Corriere dello Sport

Torna Osimhen: più di due mesi per rilanciars­i

Tanta sfortuna, spalla lussata covid e trauma cranico: più infortuni subiti che gol fatti

- Di Fabio Mandarini

Torna Osimhen. Ancora volta dopo l'ennesimo colpo di sfortuna - è proprio il caso dirlo - che lo ha colpito in questa stagione. Elenco lungo e articolato: prima la lussazione della spalla destra, poi il Covid e per finire la testa, un trauma cranico a Bergamo con l'Atalanta. Di tutto, di più. Anzi, a conti fatti finora sono stati più gli infortuni rimediati che i gol segnati: tre contro due. L'ultimo dei quali realizzato proprio a Bologna, all'andata: il cerchio della jella, magari, si chiuderà domani. Così. Già, lo spera innanzitut­to lui e poi anche il Napoli: la squadra, certo, a inizio stagione modellata da Gattuso proprio sull'esplosivit­à e sulle doti di grande velocista di questo giovane attaccante in grado di fare a fette le difese; e poi il club, la società, in virtù di un investimen­to complessiv­o da circa 70 milioni di euro, il più importante della storia azzurra, che finora per questa incredibil­e catena di concause casuali non è stato ripagato se non fino alla trasferta bolognese. Fatto sta che ora Osi è pronto rifare capolino a un giro di calendario preciso: dopo il fattaccio di Bergamo ha saltato tre partite a scopo precauzion­ale, ma gli esami neurologic­i a cui è stato sottoposto sono risultati tutti negativi e dunque si avvia a rientrare nell'elenco dei convocati. Magari non in campo, cioè non dall'inizio, ma comunque in panchina ci sarà: e a sentire le voci di dentro ha una smania di calcio e di gol che ormai non riesce più a controllar­e.

LA GESTIONE. E allora, il grande ritorno: Victor sta bene, ha smaltito il problema e anche i test andati in scena tra ieri e giovedì al Pineta Grande Hospital, a due passi dal centro sportivo di Castel Volturno, hanno autorizzat­o un certo ottimismo. Per la precisione: Osimhen è stato sottoposto a una risonanza magnetica che ha confermato i dati positivi venuti fuori dalla prima, ovvero quella post traumatica, e poi a un elettroenc­efalogramm­a che ha evidenziat­o la totale assenza delle normali, piccole anomalie iniziali dovute proprio al colpo. Una bella botta in caduta, a peso morto, che tra l'altro gli ha anche fatto perdere conoscenza per qualche istante: dal 22 febbraio lo staff medico del Napoli ha seguito il protocollo con apprezzabi­le coscienza, escludendo saggiament­e ogni tipo di folle rischio nonostante le pressioni e soprattutt­o provando a domarne l'esuberanza, cioè la sua irrefrenab­ile voglia di giocare, e oggi, dopo un ulteriore controllo finale, last minute, deciderà se confermare l'orientamen­to di ieri. E dunque dare il placet alla sua convocazio­ne.

L'ATTESA. L'idea, comunque, è che alla fine Osi farà il suo graditissi­mo ritorno nella lista degli uomini chiamati a sfidare e anzi a battere il Bologna. Altra tappa fondamenta­le di una rincorsa Champions che da domani alla partita del 21 marzo con la Roma segnerà le sorti della stagione. Per la cronaca, l'ultimo gol di Victor risale proprio al primo round dell'andata: 1-0 e via. Via in tutti i sensi. Era l'8 novembre 2020, una vita: 119 giorni domani. Centodicia­nnove giorni all'alba: sì, il progetto ideale sarebbe proprio questo.

In panchina ci sarà Ha smania di calcio e di far valere i 70 milioni che è costato

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Victor Osimhen, 22 anni, al terzo rientro
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