Sanchez minaccia il Toro Il ballottaggio delle punte
Conte ancora ieri era convinto di sfruttare la vena di Alexis (3 gol in due gare) e lasciare out Lautaro
Dubbio aperto, in salsa Adesso il rebus riguarda chi lasciare fuori: per le riflessioni pre-partita c'è ancora un giorno e mezzo di tempo, ma ieri l'intenzione di Conte era ancora quella di cucire addosso all'Inter lo stesso abito di Parma. Con Sanchez, fresco di doppietta, a minacciare dal primo minuto la porta dell'Atalanta. Lui e non Lautaro, per il momento. Cavalcando l'onda di una condizione che ne suggerisce la titolarità: tre gol in quattro giorni. Il Nino ha interrotto un digiuno lungo quasi un girone intero. E sembrano così lontani i tempi – eppure si tratta dell'ultimo segmento dell'andata, una striscia lunga quattro partite – in cui l'attacco dell'Inter faceva cilecca, senza mai trovare il gol. Ora nel laboratorio di Appiano Gentile si mescola un pieno di certezze, anche perché quello nerazzurro è il miglior reparto del campionato.
MOMENTO D'ORO. E adesso può poggiare anche su un Sanchez tirato a lucido. Così magari Conte sceglierà davvero di battere il ferro finché è caldo, anche se l'idea iniziale era far riposare Lautaro nel turno infrasettimanale per poi ripristinare la coppia-gol titolare contro l'Atalanta. L'interrogativo è lecito, del resto. Perché Sanchez sta attraversando il miglior momento della sua stagione, ispirato e affamato. Non era nemmeno così facile risolvere l'equazione di una partita, a Parma, ancora inchiodata sul pari dopo quasi un'ora. Due gol sono abbastanza per rivedere i piani. Laddove Sanchez, arrivato a cinque esultanze, ha già fatto meglio di tutto lo scorso campionato a livello personale. C'è ancora la rifinitura di oggi per altre valutazioni, per quello che resta uno dei pochissimi nodi di formazione (l'altro sarebbe il ballottaggio Eriksen-Vidal) alla vigilia. Per domare l'Atalanta e tenersi stretta una classifica da urlo. Anche indovinare le giuste rotazioni fa parte di uno status da capolista. E l'Inter finora ha ottenuto 36 dal proprio attacco.
IL TORO SCALPITA. Insomma, Lukaku non sa ancora di preciso con chi si ritroverà a dialogare domani sera. Di questi tempo, Lautaro è comunque una garanzia almeno quanto il belga. Al Toro la panchina di Parma è servita per caricare a dovere le batterie, non ingolfare il motore, e magari tornare di slancio sulla scena del gol contro l'Atalanta. L'argentino, schierato titolare, ultimamente ha sempre recitato da protagonista sotto porta: siamo nell'ordine di quattro gol e tre assist nelle recenti quattro giornate di campionato in cui è partito dall'inizio. Dentro queste sei vittorie consecutive dell'Inter ci sono anche i graffi di Lautaro, laceranti quanto basta. E pure Gasperini si ricorda dell'argentino, già in gol all'andata. Quando sull'Inter stava rimbalzando ancora l'eco dei rimpianti per una serata di Champions League senza lieto fine a Madrid. Incompiuta come del resto è stata anche la partita di un girone fa a Bergamo, per Conte. Ma adesso la quadratura passa soprattutto da un attacco che non perdona.
Per l’argentino 4 gol e tre assist nelle ultime 4 volte da titolare