«Champions? Oggi ce la giocheremmo»
CONTE FA I COMPLIMENTI AI SUOI E RIPENSA ALL’ELIMINAZIONE EUROPEA
- C’era una volta il Conte dalla faccia torva e scura anche dopo una vittoria. Trovava sempre un motivo per non essere soddisfatto, tra critiche che riteneva eccessive o frizioni interne, soprattutto nella scorsa stagione. Da qualche settimana a questa parte, invece, il suo volto è quasi sempre contento e soddisfatto. E non potrebbe essere altrimenti, vista la piega presa dalla stagione e dalla crescita della sua Inter. «La squadra sta crescendo nella consapevolezza dei propri mezzi, del collettivo e delle individualità - ha sintetizzato l’allenatore nerazzurro - Sappiamo riconoscere le situazioni, quando è il caso di pressare alto o quando è meglio aspettare. Adesso abbiamo più compattezza e più equilibrio, questo ci sta permettendo di subire meno reti, ma senza perdere il vizio di fare gol».
INTROSPEZIONE. E così il 3-0 rifilato al Genoa diventa una naturale conseguenza. «C’è stato il giusto approccio, la giusta determinazione. Abbiamo concesso quasi nulla e siamo stati barvi a segnare 3 gol. Potevano essere di più, perché Perin ha salvato diverse situazioni, mentre in altre serviva maggiore cinismo». Arrivati a questo punto, sembra quasi di cercare il pelo nell’uovo. Semmai, il grande rammarico resta l’eliminazione dalla Champions. «Quella delusione, ci ha portati a fare un'introspezione e a capire che bisognava alzare il livello di tutti per cercare di essere più competitivi. E' inevitabile che se oggi fossimo ancora in Champions adesso ce la potremmo giocare».
CONCENTRATI SUL CAMPO. Invece, rimane solo lo scudetto. Nonostante gli scossoni societari rischino di compromettere gli equilibri interni. «E’ inutile perdere energie in ciò che non possiamo influenzare. Io posso incidere negli allenamenti, i giocatori nelle partite, quindi rimaniamo concentrati sul campo. Che poi è il nostro dovere». Beh, c’è da dire che la banda nerazzurra ci sta riuscendo al meglio. E il ritorno alla conquista di un trofeo appare più vicino che mai. «In realtà, c’è mancato poco pure l’anno scorso. E’ vero che oggi abbiamo 10 punti di vantaggio sulla Juventus, ma il gap ha cominciato a ridursi già nella passata stagione, prima era sempre di almeno una ventina di lunghezze. Mancano ancora 14 giornate e le antenne devo restare dritte, anche in casa del Parma andrà in campo l’Inter migliore».