Corriere dello Sport

Dopo un 2020 straordina­rio nel mezzofondo Crippa debutta a Siena in una specialità nuova «La mezza maratona un test per i Giochi»

«Proverò a fare una bella corsa Comunque questa gara mi servirà per i 5.000 e i 10.000 di Tokyo»

- Di Giorgio Burreddu

Se la mezza maratona gli allungherà la carriera Yeman Crippa lo scoprirà più avanti. Ma quella di oggi, prima edizione della Tuscany Camp Half Marathon, è un buon modo per capirlo. «E’ la chance per la preparazio­ne in chiave estiva. L’Olimpiade non è lontana - dice lui - e può servirmi a comprender­e alcune cose, a ragionare sul futuro della mia distanza». A 24 anni Crippa è talento in trasformaz­ione. Il suo 2020 è stato un anno vissuto incredibil­mente. Sorrisi, successi, record. Controcorr­ente, magari, all’anno più nero che il mondo ricordi. «Era partito male, come per tutti. Poi mi sono riscattato con i record, i personali. Un anno bello, tutto sommato». L’estate di Tokyo dirà se Crippa è cresciuto ancora, di più. Nel frattempo, l’evento all’aeroporto di Siena lo aiuterà a gettare i semi nel domani. «Da ottobre abbiamo deciso di provare un debutto su questa distanza. Ma quello che conta è utilizzarl­a per la preparazio­ne dei 5000 e dei 10.000 ai Giochi».

Come si approccia una nuova distanza?

«In realtà non lo so. Vado dentro un po’ da ignorante, tra virgolette. Qualcosina so, proverò a dare il massimo. Ovviamente senza esagerare».

Però un obiettivo in testa ce l’ha. «Finirla, questo è il primo. La voglio finire e anche bene, questo lo do un po’ per scontato. E poi ci sarà anche la sfida contro Eyob Faniel, cercherò di stargli accanto il più possibile, di stargli attaccato. Se arrivo alla fine con lui, magari ci scappa anche una bella volata».

Con Eyob siete amici o acerrimi nemici?

«Non siamo migliori amici, abbiamo fatto solo uno o due raduni insieme. Ma siamo amici, ci rispettiam­o, e sicurament­e è l’avversario perfetto per il mio esordio su questa distanza».

Come cambia la tipologia di allenament­o, di modalità fisica? «Non cambia, ho fatto qualche chilometro in più nel totale della settimana. Magari anziché fare quindici chilometri, ne ho fatti diciotto o venti. Ho cercato di non cambiare troppo la preparazio­ne che è quella di tutti gli anni e inserita in un contesto anche legato ai Giochi».

E mentalment­e cambia?

«Un po’ di allenament­o dal punto di vista mentale sì, è stato fatto. La distanza è un po’ più lunga, hai più tempo. Non devi annoiarti, devi far passare il tempo. In gara no, lì non c’è tempo di annoiarsi».

Acosasipen­saperevita­relanoia? «All’arrivo». (ride)

E se è lontano?

«Uno cerca di capire se sta correndo bene, se sta facendo le cose nel modo migliore. Non sono pensieri dell’altro mondo».

La strada, rispetto alla pista, è un altro mondo. Le piacerebbe? «La mezza, non essendo una disciplina olimpica, va valutata. Se voglio allungare devo arrivare alla maratona, ma ora è un obiettivo a lungo termine, devo cercare di correre bene in pista punto e basta. In base alle sensazioni che avrò da questa mezza, e anche dalla prossima che farò, comincerò a fare delle valutazion­i. Ora è presto».

I record per lei che cosa rappresent­ano?

«Una conferma, tutto qui. Una conferma che sto lavorando bene, che sto andando verso un'atletica di alto livello. Non sono né traguardi né obiettivi».

Obiettivi per i Giochi invece ne ha? «Intanto speriamo non li annullino un’altra volta. Per il resto, per me non è cambiato nulla, li vedo come l’anno scorso: la mia prima Olimpiade in cui spero di fare una bella esperienza e magari arrivare il più vicino possibile al podio».

Niente film nella testa, sogni... «Man mano che si avvicina fai tappe di passaggio, te la immagini, ci pensi. Adesso no, ora non faccio sogni».

Quando hanno rinviato Tokyo di un anno che cosa ha pensato? «Il primo pensiero è stato che brutto, non ci voleva, era qualcosa a cui pensavo da Rio. Lì non ero ancora in grado di fare i tempi, e allora pensavo a quelle dopo, a quelle del 2020. Arrivare ai minimi e vedersi la manifestaz­ione cancellata non è stato bello. Ci sono rimasto male. Ma non è stato sprecato nulla. All’inizio ero un po’ demotivato. Niente Olimpiadi, niente meeting. Poi per fortuna tutto ha trovato una sua direzione».

Il covid che cosa le ha insegnato? «Che non bisogna dare nulla per scontato. La fortuna che avevamo prima sembrava una cosa normale, qualcosa senza importanza. Non è così. Quando torneremo alla normalità dovremo pensare a tutto questo, e ricordarce­lo».

L’atletica è ancora la stessa o è cambiata la dimensione?

«E’ cambiato tutto, è cambiato anche il nostro sport. Senza gare, tante sono state annullate o peggio cancellate, la gente non può venire a vederti... Ma per come è la situazione, questo è solo un aspetto. Speriamo che tutto si sistemi per il meglio».

«Mi piace anche poter sfidare Faniel, cercherò di stargli attaccato a lungo»

«Cosa mi aspetto dalle Olimpiadi? Di arrivare vicino al podio, per ora...»

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LAPRESSE Yemen Crippa, 24 anni, primatista italiano dai 3.000 ai 10.000

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