Ora c’è Smalling a blindare la Roma
L’inglese torna titolare 35 giorni dopo l’infortunio: ora però deve tornare ai suoi livelli per aiutare la squadra per Champions e coppa
Dall’Olimpico all’Olimpico, dal Verona al Genoa: 35 giorni dopo, Chris Smalling. La Roma ritrova il difensore più importante, che per un motivo o per un altro non è quasi mai stato all’altezza della propria reputazione in questa stagione bislacca. Pagato 15 milioni all’ultimo secondo del mercato di ottobre, con il nervosismo dei Friedkin per un affare vissuto sul filo del rasoio, Smalling ha avuto già quattro problemi che l’hanno frenato: prima il ritardo di condizione, determinato da un paio di mesi vissuti a Manchester come insalutato ospite; poi l’infiammazione a un ginocchio, che si è manifestata in due periodi diversi; e ancora, come dimenticare l’intossicazione alimentare che lo ha escluso dalla partita con il Parma?; infine, la lesione muscolare riportata nei primi minuti contro il Verona, il 31 gennaio. Uno scatto, la puntura, la smorfia, la sostituzione: una classica sequenza nel film dei malanni muscolari, di cui proprio ieri ha parlato Fonseca denunciando le troppe partite in calendario.
RIPRESA. Se non altro, Smalling torna a disposizione fresco e riposato: in 25 giornate di campionato ha giocato appena 871 minuti, meno di 10 partite intere. L’anno scorso, il primo in Italia, aveva accumulato esattamente il doppio dello sforzo: 1.800 minuti, l’equivalente di 20 partite da 90 minuti nelle quali non era mai stato sostituito. E’ evidente che adesso, nella fase cruciale della stagione, il suo contributo possa diventare determinante per gli obiettivi della squadra: ad agosto, a causa di una diatriba con il Manchester United, fu obbligato a lasciare la Roma alla fine del campionato per fine prestito e quindi non giocò l’ottavo di Europa League contro il Siviglia. Ricordate tutti come andò. Stavolta invece, essendo nella piena disponibilità di Fonseca, può migliorare l’affidabilità di uno scafo che fin qui ha imbarcato troppa acqua: 35 reti concesse in 25 partite sono troppe per una squadra che ambisce a un campionato di vertice.
L’INIZIO. Contro il Genoa giocherà probabilmente sul centrosinistra, lasciando Cristante a gestire la regia difensiva e Mancini sul lato opposto. Ma in prospettiva è destinato a riprendere il posto nel mezzo, soprattutto perché Cristante servirà alla Roma come sostituto di Veretout nel prossimo mese. Già giovedì prossimo contro lo Shakhtar, un ottavo che stavolta Smalling può giocare, il ritorno dello squalificato Kumbulla offre a Fonseca l’occasione di riportare Cristante qualche metro più avanti. E di conseguenza Smalling nella versione “libero”.
INCERTEZZE. La speranza è che riesca a ritrovare continuità, nella tenuta fisica e di conseguenza nel rendimento. Fin qui Smalling ha giocato poco ma anche mediamente male, commettendo errori non abituali. Il più clamoroso, il rinvio sballato contro lo Spezia, stava per costare una vittoria comoda. Per fortuna sua e di Fonseca, che aveva appena vissuto l’incubo della Coppa Italia ed era tornato in discussione, Pellegrini ha rimediato a tempo scaduto. Ma anche in altre situazioni Smalling era sembrato a disagio. Proprio contro il Genoa, all’andata, fece un movimento all’indietro che tenne in gioco Scamacca e Pjaca, provocando indirettamente il provvisorio pareggio. Anche in quel caso lo soccorse un compagno, Mkhitaryan, in versione triplettista. Tutto sommato alla Roma è andata bene così. Ma a questo punto Fonseca, dopo essersi esposto in prima persona per riportare Smalling a Trigoria, si aspetta che il Grande Acquisto di inizio autunno torni redditizio in primavera.
Lo scorso anno aveva giocato esattamente il doppio dei minuti