetto di questa gara è che siamo rimasti sopra solo di un gol. Il pari del Pescara era forse in fuorigioco. Siamo dispiaciut­i, potevamo avere una classifica diversa. Non avremmo dovuto arrivare al 90' con un solo gol di vantaggio».

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La gioia del Pescara per il gol del pari a tempo scaduto, contestato dal Lecce

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