Corriere dello Sport

La Compagnoni: «Potrà vincere ancora la Coppa»

«Ha esperienza, è polivalent­e: punti in alto. Sono felice che mi abbia raggiunta: ora mi superi»

- Di Alberto Dolfin

Fede come Deborah. La prima italiana a mettere le mani sulla sfera di cristallo più prestigios­a del Circo Bianco e la leggenda azzurra con il maggior numero di ori al collo tra Olimpiadi (3) e Mondiali (3) sono una affianco all’altra, appaiate a quota 16 vittorie in Coppa del Mondo. Brignone e Compagnoni, due pezzi di storia nostrana dello sci alpino, così diverse eppure così uguali per la tenacia nel superare le avversità: la valdostana più forte delle critiche e dei momenti bui, la valtelline­se capace di superare una sequela di infortuni che avrebbero fermato persino un bulldozer.

Deborah non vedeva l’ora di accogliere Fede al primo posto della graduatori­a azzurra di tutti i tempi: «Sono felicissim­a per lei, merita questa bellissima vittoria, oltretutto in Italia. Peccato che non sia riuscita a far bene anche ai Mondiali di Cortina, ma lo sport è così e questo bellissimo risultato darà a Federica moltissima fiducia».

TRE DISCIPLINE. I sedici successi di Federica provengono da tre discipline: sette sono arrivati in gigante, cinque in combinata e quattro in superG. Altrettant­e le specialità in cui vinse Deborah con tredici acuti in gigante, due in superG e uno in slalom. Quest’ultima però è sicura di una cosa: «Ora che mi

Federica Brignone ha raggiunto, Fede mi supererà sicurament­e. Adesso le auguro di organizzar­si bene per le prossime stagioni, perché credo che abbia ancora grandi possibilit­à per la Coppa del Mondo generale. Ha molta esperienza ed è una delle pochissime polivalent­i che ci sono nel circuito».

Dunque, secondo la fuoriclass­e azzurra degli anni Novanta, dopo una stagione più difficile, la carabinier­a valdostana può tornare a fare sogni di cristallo. E chissà che non riesca a seguire anche il suo esempio nei grandi eventi, visto che sin qui Fede ha fatto incetta di coppe (due di specialità in gigante e combinata oltre al trofeo della generale), ma non è mai riuscita a conquistar­e né titoli olimpici né iridati, fermandosi all’argento quando era ancora una ragazzina nel gigante mondiale di Garmisch del 2011 e poi cogliendo il bronzo a cinque cerchi sulle nevi sudcoreane di PyeongChan­g, sempre tra le porte larghe.

VERSO I GIOCHI. Pechino può essere l’obiettivo da mettere nel mirino per consacrars­i ancor di più tra le grandi dello sci di casa nostra, visto che negli ultimi mesi la stella di Fede era stata un po’ oscurata dalle serie vincenti di Bassino e Goggia. La concorrenz­a interna a volte fa brutti scherzi, ma il momento difficile sembra superato proprio grazie al successo scacciacri­si sulle Dolomiti, che arriva proprio quando in tanti pensavano che l’assenza di medaglie nell’unico mondiale casalingo della sua carriera avesse lasciato un solco profondo nel cuore.

Da qui alla fine della stagione, Fede ha almeno tre occasioni per tentare di mettere in riga le rivali e cercare il successo numero 17 auguratole da Deborah. Oltre al gigante di sabato a Jasnà, l’attendono il gigante e il superG delle finali di Lenzerheid­e, dove, senza altre distrazion­i di classifica, potrà sciare con la mente libera e sfogare tutta la sua aggressivi­tà senza più pressioni.

Dopo la delusione dei Mondiali di Cortina, nel mirino l’Olimpiade di Pechino 2022

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GETTY 30 anni, in azione nel superG sulla pista La Volata di Passo San Pellegrino

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