GATTUSO, PROVE D’ORGOGLIO
Un tour de force fino all’inizio della primavera, il Napoli proverà a salvare la stagione con carattere, voglia e astuzia. Subito il Bologna, poi un tris terribile: Milan, Juventus e Roma in trasferta
Qualche colto abitante del pianeta azzurro le ha scherzosamente definite le Idi di Marzo, ma tutto sommato non rievocano certo un evento storicamente felice, anzi, e così forse è meglio parlare di Primavera Azzurra. Sì, Gattuso aspetta la primavera: da domani al 21 marzo, a cavallo dell'equinozio e della partita con la Roma, il Napoli proverà (dovrà provare) a salvare la stagione con orgoglio, voglia, carattere e, perché no, anche astuzia. Cazzimma, ormai sdoganata ovunque: quella stessa incredibilmente smarrita negli ultimi istanti della sfida con il Sassuolo che, considerando il valore e le ambizioni di tre dei prossimi quattro avversari in campionato, dovrà essere coltivata e assimilata. Il carnet è stracolmo di eventi: domani al Maradona arriva il Bologna, tanto per cominciare, e poi a seguire per uno scherzo del calendario e del destino andranno in scena i pericolosissimi e decisivi incroci Champions con il Milan, il 14 marzo; con la Juve, il 17 marzo; e con la Roma, il 21 marzo. A primavera, per l'appunto. Tra l'altro, il tremendo tris sarà calato on the road: tra San Siro, lo Stadium e l'Olimpico. Prologo in casa e poi trasferte a gogò: più che un esame di maturità è proprio la discussione della tesi. E forse anche di più: bucare la qualificazione in Champions per il secondo anno consecutivo, perdendo così un indotto base di circa 50 milioni di euro (con possibilità di moltiplicazione), inciderebbe in maniera estremamente pesante sulla programmazione del futuro. Sulle ambizioni del club.
E d'accordo, magari il rapporto tra Rino e il Napoli è già scritto, e non di certo su un contratto di rinnovo, ma centrare l'obiettivo varrebbe tanto per tutti. Società, allenatore, giocatori.
FRULLATORE CHAMPIONS. E allora, testa alta e il resto in un cassetto. In un armadio, sotto un tappeto o meglio ancora nella spazzatura: le polemiche, i veleni e le fazioni possono attendere, ma la classifica non ha più tempo. Non aspetta più gli azzurri, questo è chiaro, nonostante l'altalena dell'ultimo periodo ancora in lizza per un posto tra i campioni. Quelli della Champions: al di là dell'Inter, lanciatissima capoclasse con 59 punti, a seguire ci sono il Milan con 53 (però alle prese con una notevole serie di difficoltà); la Juventus e l'Atalanta con 49; la Roma con 47; e il Napoli con 44. Juve e Napoli hanno una partita in meno, cer
to, un testa a testa che la Lega ha ufficialmente fissato per il 17 marzo: nel bel mezzo del trittico con i rossoneri e i giallorossi. Per la verità nel novero delle contendenti bisogna comprendere anche la Lazio, altra squadra con una partita in meno (quella con il Torino), ma in questo caso avrà un certo peso anche il caso-tamponi. Insomma, la confusione è massima: un frullatore di coppa.
CON ORGOGLIO. Gli impegni del Napoli, nel frattempo, sono tutti scritti - basta leggere le date, facilissimo -, mentre di difficile comprensione resta ancora il modo in cui la squadra di Gattuso affronterà il tutto. E non è questione di sfiducia, bensì di esperienze vissute. E' storia recente. Cronaca che Faouzi Ghoulam, uno degli uomini tornati prepotentemente in gioco nelle ultime tre partite, ha sintetizzato così in un accorato e intelligente discorso ai colleghi dopo il Sassuolo: «Siamo un gruppo da scudetto ma lottiamo tra il sesto e il settimo posto. Non è possibile». Riflessione amara come tutte le lotte intestine che, insieme con una serie di scelte tecniche risultate controproducenti, qualche infortunio eccellente e certi scatti definiti schizofrenici da Rino hanno portato alla situazione attuale. Alla rincorsa. Alla speranza di ritrovare la Champions a primavera. E magari di inseguirla con tutti gli attaccanti a disposizione: Mertens e Osimhen ci sono, non resta che recuperare Lozano e Petagna. E poi alzare la testa e vivere di altri scatti: però d'orgoglio.