Corriere dello Sport

«Il Palermo di Santana simbolo della rinascita»

L’ITALOARGEN­TINO HA SEGNATO IN 4 CATEGORIE DIVERSE Lucarelli: Io l’ho centrato con la maglia del Parma Mario con quella rosanero, due grandi società

- Di Paolo Vannini

Alessandro Lucarelli, buongiorno. Ha visto che Mario Alberto Santana ha eguagliato un record che le appartenev­a? Fare gol con la stessa maglia in quattro categorie diverse, lui a Palermo, lei col Parma di cui oggi è dirigente. Ma la cosa curiosa è che eravate compagni di squadra quando l'argentino segnò la sua prima rete con i rosanero. «Mi ricordo quella serata, giocavamo a Vicenza. Era il 2002, primo anno di presidenza Zamparini a Palermo. Vincemmo 3-1, doppietta di Lamberto Zauli. E Mario segnò il gol del 3-1».

Si sarebbe mai aspettato quasi 20 anni dopo di condivider­e con lui un primato così particolar­e? «Certamente no, anche perché purtroppo chi ha vissuto questa situazione è stato costretto in carriera a ripartire dal basso. Ma ci accomuna certamente la forza di risalire e di scrivere nuovi capitoli della nostra storia calcistica in due grandi club».

Lei ha giocato assieme ad un Santana giovanissi­mo da poco sbarcato in Italia.

«Ci siamo persi di vista anche se i rapporti sono ottimi. Che fosse un talento però si notava subito. Quell'anno a Palermo fu particolar­e come spesso capitava con Zamparini. Tre allenatori cambiati, fino a Sonetti con cui arrivammo a giocarci la A a Lecce all'ultima giornata. Perdemmo ma la promozione fu rimandata di un solo anno; io però era già andato via».

Lucarelli prese un'altra strada. «In effetti il mio percorso verso questo primato è stato un po' diverso. Col Parma ho vissuto il fallimento mentre eravamo in A e ho scelto di restare con quella maglia anche quando si è ripartiti dalla D. Mi sono legato alla città per senso di appartenen­za, ho voluto dare una mano. E l'ho fatto anche con i gol. Non si offenda Mario ma rispetto a lui e Pasciuti, che col Carpi ha ottenuto la stessa impresa, la mia vale un po' di più perché io sono un difensore! L'aspetto più importante per entrambi è la voglia di inseguire un sogno e diventare alfieri di una rinascita. Santana è tornato quando il Palermo ha ricomincia­to dai dilettanti e questo gli fa onore».

Santana farà 40 anni a dicembre. Ma è ancora in grado di incantare. «Mario fa parte della vecchia generazion­e, quella in cui i calciatori eccellevan­o per le qualità tecniche e non solo per quelle fisiche. Ha mezzi incomparab­ili col resto del campionato, basti vedere il gol di mercoledì. Sono felice che abbia eguagliato un mio record e gli auguro di durare ancora a lungo». 2016 e il 2019. Il giudice, rigettando il ricorso del club rossoblù, lo ha anche condannato a pagare una multa di 17mila euro evidenzian­do che: «le pretese risarcitor­ie avanzate da Calcio Catania spa nei confronti di Pietro Lo Monaco appaiono, per la quasi totalità, non sono assistite da “fumus boni iuris”». La Sigi Spa, società proprietar­ia del Cacio Catania, aveva chiesto il sequestro dei beni al dirigente di Torre Annunziata per circa quattro milioni e mezzo di euro, ma il giudice non ha accolto la richiesta, accogliend­o la tesi difensiva prodotta dal dirigente sportivo. La querelle non pare ancora chiusa, visto che l'ex a.d. rossoblù ha preannunci­ato che porterà in tribunale la Sigi e il Calcio Catania chiedendo un maxi risarcimen­to per danni d'immagine e profession­ali.

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P. PONENTE Mario Santana, 39 anni

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