Corriere dello Sport

La Brignone all’altezza della regina Deborah

In Val di Fassa la 16ª vittoria in Coppa: ha raggiunto la Compagnoni Federica aggressiva in superG: «Non ci riuscivo da un anno, era diventato tutto più difficile»

- Di Alberto Dolfin

Finalmente Fede. Sembrava che quel gradino più alto al centro fosse stregato per la regina di cristallo dello scorso inverno, nonostante le quattro comparsate tra ottobre e gennaio sugli altri due posti ai lati: due volte seconda in gigante, due volte terza in superG.

Mancava però la sedicesima vittoria, quella che avrebbe permesso a Federica Brignone di agganciare Deborah Compagnoni al vertice della graduatori­a azzurra femminile di tutti i tempi in Coppa del Mondo. E a mettere ancor più pressione alla carabinier­a valdostana ci si sono messe anche le compagne, prima Marta Bassino con il poker in gigante, poi Sofia Goggia con la quaterna in discesa.

NONA SINFONIA. La nona sinfonia italiana non poteva però non essere di una Fede a caccia di rivalsa come non mai. Lo si è visto dalla grinta con cui ha aggredito la pista La VolatA di Passo San Pellegrino, un fuoco che non era riuscita a sprigionar­e nelle due settimane precedenti sulle nevi iridate di Cortina. Il Mondiale di casa l’aveva lasciata a bocca asciutta, delusa e arrabbiata. In più, dopo l’eliminazio­ne nel parallelo per mano della compagna Bassino, le era scappata qualche frase di troppo che aveva dato fastidio a numerosi tifosi azzurri, che si erano poi scatenati contro Fede sui social.

Vulcanica com’è, la figlia di Ninna Quario (slalomista della prima Valanga Rosa degli anni 70 e 80) aveva risposto a tono a tutti e non era riuscita a togliersi lo sfizio di rifarsi nel gigante di due giorni dopo, uscendo di scena nella prima manche. Al termine della rassegna mondiale era arrivata anche la strigliata del presidente federale Flavio Roda, che aveva dichiarato: «C’è chi ha parlato troppo». Il riferiment­o a Fede è stato palese agli occhi di tutti, ma quest’ultima stavolta ha risposto nella miglior maniera che conosce, sulla neve, trovando quel successo che sembrava smarrito, grazie anche alla tranquilli­tà infusagli dall’inseparabi­le fratello Davide, che la segue sempre come un’ombra.

DARE IL MASSIMO. «La cosa migliore è sempre cercare di vivere in serenità e dare il massimo e ce l’ho fatta in questa gara. Sono riuscita a fare quello che faccio in allenament­o e sono davvero soddisfatt­a – ha dichiarato dopo il quarto sigillo in superG della carriera, il 44º podio complessiv­o (a -7 dal record di Isolde Kostner, 51) – Il risultato è importante perché è quello che rimane scritto e io ne avevo bisogno, visto che era da un po’ di tempo che non arrivava (un anno dal successo del 23 febbraio 2020 in combinata a Crans Montana; ndr). Quando non succede per molto tempo, poi diventa tutto più difficile. Sono contenta, per la mia prestazion­e e per averla fatta in Italia: si vedeva che il tracciato era abbastanza filante e bisognava cercare di continuare sempre a fare velocità, trovando la forza di tenere le punte giù».

Così Fede è riuscita a tenere alle sue spalle anche Lara Gut-Behrami, vera mattatrice del weekend con due successi nelle due discese dei giorni scorsi e la piazza d’onore di ieri. Proprio l’ultimo piazzament­o ha permesso alla moglie del calciatore del Genoa di assicurars­i la sfera di cristallo di superG per la terza volta in carriera dopo i precedenti del 2014 e del 2016.

L’AGGANCIO. Ma il palcosceni­co dolomitico stavolta, è stato tutto per Fede, soprattutt­o per l’aggancio alla leggenda: «Avere raggiunto Deborah Compagnoni è un bel traguardo, ma non è l’ultimo traguardo. Ho voglia di fare ancora tanto in questo sport, i miei sogni sono ancora molti».

Intanto ieri, in una giornata con terribili cadute, altre tre azzurre appena a ridosso del podio: quarto posto per la valtelline­se Elena Curtoni, quinto per la romana Francesca Marsaglia, sesto per la piemontese Bassino. Smaltite le delusioni di Cortina, dove l’unico oro in parallelo della Bassino non aveva certo soddisfatt­o la fame di medaglie dello squadrone femminile, si può sognare ancora in questo ultimo mese di Coppa. Da brava capitana, Fede ha firmato la nona vittoria, un successo in più rispetto a quelli ottenuti dalle donne azzurre nell’inverno passato e appena uno in meno dal record della stagione 1996/1997 firmato dal quartetto Compagno-ni-Kostner-Panzanini-Magoni. Anche senza la terza stella fermata dall’infortunio (Goggia), Brignone e Bassino vogliono far sognare i tifosi italiani fino all’ultima gara: entrambe hanno già messo nel mirino il gigante di sabato in Slovacchia a casa Vlhova.

La carica azzurra: Elena Curtoni, Marsaglia e Bassino ai piedi del podio

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ANSA Federica Brignone, 30 anni, festeggia sul podio della Val di Fassa
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