Brivido Pescara-Spal un bivio senza tregua
Il testacoda dell’Adriatico vale tutto per A e salvezza Grassadonia carica gli abruzzesi: «Se sbagliamo vanifichiamo tutto» Marino: «Dipende sempre da noi»
Oggi all’Adriatico è in programma un testacoda-batticuore tra due squadre che non possono più sbagliare. In realtà per il Pescara è sempre un testacoda, visto che annaspa da inizio anno nei bassifondi e un calendario beffardo gli ha riservato tutte le candidate alla promozione nella prima metà del girone. Così, in attesa degli scontri diretti in basso, per Grassadonia – arrivato da poche settimane – sarà comunque il quarto testacoda consecutivo. Ora, si dà il caso che il nuovo allenatore pescarese non solo si è abituato, ma ha pure cominciato a prendere le misure a competitor così quotati, mentre Pasquale Marino, che torna da ex benvoluto da tutto l’ambiente, è in una situazione controversa. Nel senso che la sua Spal è additata come la squadra forse più forte della B, però stenta a decollare, ed è scivolata suo malgrado solo in ottava posizione e nel girone di ritorno ha raccolto meno punti dello stesso Pescara (5, contro i 6 degli adriatici). Il che è tutto dire. Quindi, oggi lo spazio per le distrazioni è praticamente prossimo allo zero per entrambe le contendenti!
EFFETTO GRASSADONIA. Lo sa bene Gianluca Grassadonia, che ammonisce: «Quello che abbiamo fatto a Cittadella è tanto, ma se resta episodio isolato vale poco. Bisogna battere il ferro quando è calco, altrimenti è come se non avessimo fatto niente. Perciò contro la Spal, cioè una squadra talmente forte che sarebbe superfluo elencarne le qualità, servirà il massimo di voglia, attenzione, concentrazione, spirito giusto. La cosa essenziale è non sbagliare l’approccio alla gara, poi in fase di possesso palla dovremo essere bravi a determinare». Poi, per essere ancora più chiaro, aggiunge. «Questa per noi dev’essere la gara della vita, una finale. Da qui alla fine le undici che restano dovranno essere tutte alla stregua di una finale. I ragazzi di stanno comportando bene, mettono impegno nel lavoro settimanale riuscendo anche a crearmi imbarazzo nelle scelte. Sono contento del loro atteggiamento, tatticamente ci sarebbe ancora tanto da fare, ma non si possono disperdere le energie quando il tempo a disposizione non c’è, inutile perderci dietro alle chiacchiere: nella nostra situazione non si possono fare calcoli. Serve tanta, tantissima determinazione perché la Spal, al di là di qualche piccola difficoltà, è comunque lì davanti, quindi siamo consapevoli di chi andremo ad affrontare. Ma noi... siamo il Pescara».
CARICA MARINO. Se da un lato Grassadonia punta a stimolare l'amor proprio di un gruppo sì in difficoltà, ma sulla carta di ben altra consistenza rispetto a quello che racconta la classifica, a Pasquale Marino non è sfuggito il particolare che il Pescara nelle ultime due sfide abbia segnato sempre negli ultimi minuti e, dunque, allerta i suoi uomini ad alzare bene la guardia. «Loro stanno bene, fanno sempre gol alla fine, ci credono. Perciò dovremo stare attenti, anche se resto dell’idea che dipenda tutto da noi e dalla nostra interpretazione. Nell’ultima di Salerno ho visto la voglia di rispondere alle avversità, un punto di partenza importante per evitare black out e crolli mentali che in passato ci sono costati diversi punti. Leggerezze che ora non possiamo più permetterci. Una cosa sia chiara: i valori tecnici possono emergere solo a parità di furore agonistico».
UN CONSIGLIO PER DUE. Una riflessione giusta che in fondo vale per tutte e due le contendenti. Perché se la corazzata Spal deve recuperare il terreno perduto, il Pescara se vuole alimentare speranze di salvezza non può sciupare più nulla. Quindi si presume che oggi sul prato dell’Adriatico si lotterà di brutto.
Molti i dubbi dei due tecnici sulle scelte Ma se la giocheranno sempre a viso aperto