Il prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia
Un superpoliziotto, un investigatore raffinato, un uomo autorevole, di poche parole, con i valori istituzionali tatuati sulla pelle. Questo è il prefetto Lamberto Giannini, che a 57 arriva ad assumere l’incarico di capo della Polizia succedendo a Franco Gabrielli, che lo aveva chiamato da qualche mese a fare il capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica SIcurezza. Da capo dell’Antiterrorismo concesse a questo giornale una ampia intervista approfondendo il fenomeno delle tifoserie ultras poco più di un anno e mezzo fa. Romano, classe 1964, Giannini si è laureato in giurisprudenza alla Sapienza ed è entrato in polizia nel 1989, frequentando il 74° corso per vice-commissari presso l’Istituto Superiore di Polizia. Ha diretto giovanissimo la Digos della Questura di Roma, nel 2013 è stato promosso dirigente superiore e poi la nomina a direttore del Servizio Centrale Antiterrorismo, fino ad assumere la guida della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e la Presidenza del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo. Tra le operazioni di maggior rilievo da lui coordinate si segnalano gli arresti dei terroristi rossi autori degli omicidi del Professor D’Antona e del Professor Biagi e, nel 2005, sempre a Roma, di uno dei terroristi che, nel luglio di quell’anno, aveva tentato di farsi esplodere, insieme ad altri complici, nella metropolitana di Londra. Ha contribuito all’elaborazione della strategia nazionale di contrasto al fenomeno dei foreign fighters e coordinato l’arresto di numerosi jihadisti. Una nomina che ha ricevuto il plauso trasversale della politica e dei sindacati di Polizia.