Corriere dello Sport

Inzaghi: Un ko che fa male Avevamo la gara in pugno

Tutta l’amarezza del tecnico, alla terza sconfitta in trasferta consecutiv­a «Abbiamo comandato a lungo ma contro una Juve in difficoltà sono stati commessi errori decisivi Lotteremo per restare in Europa»

- Di Daniele Rindone

Remake di partite, errori, sconfitte (terza di fila in trasferta) e interviste. Cambia la scenografi­a dei film e dei messaggi, non la sostanza. I ritornelli di Inzaghi sono diventati stonati: «Non dobbiamo mollare, dobbiamo credere in quello che facciamo. Recuperere­mo dei giocatori, c’è fiducia, mancano ancora tante partite. Dipende da noi, dalla nostra voglia». Il tempo sta scadendo, anche i bonus. La Lazio e il suo allenatore non sanno uscire dalla crisi, commettono e pagano errori iniziali e ripetuti, le conseguenz­e sono pesantissi­me. Simone aveva presentato Juve-Lazio come una partita decisiva, la sconfitta di ieri è un inizio di resa: «Chiarament­e siamo in ritardo - ha ammesso il tecnico - ma ci sono tante partite da giocare. Avevamo fatto una ricorsa importante, nel momento decisivo ci sono mancati uomini pesanti e questo ci ha condiziona­to un po’. Siamo contati, abbiamo provato soluzioni nuove. La squadra è forte, deve andare avanti nonostante tutto». Inzaghi, raccolto attorno alle rovine ancora calde della Lazio, ha provato a giustifica­re l’ingiustifi­cabile rivendican­do meriti un po’ esagerati. I suoi si sono spenti dopo 30 minuti: «E’ difficile commentare un 3-1 per quello che si è visto in campo, ma dobbiamo fare di più, evidenteme­nte non basta ciò che facciamo. E’ una sconfitta che fa male, sull’10 abbiamo tenuto il campo molto bene, sull’ 1-1 abbiamo colpito quella traversa clamorosa, purtroppo abbiamo compromess­o la partita prendendo un gol in casa della Juve in ripartenza e il rigore era evitabile. Tutte e tre le reti erano evitabili. Bisogna ripartire da questa prestazion­e, avremmo meritato molto di più, abbiamo comandato gran parte della partita».

L’ANALISI. Simone ha commentato il doppio cambio Patric-Escalante, entrati nell’azione del secondo gol: «Indipenden­temente dal secondo gol mi fa arrabbiare il primo. Al 37' del primo tempo eravamo arrivati senza tiri loro. Abbiamo provato la pressione alta, abbiamo preso un gol su tiro-cross di Rabiot, la palla si è infilata in porta. Avremmo potuto raddoppiar­e, avevamo la partita in mano. Serviva la partita perfetta, quando abbiamo vinto a Torino l’abbiamo fatta. E’ stata una buona gara con troppi errori, nonostante una Juve in difficoltà con qualche errore non vinci. Non ti perdonano». Più che un tiro-cross, ad onor del vero, il gol di Rabiot è stato un bolide sotto la traversa. Simone, dettaglio a parte, ha difeso le mosse di mercato della società, ma nei fatti il turnover viene sfruttato pochissimo: «Quest’anno la squadra è ben costruita - ha aggiunto Inzaghi - ho poco da dire. Nel momento migliore, questo è il problema, ci sono mancati Luiz Felipe e Radu. Uno te lo puoi permettere, due no». Il tecnico insiste: «Dobbiamo guardare al domani, alle prossime 12 partite, sapendo che siamo in ritardo».

L’OBIETTIVO. La Champions sta svanendo: «Vogliamo giocarcela con tutte le nostre forze, ci sono punti pesanti a disposizio­ne. Giocando così, e limitando gli errori, torneremo a vincere. La squadra ha sviluppato un ottimo gioco, concedendo pochissimo. Il loro primo tiro è nato da un nostro errore, poi abbiamo preso un contropied­e 8 contro 3. Il rigore? Ramsey era in posizione defilata, non dovevamo fare fallo». Simone stavolta non ha pronunciat­o la parola Champions, ha parlato di Europa senza specificar­e la competizio­ne per cui si dovrà lottare nelle ultime 12 partite. Lapsus o segnale? «Il nostro obiettivo è rimanere in Europa, ci proveremo in tutti i modi. Dovevamo essere più intensi sul gol di Rabiot, non dovevamo concedere il pareggio. Prendere gol dopo un minuto e passa dalla traversa di Milinkovic ha indirizzat­o la partita». Ogni ritornello è una cantilena.

«Assenze importanti, ma una squadra forte si vede nei momenti di difficoltà»

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LAPRESSE Il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi

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