VECCHIO CUORE ROSSOBLÙ
Se il gioco si fa duro e i giovani mollano, tocca ai veterani In difesa torna Danilo, Medel e Poli pronti a alternarsi sulla mediana dove c’è solo Svanberg E Palacio è favorito su Barrow
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Soprattutto se i giovani non sanno dare continuità alle prestazioni, una calda e una fredda, due fredde e una calda. Almeno a ieri eravamo a livello di intenzioni e solo domani capiremo se ciò che sta abitando nei pensieri di Sinisa Mihajlovic diventeranno scelte definitive, certo è che per Napoli le soluzioni legate a Danilo Larangeira, Andrea Poli, Rodrigo Palacio e Gary Medel sono in forte ascesa.
Particolarmente le prime tre, considerato che il cileno ha alle spalle solo i venti minuti di Cagliari e di conseguenza non potrà avere ancora addosso la capacità di affrontare una partita intera. Detto che i giocatori più esperti avranno una grande possibilità di far vedere ai giovani quanto sia importante avere la spina attaccata quando uno va in campo, aggiungiamo che nel caso in cui Sinisa desse un seguito con i fatti alle proprie idee del giovedì e del venerdì, sarebbero decisioni prese più per scelta che per forza. Perché se è vero che in mezzo al campo deve convivere con l’emergenza potendo contare solo su Mattias Svanberg e Andrea Poli (non dimenticando tuttavia che in quella posizione potrebbe essere impiegato anche Roberto Soriano), è anche vero che sia in difesa che in attacco avrebbe le alternative. Tanto per intenderci Valentin Anton e Musa Barrow.
POLI E PALACIO DATECI DENTRO. Sì, a un giorno e mezzo dalla partita di Napoli Danilo e Palacio sembrano in vantaggio nei confronti (appunto) di Antov e Barrow. Perché il brasiliano garantisce a oggi più sicurezze e inevitabilmente anche mestiere rispetto al ragazzo bulgaro e perché Rodrigo non gioca da tempo titolare ed è normale che Sinisa stia pensando di impiegarlo dal primo minuto, attendendosi dal campione argentino una grande prestazione e ricordando bene quanto sia stato fondamentale in questi anni.
BARROW E ORSOLINI A CAGLIARI. Tra l’altro va anche sottolineato come Barrow abbia giocato al di sotto delle sue possibilità contro il Cagliari, e lo stesso discorso va fatto per Riccardo Orsolini, che dovrebbe lasciare la fascia destra ad Andreas Skov Olsen. Insomma, Danilo (in difesa), Poli (a centrocampo) e Palacio (in attacco), se alla fine della fiera saranno rimasti in cima ai pensieri di Miha, avranno un'altra grande opportunità, quella di evidenziare come il Bologna non sia solo una squadra di buoni prospetti ma anche di calciatori di esperienza che oltre ad avere alle spalle un passato importante hanno anche un presente costruttivo da regalare, continuando a sentirsi parte integrante del gruppo. E ciò vale soprattutto per Poli e Palacio, che negli ultimi tempi sono sempre partiti dalla panchina, e non per Danilo, che ha saltato Cagliari solo perché era squalificato.
LE TELENOVELE DI DIJKS. Certo, Mihajlovic confida molto nella loro grande capacità di stare dentro il campo, di leggere bene le varie situazioni di gioco, perché è sicuro che il Bologna abbia giovani bravi ma al di là della loro discontinuità è altrettanto sicuro che non hanno ancora capito come possa essere un dettaglio a fare la differenza. E non è un caso che una squadra già “compiuta” finisca per fare meglio di una squadra di giovani, ai quali devi per forza dare anche la possibilità di sbagliare per crescere. Poi è evidente come questo percorso non sia uguale per tutti, perché c’è il giovane bravo che capisce al volo la lezione e quello duro di testa che invece continua a commettere errori. Medel? La sensazione è che partirà dalla panchina come a Cagliari, ma che a giochi avviati entrerà, o in difesa o a centrocampo. Chiudiamo con Dijks: è possibile che ogni suo guaio fisico diventi una telenovela? L’olandese è convocato per Cagliari, anzi no, resta a casa. Avendo avvertito di nuovo un fastidio al muscolo pettineo mentre saliva sul pullman dopo essersi sempre allenato con il gruppo nei giorni precedenti? La verità è una sola: c’è chi è pronto a giocare anche rotto e chi appena ha un malessere si tira fuori, non avendo un cuor di leone. Le conclusioni sono facili da tirare.
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