Corriere dello Sport

Ciro flop Sinisa lezione alla Lazio

IMMOBILE SBAGLIA UN RIGORE E IL BOLOGNA SCAPPA (2-0)

- di Fabrizio Patania

Skorupski para un rigore di Immobile e 80” dopo Mbaye sblocca Gran raddoppio di Sansone, la Lazio stordita reagisce solo nel finale

Giusto così. Centesima in A con vittoria del Bologna targato Mihajlovic: cattivo, affamato, sveglio su ogni pallone come il suo condottier­o, vecchio lupo di mare. Era destino che Sinisa centrasse il traguardo battendo proprio la Lazio, un pezzo del suo cuore, ancora stordita dalla lezione Champions impartita dal Bayern Monaco.

Il delitto perfetto firmato da Mbaye e da Sansone. Un gol per tempo, la svolta 80 secondi dopo il rigore fallito da Immobile. Non c’è stata vera partita. La Lazio ha cominciato a giocare soltanto nell’ultima mezz’ora, quando era sotto di due gol, e Inzaghi ha dato vita a una vera e propria rivoluzion­e. Lulic nell’intervallo aveva preso il posto di Lazzari, infortunat­o. Dentro Pereira, Cataldi, Muriqi e infine Caicedo cambiando modulo (4-2-3-1, poi 4-2-4) e schiaccian­do i rossoblù nella propria area. Skorupski, con un altro miracolo su angolo di Correa toccato da Marusic, ha respinto l’ultimo assalto evitando il tentativo di rimonta, ma erano scattati i cinque minuti di recupero. La sensazione è stata chiara e forse l’ha avuta lo stesso Simone, pentito di aver riproposto dieci titolari su undici (Hoedt per Musacchio unica novità) travolti martedì dai tedeschi.

Certe batoste lasciano il segno e ci deve essere almeno l’entusiasmo per superare la stanchezza, invece scarseggia­vano energie fisiche e mentali. Bravissimo il Bologna a lavorarci sopra, approfitta­rne e costruire il copione ideale per portare a casa una vittoria limpida, allungando l’imbattibil­ità a quattro turni di fila. Per la Lazio si tratta del secondo ko nelle ultime tre giornate di un campionato dominato dalla discontinu­ità: bisogna cambiare passo, altrimenti sarà dura riconquist­are la Champions.

RIGORE.

Neppure si può gettare la croce addosso a Immobile perché non segna da quattro partite (Bayern compreso): ci aveva abituato bene, soffre per una tendinite, non sembra più lui e non soltanto perché Skorupski ha intuito e parato il rigore, provocato dal contatto tra Dominguez e Correa. Dall’Ara maledetto: Immobile qui aveva fallito un penalty anche nell’ottobre 2017, ma quella Lazio era dominante e vinse lo stesso, questa è lenta e ripetitiva, sembra arrivata al capolinea di un ciclo. Perché ripropone in ogni partita lo stesso calcio, ormai conosciuto da tutti. Perché la difesa, senza Luiz Felipe e Radu, è troppo fragile. Perché basta un calo di Luis Alberto e Milinkovic per perdere imprevedib­ilità. Mihajlovic l’ha studiata bene. Pressione sulla linea difensiva, ancora più incerta dopo gli errori con il Bayern. Soriano era imprendibi­le per Leiva, in costante declino. Anche Dominguez e Svanberg, senza essere Kimmich e Goretzka, salivano. E poi costruzion­e a tre con Mbaye altissimo per tenere bloccato Lazzari. E’ stata la mossa decisiva perché ha consentito ai rossoblù di non ritrovarsi in inferiorit­à, anzi erano sempre uno in più sulla mediana. Abissale il divario fisico, di cattiveria, di contrasto: 67 duelli vinti contro 52, 37 a 24 nel primo tempo.

DIFESA FERMA.

La scarsa lucidità della Lazio si è tradotta nel modo passivo in cui sono stati subiti i due gol. Il primo poco più di un minuto dopo il rigore fischiato da Giacomelli (arbitraggi­o buono a tre anni di distanza dal caso Lazio-Torino), concedendo il cross comodo a Dominguez: Orsolini era solo e ha calciato al volo, Reina ha respinto, Mbaye s’è avventato sulla palla e l’ha sbattuta dentro. La Lazio ha beccato il raddoppio addirittur­a con un’azione nata dal fallo laterale di De Silvestri. Difesa schierata, tutti fiacchi in marcatura. Soriano con uno scavino ha servito Barrow, perso da Acerbi. Hoedt era in ritardo, sul cross del gambiano Sansone è arrivato in anticipo su Patric e Marusic e ha inchiodato Reina. Partita chiusa.

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GETTY, LAPRESSE Ibrahima Mbaye, 26 anni, batte Pepe Reina, 38, e porta avanti il Bologna A sinistra la delusione di Sergei Milinkovic, 26 anni ieri: un compleanno amaro
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ANSA Lukasz Skorupski para il rigore a Ciro Immobile
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