Fuori Mkhitaryan Occasione Pedro
C’è un dubbio: Spinazzola. Se non ce la fa, dentro Peres Fonseca rilancia lo spagnolo e insiste su Mayoral davanti L’armeno va in panchina
Esce Mkhitaryan, entra Pedro. E’ questa la grande novità che Fonseca ha studiato in vista della partita dell’ora di pranzo contro il Genoa, aspettando di sciogliere il dubbio Spinazzola: i controlli non hanno evidenziato lesioni ma un dolorino muscolare tiene in apprensione lo staff medico della Roma. E’ previsto un provino in mattinata. In caso di forfait, almeno iniziale, sarà Bruno Peres a occupare la fascia sinistra.
IL RITORNO. Per la prima volta dunque Fonseca ha deciso di rinunciare a Mkhitaryan per scelta tecnica. Non è un’esclusione punitiva, chiaramente, ma gestionale: con lo Shakhtar all’orizzonte, meglio far riposare un calciatore che ha dato segni di stanchezza nelle ultime partite. «Aveva fatto troppi gol e assist prima, abituandoci bene» ha scherzato Fonseca in conferenza. In effetti da febbraio in poi Micki ha avuto un calo di rendimento abbastanza visibile, forse dovuto alla desuetudine alla centralità: non giocava così tanto e così spesso da cinque stagioni, per la precisione dall’ultimo anno nel Borussia Dortmund. Ne consegue la promozione di Pedro, mai titolare in campionato nel 2021. Allenatore e giocatore si sono chiariti dopo qualche incomprensione. Le immagini televisive li hanno immortalati durante un accorato colloquio prima della partita di Firenze. Pedro non era contento perché si era sentito un po’ emarginato, anche dopo essere guarito da un infortunio muscolare, ma è stato rassicurato. Se sta bene, resta un plusvalore a cui Fonseca non intende in alcun modo rinunciare. E in questa domenica molto significativa per la Roma, che spera di tornare in zona Champions, Pedro ha l’occasione di dimostrare la sua qualità.
CONFERME. Nel disegnare la partita, in assenza di Veretout, Fonseca
ha così preferito non stravolgere l’assetto che gli ha garantito un certo equilibrio difensivo. Viene confermato come centravanti Borja Mayoral, che pure viene da cinque partite da titolare senza gol in Serie A. Evidentemente Fonseca preferisce presentarsi al Genoa con un centravanti di ruolo, confidando nel suo meticoloso lavoro a disposizione della squadra. E Lorenzo Pellegrini, almeno secondo i test della rifinitura, dovrebbe cominciare come trequartista. Se così fosse, Villar affiancherebbe Diawara in mediana: un esperimento quasi inedito, un numero zero determinato dall’emergenza. I due fin qui non hanno mai cominciato una partita insieme in campionato, ma l’hanno fatto due volte in Europa League (contro Cluj e Young Boys). E che succede con El Shaarawy? Sarebbe titolare se Pellegrini dovesse essere spostato a centrocampo. In caso contrario avrebbe spazio nel secondo tempo, aggiungendo minuti alla sua rincorsa verso l’Europeo. In lui Fonseca crede fermamente, tanto da averne suggerito l’acquisto alla Roma già nello scorso autunno.
ECCOLO. Tra i 21 convocati, più della rinuncia a Juan Jesus che è entrato indirettamente in contatto con il Covid, va segnalata la presenza del giovane Reynolds. Dopo aver raggiunto un discreto livello di condizione atletica, assaggerà per la prima volta la panchina della Roma. Si rivede anche Santon, guarito dal suo infortunio.
IL BOMBER. Niente da fare invece per Dzeko, che però sta continuando il percorso di riabilitazione con l’obiettivo di essere pronto il prima possibile. La lesione muscolare riportata contro il Braga risale a 11 giorni fa. Ma essendo di lieve entità potrebbe consentirgli di tornare in gruppo entro pochi giorni. Difficile che possa esserci contro lo Shakhtar già all’andata ma sperare non costa nulla.