Corriere dello Sport

Prandelli: O sali o marchi Via di mezzo pagata cara

«Condannati da un solo episodio su un pallone facile da leggere però avremmo meritato di più»

- Di Francesca Bandinelli

Della sconfitta di Udine fa male tutto. E Cesare Prandelli lo sa bene. Nemmeno Ribery, rientrato dopo tre turni di stop per problemi muscolari, e Kokorin, arrivato a gennaio ma solo alla seconda presenza (sempre subentrand­o), sono riusciti a cambiare il destino della gara. «Serve più voglia di portare a casa anche solo un punto - spiega il tecnico - Sarebbe stato prezioso anche quello: lo ripeto sempre, dobbiamo pensare a salvarci. Un piccolo episodio, figlio di un errore, ci ha condannato. Avevamo coperto bene l’area, non c’era superiorit­à numerica e il cross era facile da leggere. In quei casi o sali velocement­e o mantieni la marcatura: abbiamo fatto una via di mezzo e l’abbiamo pagata carissima».

A TESTA BASSA. E’ lo stesso allenatore a raccontare il rammarico di Milenkovic, protagonis­ta in negativo del match: «Nikola era dispiaciut­o, con la testa bassa. E’ un giocatore importante, ma dobbiamo guardare avanti. Ci aspettano ancora 14 partite, ci sono diverse squadre coinvolte nella lotta salvezza e proprio per questo mancano tanti scontri diretti in un campionato sicurament­e difficile. In questi momenti devi solo dare coraggio ai tuoi giocatori, un errore ci sta. E’ stato un mezzo passo a fargli perdere il tempo: c’è stata una valutazion­e sbagliata. Quando l’Udinese si è rinchiusa abbiamo perso un po’ di concentraz­ione: volevamo vincere, avremmo meritato molto di più, un po’ come nelle ultime tre partite giocate lontano da casa».

I NUMERI. Tutto vero, ma a non tornare sono soprattutt­o i numeri. Sì, perché la Fiorentina ha perso tre delle ultime quattro partite di campionato (Inter, Sampdoria e, appunto, Udinese), vincendo solo contro lo Spezia nella penultima giornata, mentre lontano dal Franchi, dall’inizio della stagione, in 12 gare, sono stati messi insieme appena 6 punti, 4 in più del Crotone fanalino di coda (anche) di questa speciale classifica. Troppo poco per un club col settimo monte ingaggi della Serie A.

REAZIONE IMMEDIATA. Prandelli si lecca le ferite, ma non si dà per vinto. «Adesso, chiedo alla squadra di reagire subito, non dobbiamo fare nessun tipo di consideraz­ione. Ci è mancato l’ultimo passaggio, continuere­mo a lavorare». Non c’è tecnicamen­te nemmeno il tempo di piangersi addosso, perché mercoledì al Franchi arriva la Roma. «Kokorin? Ci vuole un po’ di tempo, sta lavorando bene, cercheremo di recuperarl­o il prima possibile, ma ora quello che conta è cominciare fin da subito a pensare alla prossima sfida». Il fastidio muscolare rimediato con l’Inter, nel giorno del suo debutto in maglia viola, lo scorso 5 febbraio fa parte del passato: adesso il russo deve cominciare a fare la differenza, perché la Fiorentina non può più aspettare.

OCCHI PER MARTINEZ QUARTA.A Udine, intanto, ieri sugli spalti c’era Walter Samuel, oggi collaborat­ore tecnico della Nazionale argentina. Tra gli osservati speciali, oltre al solito De Paul e al capitano viola Pezzella, c’era anche Martinez Quarta che il ct Scaloni ha fatto debuttare con la selezione maggiore albicelest­e.

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GETTY IMAGES Cesare Prandelli, 63 anni, ha sostituito Beppe Iachini
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