Corriere dello Sport

Solo il City va più forte dell’Inter

NEGLI ULTIMI CENTO GIORNI CONTE HA CORSO A RITMO PEP

- di Andrea Ramazzotti

Inumeri dell'Inter iniziano ad essere impression­anti. Non solo quelli relativi al distacco in classifica che è importante (+6 sul Milan, +10 su Juventus e Atalanta), ma non ancora rassicuran­te. A lasciare a bocca aperta piuttosto è il rendimento che la squadra ha avuto negli ultimi tre mesi e mezzo: da fine novembre in poi i nerazzurri sono "esplosi" e viaggiano a un ritmo da paura. Per intenderci, dal successo per 4-2 contro il Torino del 22 novembre, Handanovic e compagni hanno disputato 18 gare di campionato e hanno ottenuto 15 affermazio­ni, 2 pareggi (contro Roma e Udinese) e 1 solo ko, quello al Ferraris contro la Sampdoria. In tutto 47 punti (sui 54 possibili) per una media di 2,61 a partita. Da settembre a fine novembre, invece, i punti erano stati 12 in 7 turni ovvero una media di 1,71 a match. Negli ultimi 100 giorni solo il Manchester City ha fatto meglio dell'armata di Conte quanto a punti conquistat­i (50), mentre le altre big europee, dal Bayern Monaco primo in Bundesliga all'Atletico Madrid che comanda nella Liga, sono staccate. Paragonare il gioco espresso dalla capolista della Premier con quello della capolista della Serie A non è però possibile per vari motivi. Citiamone solo alcuni: 1) i milioni investiti negli anni dallo sceicco per soddisfare le richieste di Guardiola sono molti di più; 2) Pep lavora da più tempo alla corte del City e ha avuto il modo di far assimilare i suoi principi cardine allo spogliatoi­o; 3) la rosa degli inglesi ha una qualità assai maggiore rispetto a quella nerazzurra. Ecco perché il City è capace di far male sia alle formazioni che stanno basse e compatte sia a quelle che "osano" di più e inevitabil­mente fanno i conti con le ripartenze brucianti di Sterling. L'Inter invece ha iniziato a ottenere risultati quando ha abbassato il baricentro e ha lasciato meno metri alle spalle della linea a tre. Non è certo una cosa di cui vergognars­i: Guardiola gioca più alto perché ha elementi che, oltre a essere più qualitativ­i, sono pure più rapidi a "scappare" indietro. Conte è stato intelligen­te a capire che con il 3-4-1-2 e la linea difensiva altissima sarebbe andato incontro a una stagione piena di complicazi­oni. Ha cambiato e ora sta riscuotend­o i frutti. Anche perché quando c'è da attaccare la profondità Lukaku e Hakimi non temono paragoni con le stelle di Pep. Quest'Inter non teme paragoni neppure sotto l'aspetto fisico e della preparazio­ne se è vero che nella venticinqu­esima giornata è stata la formazione che ha corso di più (quasi 118 chilometri).

ALTRI NUMERI. Le statistich­e da paura, però, non finiscono qui: l'Inter è l'unica formazione che dall'inizio del girone di ritorno ha sempre vinto (6 volte su 6) e in questo frangente del campionato ha subìto appena 2 reti (contro la Lazio e il Parma). Più in generale, però, è stato sfolgorant­e l'inizio di 2021: nelle 11 sfide di campionato del nuovo anno i punti conquistat­i sono stati 26, gli stessi dell'Atalanta che ha segnato 3 reti in più rispetto ai contiani (31 a 28), ma ne ha subite altrettant­e in più (11 contro 8). Handanovic e compagni dopo la sosta natalizia erano a -1 rispetto al Milan, mentre ora sono a +6; è cresciuto (di 1 punto) anche il divario sulla Juventus che di punti ne ha ottenuti 25.

GAP RIBALTATO. E poi c'è il discorso del gap "complessiv­o" con la Signora che, nell'ultimo anno e mezzo, ovvero dall'arrivo di Conte, ma anche di Sarri e Pirlo, è stato ribaltato: i nerazzurri hanno fatto 141 punti, i bianconeri 132 (con una partita in meno), terza l'Atalanta con 127.

Nel girone di ritorno 6 vittorie in 6 gare Ribaltato il gap nei confronti della Juve

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GETTY IMAGES Antonio Conte, 51 anni, tecnico dell’Inter dalla scorsa stagione

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