Rabbia Pirlo «Buttati due punti importanti»
Cristiano ancora in gol (47 reti nelle ultime 47 gare) Ma poi è solo Verona: Barak sovrasta Alex Sandro e pareggia, traversa di Lazovic. Szczesny fa miracoli
Bianconeri aggrappati al loro fuoriclasse Juric dà lezione di calcio, oggi l’Inter di Conte affrontando in casa il Genoa ha l’occasione di andare a +10 Le tante assenze preoccupano anche in vista della Champions
La Juventus non è riuscita a espugnare il Bentegodi e, complice il pareggio contro l'Hellas (1-1), oggi può scivolare a -10 dall'Inter capolista. Non una bella notizia per Pirlo, che venerdì aveva parlato di rincorsa scudetto e che invece potrebbe veder crescere il gap rispetto a Conte con una giornata in meno in calendario. Con sette assenti tra infortuni (Bonucci, Chiellini, Cuadrado, Arthur, Dybala e Morata) e squalifiche (Danilo), il tecnico di Flero si è ritrovato la rosa troppo corta in un momento delicato e ha pagato dazio contro un Verona che ha confermato di essere organizzato e di andare a mille. Soprattutto sulle fasce, dove Faraoni e Lazovic hanno fatto la differenza. Bravo Juric a pescare il serbo e Veloso in panchina: le sue sostituzioni hanno messo in difficoltà gli avversari e gli hanno consentito di conquistare un punto meritato.
Alla Signora, invece, non è bastato Ronaldo, tornato a essere implacabile e arrivato al gol numero 19 in 20 incontri di A. Senza
Dybala e Morata, l'attacco è privo di alternative, ma i problemi maggiori sono a centrocampo dove gli errori sono stati troppi e la defezione di Arthur (insieme a quella di Cuadrado) è risultata la più pesante nell'economia del gioco. A dieci giorni dal ritorno degli ottavi di Champions contro il Porto, dunque, una prestazione non certo incoraggiante. Urge recuperare gli infortunati, non solo per rincorrere l'Inter, ma almeno per puntare a passare il turno in Europa.
EQUILIBRIO. Alla Juventus non è bastata una partenza con il piede premuto sull'acceleratore, e ben sette conclusioni tentate nel primo quarto d'ora, per sbloccare il risultato. L'Hellas, inizialmente troppo timoroso, ha alzato il baricentro quando le urla di Juric dalla panchina sono diventate assordanti, e dopo il palo colpito di testa da Faraoni su cross di Zaccagni (bravo Szczesny), i gialloblù hanno giocato con più personalità, andando a interferire con il pressing sulla costruzione dal basso dei bianconeri. Alex Sandro e compagni hanno sbagliato qualche passaggio e qualche uscita di troppo e i padroni di casa hanno vinto diversi degli uno contro uno a tutto campo che l'allenatore croato ha chiesto. Ecco perché l'azione della Signora ha perso in intensità e in pericolosità con il passare dei minuti: Kulusevski non riusciva a rendersi pericoloso, Ramsey era più dannoso che utile, mentre Ronaldo era poco cercato dai compagni.
BEL VERONA. Il portoghese si è riscattato a inizio ripresa quando ha cambiato il corso della sfida con la rete dell'1-0 propiziata da una verticalizzazione di Ramsey e da un assist di Chiesa. Juric, che dopo il tè caldo aveva sostituito Ilic con Veloso, ha azzeccato la seconda mossa inserendo Lazovic al posto di Dimarco per avere più spinta a sinistra, anche se inizialmente i palloni più pericolosi li ha toccati ancora Zaccagni, fermato da un'uscita di Szczesny.
La Juventus ha provato a tenere gli avversari lontani dall'area aumentando il possesso di fine primo tempo (53%), ma l'intensità è progressivamente calata e il Verona ha preso campo e fiducia fino alla palla persa di Demiral che ha innescato l'azione del pareggio: Veloso per Zaccagni, suggerimento per il cross di Lazovic e colpo di testa vincente di Barak, al sesto centro stagionale. La reazione dei bianconeri non c'è stata perché, stanchi e senza cambi all'altezza, hanno continuato a concedere troppo campo nonostante Ronaldo chiedesse ai suoi di salire. Juric così ha sfiorato il colpaccio con la traversa scheggiata da Lazovic, quindicesimo legno della stagione (solo il Milan ne ha collezionati tanti), e come all'andata ha imposto l'1-1 ai campioni d'Italia, sempre più lontani dal decimo scudetto in fila.
mentre Nedved in tribuna non la pensa così. La Juve sblocca il risultato in un’azione che parte col possibile fallo di Faraoni su Ramsey. Chiesa sbilancia Zaccagni, appoggiandosi sul suo braccio: il rigore sarebbe però eccessivo. Faraoni va a terra sugli sviluppi di un angolo, ma il contatto con Bernardeschi è lecito. Dawidowicz su Ronaldo dal limite: giusto il giallo nel recupero.