Corriere dello Sport

«Sarà decisiva Lazio in partita sino all’ultimo»

- Di Fabrizio Patania

Svuotata dal Bayern, piegata dal Bologna, fermata dalla Asl di Torino, afflitta dalla cronica emergenza in difesa e sul ciglio di un burrone, dove vorrebbero vederla finire i soliti noti, e rancorosi, che dissertano su Formello a seconda di come tira il vento e della casacca indossata. Brutta aria e crinale da tenere lontano, perché perdere con la Juve significhe­rebbe staccarsi in modo forse definitivo dalla Champions e servirà un altro scossone, l’ennesimo dentro una stagione da montagne russe, per venirne fuori. C’è da capire se lo stesso Inzaghi, condottier­o irriducibi­le, abbia esaurito le energie e gli stimoli per ricaricare la Lazio. «Penso che la partita arrivi nel momento giusto, abbiamo defezioni noi come loro. E’ decisiva per la classifica, anche se mancano tante partite avrà una grande importanza, viene dopo il ko inatteso di Bologna. Per tenere testa alla Juve, lo sappiamo, bisognerà giocare la partita perfetta».

SENZACERTE­ZZE. La flessione coincide, guarda caso, con un altro rinvio per il rinnovo del suo contratto, il deferiment­o per i tamponi, i dubbi sul futuro a cui ora nessuno è in grado di rispondere. La società gli ha offerto un triennale, Simone lo voleva più ricco, ci siamo quasi da una vita, non ha ancora firmato. «Nessunissi­mo problema, con Lotito c’è grandissim­a sintonia». Risposta in linea con l’idea di non avere fretta a scadenza e con un legame così profondo con società e piazza. La Fiorentina lo corteggia e magari chissà, arriverann­o altre proposte, più allettanti. Del doman non v’è certezza. E neppure, per una volta, si conosce il modulo. Provato il 3-5-2 con Marusic dietro senza escludere il 4-4-2. «Dietro ci sono difficoltà oggettive. Alle assenze di Luiz Felipe e Radu si è aggiunta quella di Lazzari. Dovremo fare alcune modifiche, ieri siamo rimasti come abbiamo sempre giocato, ci sono altre 24 ore e poi deciderò con tranquilli­tà».

TESTA. Il risultato, questa volta, peserà doppio in funzione Champions. «Lo sapevamo dall’inizio dell’anno, ci sono cinque o sei squadre. Noi e l’Atalanta cerchiamo di rimanere aggrappate al carro. Abbiamo perso qualche punto, poi c’è stata una grandissim­a rincorsa, il ko di Bologna ci ha fatto perdere terreno, la pausa è servita per analizzare dove siamo mancati. Rispetto al Dall’Ara dobbiamo restare in partita anche se ci fossero episodi negativi, da cui non bisogna farsi condiziona­re. Ecco cosa non voglio rivedere». Atteggiame­nto prudente, non si farà beccare in contropied­e. «Ci saranno dei momenti in cui saremo più alti, in altri bisognerà difendersi. Tutti all’andata aspettavam­o una Juve più aggressiva, poi hanno giocato un altro tipo di partita. Conteranno gli episodi, dovremo essere bravi a farli girare dalla parte nostra». Il rinvio deciso dal Torino lo ha indispetti­to. «Penso si siano espresse tutte le società, dovremmo fare più chiarezza».

«Dietro in difficoltà ma cercheremo di restare aggrappati al carro delle prime»

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