La tradizione torna, però è blindata
Sabato la Strade Bianche sarà la prima gara in zona rossa: vietato per tutti sostare a bordo percorso
Sono passati centoventisette giorni dalla celebrazione di Tao Geoghegan Hart ai piedi del Duomo di Milano. Era la fine del 103° Giro d’Italia, ma anche la conclusione della stagione più scombussolata di sempre con le classiche in estate e la corsa rosa in autunno.
Quattro mesi dopo, si ricomincia tornando alla tradizione. E tradizione significa sipario alzato dal Trofeo Laigueglia, gara che mercoledì aprirà le danze nel nostro Paese. In Europa la Francia ha fatto incetta grazie alle cancellazioni altrui, in Spagna si è corso ad Almeria e le prime classiche in Belgio hanno preso il via durante l’ultimo weekend. Dopodomani tocca all’Italia, la 58ª edizione della corsa ligure sarà solo un antipasto di sei appuntamenti racchiusi in appena diciotto giorni con gli apici di Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo a dominare il palcoscenico internazionale. Eccezion fatta per la sola concomitanza con la Parigi-Nizza dal 7 al 14 marzo.
UNICA. L’anno scorso il Laigueglia è stata l’unica corsa disputata nel nostro Paese prima del lockdown, stavolta sarà soltanto il primo atto di una convivenza forzata con la pandemia e le varianti del virus. Verrà sperimentato un modello dal quale dipenderà il proseguimento della stagione e sarà operativo il nuovo protocollo diffuso dall’UCI rispetto a quello vigente nel 2020. L’unica squadra vaccinata è la UAE Emirates di Tadej Pogacar, che già a inizio gennaio è stata sottoposta durante il ritiro a due dosi di Sinopharm, il vaccino cinese sbarcato in Europa da qualche giorno con le prime iniezioni registrate in Ungheria.
Tutte le altre formazioni dovranno attenersi rigorosamente alle bolle di squadra. Non a caso l’UCI ha prescritto «massima attenzione e continuazione dei test molecolari per tutti i membri della bolla, comprese le persone che eventualmente hanno già beneficiato di una vaccinazione». Prima di essere ammessi a una corsa serviranno due test negativi, oltre a quello effettuato prima dell’ingresso nella Nazione dove si svolge la gara, mentre per i tre grandi giri sono stati confermati i controlli a tappeto da effettuarsi duranti i giorni di riposo, come accaduto l’anno scorso.
NOVITA’. Una novità sostanziale riguarda i test rapidi antigenici, che «non saranno più consentiti per mancanza di prove sull'efficacia di rilevare le nuove varianti». Il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, David Lappartient, ha spiegato così le decisioni: «I ciclisti, così come altri sportivi, non sono stati reputati soggetti prioritari nelle campagne vaccinali. Dunque abbiamo dovuto mantenere gli alti standard di sicurezza della passata stagione. Ripartiamo proprio da lì, dalla capacità dimostrata nei mesi più difficili di organizzare eventi di caratura mondiale».
La vera incognita riguarda la chance di avere possibili positivi in corso d’opera, come successo alla Alpecin-Fenix di Van der Poel dopo la prima tappa dell’UAE Tour: l’olandese aveva vinto al primo colpo, era in testa alla classifica generale, ma a causa di una positività emersa nello staff la squadra ha deciso di ritirarsi in blocco. Di fatto una spada di Damocle pendente su tutta la stagione appena cominciata.
In Italia lo scorso 1° agosto la Strade Bianche aveva simboleggiato il ritorno alle corse dopo quattro mesi di buio, stavolta
Mercoledì la corsa ligure sarà l’antipasto di ben sei appuntamenti italiani in soli 18 giorni
sarà la prima corsa (in programma sabato) a disputarsi in zona rossa attraverso stringenti sistemi di prevenzione già allo studio delle autorità. Saranno blindati arrivo e partenza, nessuno potrà sostare a bordo strada e la gara si potrà vedere soltanto in televisione. Invece la Sanremo dopo la rivolta dei sindaci del savonese dell’estate scorsa - preoccupati da disagi e contagi ferragostani, tornerà al suo percorso originario, a parte l’assenza del Turchino a causa di una frana. Il conto alla rovescia è cominciato ed è iniziata sotto una buona stella anche la nuova stagione, illuminata dai successi di Ballerini, Ganna, Nizzolo, Andrea Bagioli e dai piazzamenti di Ciccone e Viviani. Il meglio potrebbe ancora venire.
L’UCI: «Per essere ammessi a una corsa servono due test negativi»