La Fiorentina è da rifare Chi insieme a Vlahovic?
La Viola ha bisogno di vincere ma l’attacco va ripensato: Ribery squalificato, Kouame è in dubbio, Kokorin è ancora spaesato, Callejon è un mistero Ieri il serbo ha postato un tornado, come a dire: voglio scatenare l’inferno. Ma non si sa insieme a chi. E
Che non aspetti altro se non scendere in campo e creare scompiglio là davanti, vendicando le due sconfitte consecutive rimediate dalla sua Fiorentina, lo ha “certificato” pure su Instagram. A corredo di una sua immagine in maglia viola, Dusan Vlahovic non ha usato parole, solo emoticon. Ha pubblicato il simbolo del “tornado”, accanto ai soliti “occhietti” affacciati sul mondo che spesso posta e al “diamante” che ormai è diventato il suo marchio di fabbrica, il disegno con cui accompagna ogni uscita social. Ora è davvero pronto a scatenare l’inferno. L’imprescindibile dell’attacco viola è il serbo, ma il fatto è che là davanti le forze sono davvero contate, specie con lo stop di Ribery fermato per un turno (somma di ammonizioni) dal giudice sportivo, e l’attacco va rivoluzionato.
I DUBBI. Kouame si è fermato lo scorso 26 febbraio, a poche ore dalla trasferta di Udine, per una lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro. L’ivoriano ha aumentato i carichi di lavoro, ma la sua eventuale disponibilità sarà solo valutata oggi. Callejon, invece, nelle ultime sette partite è rimasto per sei volte seduto in panchina, subentrando nel finale a Genova contro la Sampdoria (7 minuti). È vero, il 3-5-2, schema che prima era stato di Beppe Iachini, non si sposa con le sue caratteristiche tecniche, eppure in questo momento la sua esperienza e la capacità di rubare l’attimo (come accaduto col Cagliari, con l’assist a Vlahovic) potrebbero diventare una delle chiavi con cui scacciare la paura. Anche perché Kokorin, negli ultimi spezzoni di gara giocati (22 minuti con l’Udinese e 38 con la Roma), è parso spaesato, lontano da una condizione atletica in grado di fare la differenza, quasi avulso dal gioco della squadra. Prandelli lo ha detto chiaramente che servirà tempo e che non c’è alcuna intenzione di mettergli fretta, ma in questo momento chiunque è chiamato a stringere i denti e a dare qualcosa in più. Eysseric, che spesso ha fatto staffetta con Ribery, subentrando al suo posto (vedi a Bergamo con l’Atalanta) non è un profilo offensivo: potrebbe sistemarsi comunque alle spalle del centravanti serbo, provando ad infilarsi tre le linee e a trasformarsi in un valore aggiunto. Resta pure la carta Montiel, che tra campionato (2 minuti) e Coppa Italia (11) ha messo insieme meno di un quarto d’ora.
SPUNTI PASSATI. Senza FR7, a Bergamo dietro a Vlahovic, è toccato proprio ad Eysseric sistemarsi a sinistra per dare un po’ di qualità, ma con scarsissimi risultati, mentre col Cagliari al Franchi, la scelta è ricaduta su Callejon e Bonaventura in versione trequartisti. Contro l’Inter, in campionato, il prescelto alle spalle del serbo è stato Borja Valero, mentre contro Samp e Spezia al serbo si è affiancato Kouame. Le soluzioni, insomma, sono state provate quasi tutte. Toccherà al tecnico capire come dosare le forze e, soprattutto, come mescolare le carte. Il resto, sul fronte della finalizzazione, dovrà farlo Vlahovic. Ha messo la propria firma su 8 degli ultimi 12 gol realizzati dalla Fiorentina (senza contare le autoreti a favore) e ora, dopo due turni senza reti, aspetta solo di cogliere l’attimo per suonare il decimo squillo. Non ha mai raggiunto la doppia cifra di marcature e non intende aspettare ancora: l’ultima rete è stata contro lo Spezia e, soprattutto, c’è da scacciare il pericolo del terzo ko di fila, record negativo che nei tempi più recenti è legato all’epilogo dell’avventura di Vincenzo Montella, nel dicembre 2019. Per scacciare i cattivi pensieri c’è solo un risultato possibile, e i viola questa vittoria devono prendersela in ogni modo. Costi quel che costi.
Finora senza FR7 quasi sempre soluzioni diverse: ecco che si può fare